Il 2 Maggio a Marsala non tutti i panettieri "sciopereranno". Consumatori all'attacco
Non è che sia stato mai molto compatto, ma in molti tra i panificatori non aderiranno allo sciopero della categoria proclamato per il 2 Maggio dal rappresentante Giuseppe Bonafede per protestare contro l'emergenza abusivismo e il costo delle materie prime. Ma c'è anche dell'altro. Perchè i consumatori non ci stanno, e tramite l'Adoc rispondono per le rime ai panettieri, mettendo in evidenza tutte le contraddizioni della categoria, che a Marsala impone un prezzo del pane quasi proibitivo: 2,40 euro al chilo, il più alto in provincia.
Vale la pena ricordare che il pane nel resto della Provincia, varia da un minimo € 1,20 a € 2,00 al chilo, e non ci risulta che i costi sostenuti dai panificatori degli altri comuni siano diversi e soprattutto inferiori a quelli sostenuti dai panificatori marsalesi.
L'Adoc già nel 2009 aveva fatto ricorso all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che aveva invitato i panificatori ad " astenersi dal porre in essere qualsiasi comportamento idoneo a favorire il coordinamento delle politiche di prezzo tra operatori concorrenti.” Tra i comportamenti vietati ai sensi della normativa a tutela della concorrenza sono stati richiamati, “la predisposizione di listini prezzo, sia pure con valore meramente indicativo, nonché l’elaborazione di strutture di costi medi finalizzate all’individuazione del prezzo di vendita corretto.” Inoltre il Garante ha invitato le associazioni ad informare i loro associati ed ad adottare “ogni misura opportuna per rimuovere eventuali comportamenti degli operatori in violazione della normativa a tutela della concorrenza”. I consumatori adesso chiedono l'intervento del Sindaco. E' stata ampiamente dimostrata dall‘Adoc, l’insussistenza di argomentazioni convincenti e documentali che giustifichino un aumento del prezzo del pane superiore a € 2,00 al chilo.
Il prezzo concordato a € 2,60, verso il quale si vuole tendere, significa un aumento del 30 %.
Sicuramente non linea con le retribuzioni dei lavoratori dipendenti e delle pensioni che non hanno ottenuto nessun aumento negli ultimi anni. Storicamente, tra l’altro, è stato dimostrato che un qualunque aumento del prezzo del pane ha comportato una lievitazione consistente dei prezzi di tutti gli altri generi alimentari.
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