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04/05/2011 04:22:24

Arriva in Corte d'Appello il processo Via. Alla sbarra i marsalesi Della Chiave e Montagna

Antonino Via, che aveva 21 anni,  fu ucciso con un colpo di pistola mentre tentava di bloccare due rapinatori che avevano aggredito un collega. Giovan Battista Della Chiave ed Orazio Montagna, tratti in arresto dai carabinieri, sono stati condannati, il 16 gennaio  dalla Corte d’Assise di Trapani, a ventisei anni di reclusione ciascuno. Secondo gli inquirenti, nella rapina sarebbe stata coinvolta anche una terza persona che però non è stato possibile individuare. I familiari di Antonino chiedono nel  processo d’appello che vengano confermate le condanne inflitte in primo grado.

Delegato dal procuratore generale a rappresentare la pubblica accusa nel processo è stato il pubblico ministero Franco Belvisi, che ha già cominciato la sua requisitoria, insistendo sul fatto che l'omicidio non fu una fatalità, che Della Chiave era in possesso di una pistola carica, e che Montagna era cosciente di ciò.

Nel primo grado ci fu un colpo di scena quando Giovan Battista Della Chiave ammise in udienza di avere si organizzato il colpo, ma accusò l'altro imputato, Orazio Montagna, di avere compiuto la rapina insieme con altre due persone. Lui  aveva deciso all'ultimo momento di non prendervi parte restando a Marsala. Ma alla fine i giudici di primo grado non gli hanno creduto.

Il 9 e il 16 Maggio la parola passa ai difensori. La famiglia Via è rappresenta dall'avvocato Giacomo Lombardo, che si è associato alle richieste del Pm Belvisi (le stesse del primo grado di giudizio) e ha definito, nel suo intervento, Antonino Via un eroe "al pari di Falcone e Borsellino".