×
 
 
25/10/2011 06:50:37

Operazione "Pizzo al pomodoro". Gli arrestati non rispondono

Otto le persone, tutte del quartiere di San Giuliano, che sono finete in manette accusate a vario titolo di estorsioni a commercianti e artigiani.
L'operazione, denominata "Pizzo al pomodoro" per il fatto che molte delle vittime avevano la loro attività nel campo della ristorazione, è stata condotta in collaborazione con i poliziotti del Reparto prevenzione crimine di Palermo.

Oltre a chiedere il "pizzo" di 500 euro a ristoratori, artigiani, noleggiatori di apparecchiature elettroniche da intrattenimento, i criminali ottenevano, con le minacce, autovetture a noleggio gratuitamente e libero accesso alle sale scommesse estorte dove potevano effettuare puntate gratis.

Figura rilevante era quella di uno degli arrestati che gestiva il racket nonostante fosse sottoposto alla sorveglianza speciale; era riuscito persino a trasferirsi a Stoccarda dove è stato rintracciato grazie all'analisi dei contatti che aveva su Facebook. Utilizzando un account di comodo, impartiva ai complici direttive sulle richieste di denaro da fare, sulle persone da minacciare o su danni da effettuare.

Nel corso dell'indagine è stata anche ritrovata una partita di droga: quasi un chilo e mezzo di eroina acquistata con i proventi dell'attività estorsiva e destinata al mercato trapanese. I poliziotti hanno inoltre scoperto inoltre che il capo della banda criminale si serviva di minorenni - "i picciriddi" - per compiere ritorsioni e danneggiamenti o per "scortare" i criminali dalle vittime, in cambio di un premio di 500 euro.


Ignazio Cammareri, Ivan Randazzo ed Alberto Cangemi - tutti assistiti dall’avvocato Agatino Scaringi - ieri sono stati interrogati hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Oggi sono previsti gli interrogatori degli altri arrestati



Antimafia | 2025-12-23 14:57:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/23-12-2025/mafia-30-anni-fa-l-omicidio-di-giuseppe-montalto-250.jpg

Mafia, 30 anni fa l'omicidio di Giuseppe Montalto

Trent’anni fa, la sera dell’antivigilia di Natale del 1995, Cosa nostra trapanese uccideva Giuseppe “Pino” Montalto, agente scelto della Polizia penitenziaria. Aveva 30 anni, una figlia di dieci mesi e la moglie incinta del...