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04/11/2011 10:07:36

Firmata a Trapani la conciliazione sindacale per l’acquisizione della Cablelettra

Alla riunione erano presenti il professor Vincenzo Sanasi d’Arpe, rappresentante della Cablelettra, Fabrizio Borra in rappresentanza della Yazaki, mentre per le organizzazioni sindacali sono intervenuti il segretario provinciale della CON.FA.E.L,, Santo Sacco, ed il segretario provinciale dell’Ugl, Giuseppe Monaco. A fare gli onori di casa il presidente dell’API Trapani, Ninni D’Aguanno. In base all’accordo sottoscritto, saranno 122 gli operai ex Cablelettra che saranno assunti dall’azienda nipponica. Per i rimanenti lavoratori l’accordo prevede due anni di cassa integrazione oltre ad una nuova iniziativa messa in atto dall’azienda che potrebbe favorirne la prossima collocazione professionale. “Saranno 122 i lavoratori assunti dalla Yazaki – ha sottolineato Vincenzo Sanasi d’Arpe – un obiettivo su cui avevamo posto l’accento quando lo scorso 29 luglio era stata firmata la cessione in amministrazione straordinaria di Cablelettra. Inoltre abbiamo messo in atto un rapporto di riqualificazione professionale con la società “Workforce”. Pertanto – ha aggiunto – i lavoratori saranno liquidati con la somma di 6.000 euro ciascuno (erogata tramite bonifico bancario entro il 10 novembre) ed oltre alla cassa integrazione, li invitiamo ad aderire al percorso di riqualificazione professionale avviato con la Workforce”. Il nuovo piano industriale previsto per gli ex stabilimenti Cablelettra porterà ad un rafforzamento della nuova proprietà sui mercati sudamericano ed est europeo. “Sicuramente porterà ad un rafforzamento dei rapporti con il gruppo Fiat per quanto riguarda il Brasile – ha detto il rappresentante della Yazaki, Fabrizio Borra - ed in alcune zone del continente europeo dove non avevamo stabilimenti, come la Polonia. Per quanto riguarda la piattaforma italiana, sarà fornita tramite gli stabilimenti ex Cablelettra della Tunisia”. Soddisfazione per l’accordo raggiunto è stata manifestata dai sindacati. “Chiedo fortemente a Yazaki – ha detto il segretario provinciale della CON.FA.E.L,, Santo Sacco – che nel caso in cui in futuro si decida di investire ancora in Sicilia, si tenga conto di queste maestranze, soprattutto per la professionalità che hanno acquisito in questi anni. Spero in tal modo di interpretare il pensiero di tutte le forze, sindacali e non, presenti a questo tavolo”. Sullo stesso tono le dichiarazioni di Giuseppe Monaco (Ugl): “Non possiamo che unirci alle istanze trattate in questa sede. Il nostro interesse come sindacato è quello di stimolare tutte le ipotesi di sviluppo ed occupazione che in futuro possono interessare questo territorio”. Massima disponibilità per una futura proficua collaborazione è stata offerta dal presidente dell’API, Ninni D’Aguanno. “Come presidente dell’Associazione delle Piccole e Medie Industrie – ha detto – non posso che dare la mia disponibilità ad iniziative come questa e mettere a disposizione questa associazione verso qualunque opportunità che possa dare sostegno economico ed occupazione al territorio della provincia di Trapani. Più che altro la questione Cablelettra dovrebbe portare ad una profonda riflessione. Oggi al tavolo delle trattative era presente il rappresentante di una grossa multinazionale a livello mondiale. Allo stesso modo oggi non posso far altro che sottolineare come in questo Paese stiano scomparendo tante aziende che in passato erano riuscite a sostenerne il tessuto economico. Perché dunque queste grosse realtà internazionali non hanno interesse ad investire sul nostro territorio? Cablelettra chiude i battenti: non è che un esempio, uno degli ultimi in ordine di tempo e purtroppo non sarà l’ultimo. E’ evidente che stiamo sbagliando qualcosa. Invito pertanto la classe politica ad un serio confronto con la classe imprenditoriale e le forze sociali e sindacali. E’ compito della politica, per prima, creare occasioni di sviluppo, sostegno ed occupazione al territorio. E’ compito di chi governa ed amministra rendere appetibile un territorio ad aziende come la Yazaki, che possano avere reale interesse a creare nuove forme di investimento. Altrimenti continueremo ad assistere a tante Cablelettra, a multinazionali che porteranno all’estero il centro dei loro interessi economici, a lavoratori in mobilità o in cassa integrazione. Credo sia il caso di pensarci prima che questo processo di deterioramento economico del nostro Paese diventi irreversibile”.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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