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07/12/2011 10:14:10

Da 90 a 70: l'Ars taglia il numero dei deputati. Ma prima ci vuole il doppio voto in Parlamento...

Lo ha detto Rita Borsellino, commentando il ddl votato oggi all’Ars con cui si riduce il numero di parlamentari regionali da 90 a 70. L’europarlamentare ha pubblicato oggi sul suo profilo facebook il decalogo anti-casta proposto dai giornalisti de La Repubblica, Enrico Del Mercato ed Emanuele Lauria: “Questo decalogo – spiega – non è un libro dei sogni, come ha dimostrato anche oggi il voto all’Ars, ma può e deve essere un monito per i deputati siciliani affinché proseguano su questa strada, mettendo fine ad altri insopportabili sprechi dell’amministrazione regionale, dai vitalizi alle consulenze fino alle baby pensioni. Sul fronte della lotta ai privilegi e agli sprechi della casta la strada è ancora in salita”.

15,00 - L'Assemblea regionale siciliana, nella seduta mattutina di mercoledì 7 dicembre 2011 presieduta dal Presidente Francesco Cascio, ha approvato con 59 voti favorevoli, uno contrario e un astenuto il disegno di legge sullo "Schema di progetto di legge costituzionale da proporre al Parlamento della Repubblica ai sensi dell’articolo 41 ter, comma 2, dello Statuto recante "Modifiche all'articolo 3 dello Statuto della Regione siciliana, in materia di riduzione dei deputati dell'Assemblea regionale siciliana". Mentre con 56 voti favorevoli e uno contrario ha approvato il disegno di legge sullo "Schema di progetto di legge costituzionale da proporre al Parlamento della Repubblica ai sensi dell’articolo 41 ter, comma 2, dello Statuto recante "Modifiche e integrazioni dell’articolo 36 dello Statuto della Regione, in materia di entrate tributarie".
L'Aula ha ripreso e subito interrotto all'articolo 7 il seguito della discussione del disegno di legge sulla "Costituzione dell'Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive", per la richiesta di verifica del numero legale da parte dell'onorevole Innocenzo Leontini.
Il Presidente Cascio, verificata la mancanza del numero legale ed apprezzate le circostanze, ha rinviato i lavori d'Aula a martedì 13 dicembre alle ore 16.00 con all'ordine del giorno la discussione, ai sensi dell'articolo 64, comma 3, del regolamento interno, sulla proposta della commissione di non passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge: "Istituzione della provincia regionale di Gela" e quella dei disegni di legge riguardanti: 1) Costituzione dell'Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive; 2) Riqualificazione urbanistica con interventi di edilizia sociale convenzionata. Misure urgenti per lo sviluppo economico; 3) Ricollocazione del personale dell’Ente autonomo Fiera del Mediterraneo; 4) Interventi a sostegno di organismi ed associazioni antiracket riconosciute; 5) Promozione della Rete Scuole alfamediali; 6) Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa e sociale svolta dalle parrocchie, dagli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica, dagli enti delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato una intesa ai sensi dell'articolo 8 della Costituzione e dalle comunità di recupero; 7) Norme per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere: 8) Disposizioni per promuovere il rispetto dell'identità di genere.
Nel corso dei lavori il Presidente Cascio ha comunicato che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, riunitasi oggi, 7 dicembre 2011, sotto la Sua Presidenza presenti i due vicepresidenti Santi Formica e Camillo Oddo, e con la partecipazione del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha deliberato all’unanimità il seguente programma-calendario dei lavori parlamentari per la corrente sessione che si concluderà il 22 dicembre 2011.
L’Aula, dopo la seduta odierna, terrà seduta da martedì 13 a giovedì 15 dicembre e da martedì 20 a giovedì 22 dicembre per l’esame dei seguenti disegni di legge, oltre a quelli già iscritti all’ordine del giorno: 1) Interventi a sostegno di organismi ed associazioni antiracket riconosciute; 2) Istituzione della provincia regionale di Gela (trasmesso all’Aula ai sensi dell’articolo 64, comma 3, del Regolamento interno con la proposta della Commissione di non passaggio all’esame degli articoli); 3) Promozione della Rete Scuole alfamediali; 4) Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa e sociale svolta dalle parrocchie, dagli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica, dagli enti delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato una intesa ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione e dalle comunità di recupero; 5) Norme per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere; 6) Disposizioni per promuovere il rispetto dell’identità di genere.
Le Commissioni daranno priorità all’esame dei seguenti disegni di legge, che saranno trattati nella corrente sessione: 1) Proroghe, di imminente presentazione da parte del Governo; 2) Esercizio provvisorio, di imminente presentazione da parte del Governo; 3) Norme in materia di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie; 4) Norme in materia di organi comunali e provinciali. Soppressione delle circoscrizioni di decentramento comunale.
Subito dopo, l’onorevole Vinciullo ha ringraziato la Presidenza e i capigruppo per avere inserito all’ordine del giorno i tre disegni di legge da lui richiesti e, pertanto, ha dichiarato di voler aderire nuovamente al Gruppo del PDL.

 

13,26 -  “È un voto contro chi difende la casta”: lo afferma Livio Marrocco, capogruppo all’Ars di Fli, subito dopo l’approvazione del ddl che riduce il numero dei deputati dell’Ars. L’esponente finiano sottolinea che “la Sicilia in questo caso si pone all’avanguardia rispetto a tutto il resto dell'Italia” e sottolinea la necessità di “proseguire su questa strada e dare vita a un apparato pubblico più snello e dinamico, rispondente al momento storico in cui viviamo. Ora tocca al Parlamento nazionale ridurre il numero dei propri deputati e senatori, così come ribadiamo che non si deve perdere ulteriore tempo nell’abolizione delle Province”.
 

13,20 - L'approvazione del ddl all'Assemblea regionale siciliana che prevede il taglio del numero dei deputati da 90 a 70 "e' un segnale di grande senso di responsabilita' nei deputati che l'hanno approvato all'unanimita'". Cosi' il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo commenta a caldo il testo approvato pochi minuti fa all'Ars. "Entro gennaio incontrero' il presidente del Consiglio Mario Monti sul tema del federalismo fiscale, ma visto che questo testo dovra' essere approvato in doppia lettura dai due rami del parlamento parleremo con Monti anche di questo. Per noi e' importante un confronto con il premier. Spero che l'incontro avvenga prima di Natale". Secondo Lombardo piu' che la riduzione del numero dei deputati sarebbe stato importante ridurre le indennita' dei parlamentari. "Il costo delle indennita' incide per il 10% dei costi totali".

E ancora: "Con questo ddl abbiamo messo mano a un punto dello statuto della Regione Sicilia che prevede 90 deputati. Ora vedremo quanto incidera' sulla riduzione dei costi dell'apparato amministrativo e legislativo".

12,10 - Il testo e' passato con 59 voti favorevoli su 61 presenti, un'astenuto, e l'unico voto contrario del deputato Giovanni Greco. Il ddl deve ora essere trasmesso alla Camera e al Senato, che dovranno approvarlo in doppia lettura. Non è stato accolta la richiesta di voto segreto annunciata dal deputato di Grande Sud Carmelo Incardona. In mattinata erano stati stralciati dal Presidente dell'Ars Francesco Cascio alcuni emendamenti presentati dal Pdl, Mpa e Pid fra le disposizioni accantonate anche una norma antiribaltone firmata dal capogruppo del Popolo della Libertà Innocenzo Leontini che svincola il destino dell'Ars da quello di un governatore eventualmente sfiduciato.

12,05 - L'Ars ha dato l'ok al ddl "taglia-deputati": dopo il rinvio di ieri, questa mattina è stata approvata la norma, che ha ridotto da 90 a 70 il numero dei parlamentari siciliani. Fino alla fine, la norma era rimasta in bilico per l'ipotesi di voto segreto, poi escluso.

12,00 -  "Abbiamo votato sì al taglio del numero dei deputati all'Ars perché siamo convinti che sia più che opportuno dare un segnale all'esterno. Questo provvedimento non sanerà di certo l'economia dell'Isola o lo si può considerare la soluzione di tutti i mali". Lo afferma il capogruppo dell'Udc all'Ars Giulia Adamo. "Oggi siamo tuttavia chiamati anche a lanciare un messaggio ai siciliani - prosegue Adamo - un impegno che sia segnale di continuità con una azione riformatrice che questo governo ha il dovere di portare avanti. Occorre scardinare quel sistema burocratico che rallenta iter e pratiche, soffocando lo sviluppo dell'Isola. Occorre abolire quegli enti che assorbono risorse importanti senza poi fornire reali servizi al cittadino. Con il voto di oggi confermiamo l'impegno dell'Udc in questa direzione".
 

9,00 - Riflettori puntati sull'Ars, dove oggi va finalmente in votazione il disegno di legge che prevede la riduzione dei deputati regionali - i più pagati al mondo - da 90 a 70. Un disegno di legge che però, come era prevedibile, sta incontrando sempre più ostacoli. E' sostenuto apertamente solo dal gruppo di Fli e dal gruppo del Pd. Gli altri nicchiano, fanno distinguo, minacciano emendamenti. L'Mpa si è tirato fuori. Nell'Udc l'unica favorevole sembra essere Giulia Adamo. C'è un'arma che rischia di affossare davvero la legge: se oggi qualcuno dovesse chiedere il voto segreto, non è detto che la legge passi. Lo spiega chiaramente Baldo Gucciardi (Pd): "Il
rischio è che qualcuno chieda il voto segreto. In quel caso, onestamente, non credo che il Parlamento approverà la legge. Dobbiamo fare di tutto, studiando a fondo il regolamento, per impedire che nel segreto dell’urna la norma venga impallinata e tutta l’Ars si ricopra di nuovo di disonore".

E' incredibile la ridda di scuse ridicole che alcuni deputati trovano per non votare la legge. Secondo Rudy Maira (Pid) "bisogna prima tagliare i parlamentari nazionali". Per Bufarcedi (Grande Sud) "alla gente non interessa quanti siano i deputati, ma che facciano buone leggi". Dai banchi del Pid volavano accuse a quelli del Pd di "essere prigionieri dell'opinione pubblica".  E c'è anche chi, tra i banchi dell'Mpa, propone un emendamento di segno opposto: "Portiamo a 100 i deputati. 90 sono troppo pochi".

Come finirà lo sapremo solo oggi. Ieri c'è stata la discussione generale ed è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti. Oggi si vota.