La sentenza è stata pronunciata dal giudice Annalisa Amato dopo un'ora e mezzo di camera di consiglio.
Nelle repliche odierne il pm Giacomo Brandini aveva chiesto che in fase di giudizio venisse esclusa qualsiasi attenuante mentre i difensori di La Grutta, Diego Tranchida e Paolo Paladino, hanno chiesto al giudice considerare l'attenuante della provocazione. La Grutta, invece, ha ottenuto soltanto la riduzione di un terzo della pena in virtù della scelta del rito abbreviato.
Come pena accessoria il giudice ha stabilito il risarcimento di 180 mila euro per la moglie e il figlio di Azzaro, assistiti da Vito Cimiotta, e di 80 mila euro per la madre e la sorella della vittima, assistite da Felìcita Tranchida e da Rosalba Mezzapelle.
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E' attesa per oggi la la sentenza nel processo con rito abbreviato per l’omicidio del 29enne Aldo Azzaro, ucciso con un colpo di pistola all’addome la sera del 3 marzo 2011 in contrada Cozzaro, davanti casa della compagna.
Imputato è il 23enne pastore Giuseppe La Grutta. Per lui il pm Giacomo Brandini ha chiesto 18 anni. Il difensore di La Grutta, Diego Tranchida, ha chiesto al Gip di accordare a La Grutta l'attenuante della provocazione. Ciò ha portato Brandini alla richiesta di replica. Il nodo sul quale la difesa vuole insistere, per cercare quanto meno uno sconto di pena su una condanna che appare certa (dato che lo stesso La Grutta si è costituito poco dopo l'omicidio) è il fatto che la ragazza di Azzaro, oggetto della lite tra i due, era stata già legata in precedenza a La Grutta. Quindi oggi ci sarà un nuovo intervento di Brandini e, salvo soprese, la sentenza, dopo l'intervento delle parti civili costituite.
E riprende oggi, dopo la costituzione delle parti avvenuta lo scorso Dicembre, il processo all'imprenditore Antonio Correra accusato di truffa nei confronti di alcune aziende alle quali è accusato o di aver venduto prodotti agricoli non richiesti o di essersi intascato provvigioni e cifre non dovute. "Presenterò tutti i documenti che smentiscono le accuse" ha dichiarato Correra, riferendosi alle denunce che costituiscono il fascicolo che lo ha portato in giudizio. Correra ha in corso a Marsala ben quattro processi, uno da parte offesa (avrebbe subito un'estorsione da parte di altri due commercianti marsalesi, Sieri e Bellitteri. Il processo si è tenuto lunedì e riprenderà ad Aprire), ma ben tre da imputato. Il primo è quello di oggi, poi c'è un altro processo per truffa, e poi ancora un processo per un assegno rubato utilizzato da Correra per pagare i debiti con i suoi presunti usurai.
Nello speficico del processo di oggi, Correra cercherà di chiarire i rapporti con la Kemia Spa, la ditta che più di tutte lo accusa per truffa, dopo averlo premiato, negli anni passati, come migliore agente. "Io vendevo i loro prodotti perchè ero un loro agente - si difende Correra - ho anche il mandato. Ed in tre anni ho guadagnato con loro 150.000 euro di provvigioni. Sono accusato per fatti che non ho commesso" .
Il valore della causa (cioè il valore delle somme che sarebbero state indebitamente percepite dall'imputato) è di 530.000 euro. Antonio Correra è imputato di truffa, appropriazione indebita e insolvenza fraudolenta. Quattordici sono gli episodi contestati. L’inchiesta, avviata a seguito di un paio di denunce, è della sezione di pg della Guardia di finanza.