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22/02/2012 05:27:31

Affaire Correra. Spunta l'ombra di Michele Mazzara. E degli assegni del Rotaract di Marsala...

Allo stesso modo, sono stati ammessi i testi chiesti dalla pubblica accusa, e che deporranno nella prossima udeinza il 4 Luglio: si tratta del Maresciallo dei Carabinieri Furia, e della signora Michela Bulgarella, la titolare del blocchetto di assegni rubato ed al centro di questa indagine. Il 4 Luglio verrà anche ascoltato l'imputato, che sulla vicenda si è autodenunciato.

09,00 - Si tiene oggi una nuova udienza nel processo che vede imputato per ricettazione l'imprenditore agricolo Antonio Correra. Parti offese nel procedimento sono gli imprenditori Massimo Billitteri e Antonio Sieri, che invece, in un altro processo sempre in corso davanti al Tribunale di Marsala, sono imputati per usura, e Correra è la parte offesa. Antonio Correra (che è anche imputato  per una truffa di 530.000 euro, appropriazione indebita e insolvenza, ai danni di alcune aziende del nord Italia) insieme ad un altro marsalese, Giuseppe Genna (classe 1960) è imputato in questo processo di ricettazione. Nel corso delle indagini a carico di Bellitteri e Sieri è, infatti, emerso che due degli assegni consegnati da Correra ai suoi "aguzzini" sarebbero stati staccati da un carnet di assegni emesso dall'Unicredit e rubati, ad Erice, il 21 gennaio 2008, alla signora Michela Burgarella. La donna derubata, assieme al marito, Giuseppe Bianco, ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile.
La scorsa settimana si è tenuta una lunga udienza di uno dei due processi in cui Correra è imputato per truffa, appropriazione indebita ed insolvenza fraudolenta. Quattordici gli episodi contestati dalla Guardia di Finanza e dalla Procura delal Repubblica. La presunta truffa sarebbe stata consumata ai danni di aziende e rivenditori di prodotti per l'agricoltura. Le prime sono del Nord Italia, la «Zolfindustria» di Novara, la «Kemio» di Torino e la «Giberti» di Cento (Ferrara). A queste aziende, secondo l’accusa, Correra avrebbe ordinato, per conto di rivenditori inesistenti oppure ignari (i secondi si sono, poi, ritrovati debitori a loro insaputa), l’acquisto di ingenti quantitativi di prodotti per l’agricoltura che rivendeva senza pagare il fornitore. In alcuni casi avrebbe intascato, senza poi versarle ai fornitori (le aziende di cui era rappresentante),
le somme ricevute dai clienti. In Tribunale le parti lese hanno confermato le accuse. «Nel 2008 - hanno spiegato i titolari di Zolfindustria e Kemia - lo avevamo anche premiato come uno dei migliori rappresentanti, ma l’anno dopo siamo stati gabbati. Non ci rispondeva neppure al telefono. Ci siamo rimasti molto male».

Per Zolfindustria ha parlato il titolare, Alessandro Lanfranchi. Uno dei 14 capi d'accusa riguarda una fornitura di materiale fatta nei confronti di Michele Mazzara, l'imprenditore di Paceco recentemente raggiunto da un maxi provvedimento di sequestro perchè ritenuto prestanome di Cosa nostra in rapporti con il clan di Messina Denaro. "Ma il rapporto tra Mazzara e la Zolfindustria - dichiara Correra - è regolato da una loro scrittura privata. Quindi io ne sono chiamato fuori". L'imputato si dice poi fiducioso sull'esito delle testimonianze: "Le ditte che dicevano che io non ero il loro rappresentante hanno dichiarato quello che si sapeva già, e cioè che io aveva un regolare contratto d'agenzia per conto loro".

Per Chemia spa ha parlato invece Andre Gilberti.
E’ stato, poi, ascoltato il rappresentante di una ditta di Partanna, Ce.Ve.Ma., Pasquale Russo, anche lui «truffato», e il maresciallo della Guardia di Finanza Salvatore Missuto, che ha indagato sulla vicenda e che proseguirà la sua testimonianza nell’udienza già fissata per il prossimo 12 aprile.

C'è da segnalare che nell'udienza doveva parlare anche Antonio Sieri, nella qualità di testimone, ma lo stesso è stato allontanato dall'aula. La circostanza più singolare è quella emersa dalla testimonianza di Pasquale Russo, che ha avuto rapporti commerciali con Correra e le sua aziende, dal 2004 al 2008, il quale ha detto che Correra gli avrebbe girato per i pagamenti degli assegni che erano intestati al Rotaract di Marsala, del quale Correra era tesoriere.