A dirlo in una nota è Nicolò Catania, coordinatore dei sindaci della Valle del Belice, nel terzo anniversario del sisma che nella notte tra il 5 e il 6 aprile devastò l'Abruzzo.
“Insieme al cordoglio – aggiunge - rinnoviamo la speranza che il percorso di ricostruzione, iniziato in ritardo nonostante lo stanziamento di fondi (pochi in verità), possa proseguire con maggiore slancio e rinnovato impulso. Riteniamo che in tal senso l'esperienza del Belice possa e debba servire da monito ed esempio per superare tutte le criticità, siano essere di carattere strutturale, normativo ed procedurale, favorendo un migliore utilizzo dei fondi pubblici messi a disposizione”.
“Occorre, infatti, restituire ai cittadini abruzzesi – dice ancora Catania - una normalità, che è stata loro brutalmente strappata tre anni fa, completando al meglio la ricostruzione di un'area importante della nostra nazione, tragicamente distrutta. Ciò che vorremmo – puntualizza - è che non si ripresentasse un'altra amara e vergognosa vicenda come quella del Belice, dove a distanza di 44 anni la ricostruzione non è stata completata perché le risorse necessarie, seppur accertate da diversi Enti, tardano ancora ad arrivare a causa delle gravi responsabilità dei Governi nazionali ed regionali succedutisi negli anni”. “A disposizione dei cittadini e delle cittadine dell'Abruzzo, che sentiamo fratelli nel dolore e nello sgomento – conclude il coordinatore dei sindaci della Valle del Belice -, vorremmo mettere la nostra esperienza. Per una ricostruzione celere senza sprechi di denaro e progetti calati dall'alto e con un unico obiettivo: restituire ai territori martoriati dell'Abruzzo e della Valle del Belice la loro dignità e il diritto alla normalità”.