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02/06/2012 11:46:36

Scrive Barbara Lottero, sulle improbabili dimissioni del Sindaco Giulia Adamo dall'Ars

 Vi ho sempre immaginati a bordo del vostro sito come sull’ Enterprice a viaggiare nell’etere, sempre a caccia delle cose inquietanti. Fate questo perché siete affetti da una strana patologia marziana, così la penso io, riuscite a trovare lo strano anche dove lo strano non c’è.

Un esempio? Sembra di capire che reputate strano il fatto che il neo sindaco di Marsala non voglia dimettersi da deputato regionale.

Ve ne rendete conto che siete gli unici ad accapigliarvi per un bazzecola?  Per un particolare trascurabile e soprattutto per qualcosa che potrebbe solo portare vantaggio?

Ecco, ignorate  la logica del vantaggio. Di questa ignoranza voglio parlare con voi, cari Marsalit.  

Nei commenti al vostro articolo relativo alle sempre più improbabili dimissioni del neo sindaco,   che io preferisco chiamare La Divina, leggo tale idea:  avere un sindaco che è al tempo stesso deputato regionale non può  che essere un vantaggio per la città.

Leggendo sono stata colta  da un vissuto simile a quello che Froid ha descritto  nel suo Il Perturbante. Il mio provato racchiudeva in se sentimenti che avevano il sapore dell’oscuro e la forma dello spaesamento. Ve lo dico in modo più semplice,  qualcosa di tragico e di orribile insieme.

Ma per dirvelo in maniera assolutamente semplice rubo un brano ad una bellissima canzone di Francesco De Gregori, Adelante, che ad un certo punto dice:

Di questo cavolo di pianura,
di questa terra senza misura,
che già confonde la notte e il giorno,
e la partenza con il ritorno,
e la ricchezza con il rumore,
ed il diritto con il favore,
e l'innocente col criminale,
ed il diritto col carnevale.

Eccoci al dunque: la mancanza di misura produce confusione, è questo il problema!

La confusione tra ciò che è giusto con ciò che è sbagliato, tra ciò che è corretto e quello che invece è scorretto; tra ciò che è possibile e ciò che invece è impossibile.

Questa è la tragedia che ci attanaglia.

Cosa ne consegue? Cominciamo a credere che l’ingiusto sia giusto. Ce ne convinciamo fino a ritenerlo un qualcosa in grado di produrre vantaggio.

Questo è l’orribile a cui siamo giunti.

Una società che è intrappolata nella più bieca deriva del pensiero, cosa potrà produrre?

Un sistema politico asfittico che si regge in una tale aridità, cosa potrà pianificare?

Cari  Marsalit, adesso comincio a pensare che sono strana anch’io e forse è per questo che da sempre mi piace Star Trek.

Se qualcuno da Voi in redazione ha le orecchie a punta come Spok, bene, ve lo confido, mi piacerebbe potermi teletrasportarmi sul vostro sito spaziale.

Barbara Lottero