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10/07/2012 06:33:40

Scrivono i componenti del comitato "Pro presidio emergenza" di Mazara

 Accusati in più occasioni di essere sobillatori solo perché avevamo previsto l’impossibilità di poter realizzare in poco meno di tre mesi un Presidio d’Emergenza, oltre l’incapacità dei burocrati e la malafede dei politici. Amaramente, dobbiamo constatare che i fatti ci stanno dando ragione, nonostante i vertici dell’ASP Trapani non hanno perso occasione di annunziare trionfalmente che le date previste sarebbero state rispettate. Essi coinvolsero in questo loro ottimismo anche il Sindaco tanto da spingerlo a manifestare “soddisfazione e gioia” per le grandi opere che sarebbero state realizzate a favore della città. Noi continuammo a restare scettici e pensammo che il sindaco, il quale mai prima si era interessato del problema, fosse stato improvvisamente illuminato sulla via di Damasco o che fosse stato messo nel sacco anche lui, nonostante la sua sempre autodichiarata capacità politica. Con grande amarezza dobbiamo confermare che avevamo previsto bene, ad oggi la situazione attuale è la seguente: 1) i lavori di ristrutturazione non sono ancora iniziati per una gara d’appalto colpita come era prevedibile da diversi ricorsi al T.A.R. Basterebbe solo questo per chiedere al Direttore Generale le dimissioni per manifesta incapacità. Qualora gli intoppi burocratici venissero superati, i lavori non potranno essere ultimati in poco più di un anno, con la consequenziale perdita del finanziamento europeo, così come è sempre stato detto e l’epilogo sarebbe che l’Ospedale non verrebbe più ultimato ed i mazarese dovremmo accontentarci in eterno del presidio d’emergenza. 2) ad oggi il presidio d’emergenza è ancora da ultimare per cui la Sanità Ospedaliera a Mazara è affidata ad un esiguo gruppo di operatori sanitari coraggiosi e valorosi che non possono usufruire per 15 giorni al mese del servizio notturno di radiologia, con malati gravi da trasferire con fatiscenti ambulanze, spesso anche prive di medico accompagnatore, verso ospedali vicini dove spesso n on trovano posto e tra l’atro privi di Rianimazione , per cui spesso vengono trasferiti a Sciacca o a Palermo e a volte anche a Termini Imerese o Caltanissetta, come è avvenuto di recente. Tutto questo grazie a burocrati inetti e politici in mala fede. A questo punto dopo gli inganni subiti, mortificati come cittadini “ammuccaficu” cessiamo di esistere come Comitato, senza però prima di mettere in guardia i nostri concittadini contro gli inganni in un prossimo agone elettorale e a valutare la caratura veramente scarsa di coloro che reggono la cosa pubblica. Affidiamo al Sindaco della città l’ulteriore gestione della questione Ospedale, augurandoci che finalmente possa interessarsi di un compito a lui devoluto per legge ed a non lasciarsi irretire da ulteriori, vane promesse da marinaio come è avvenuto fino adesso. La città della quale è il primo cittadino non può continuare a subire il saccheggio da parte di lanzichenecchi di diversa provenienza.