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23/07/2012 20:28:29

Scrive Sebastiano Luppino, sulla necessità di una nuova politica

Questo fenomeno italiano trova nella Sicilia la sua espressione maggiore e, come aveva brillantemente analizzato Leonardo Sciascia più di venti anni fa, la Sicilia è diventata la metafora italiana di questa lenta e inesorabile regressione sociale e consequenzialmente anche economica.
Ma cerchiamo di capire quali sono state le cause maggiori di questa regressione sociale e quali potrebbero essere le soluzione di medio e di lungo periodo.
Sciascia diceva che il male più grande della Sicilia è quello di non credere che le idee possono cambiare il corso delle cose, il pensare che tutto andrà per come deve andare e che quindi l’uomo non è il fautore del suo destino contrariamente a quello che dicevano gli antichi romani “quisque faber fortunae suae”.
Questa cultura che, amerei definire “Gattopardesca”, è stata mirabilmente rappresentata nel libro “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa e può essere sintetizzata nella frase del Principe Fabrizio: “Noi siamo Dei e quindi nessuno ha motivo di cambiarci!”
Ma questo cultura poteva anche essere accettabile in un mondo dove l’economia e la società vivevano localizzate, ma in un mondo globalizzato, dove il cambiamento di un popolo condiziona tutte le nazioni, chi non riesce a stare al passo con i tempi e le continue trasformazioni rischia di diventare un paese del terzo mondo.
In questo quadro , peggiorato da una lenta perdita di forti valori etici e morali dove la politica fa fatica ad accettare l’idea che bisogna cambiare passo e rinunciare ai vecchi privilegi per mettersi al servizio del popolo, le conseguenze stanno sotto gli occhi di tutti.
Il rischio del fallimento finanziario della nostra Res Publica, della Regione Siciliana e dei nostri Comuni a cui seguiranno inevitabili e forti disagi sociali, ci impone di attuare in tempi brevissimi una nuova politica, la politica del bene comune contro quella del bene di pochi a danno dei tanti, la politica dell’etica contro quella del privilegio.
Ma anche in questo dobbiamo stare attenti, alcuni responsabili delle malefatte di questa miope e malsana politica del decadimento pensano di trasformarsi da carnefici in vittime, pensano che cambiare la facciata basta per continuare ad ingannare il popolo.
Per questo “Nuova Iniziativa Popolare” invita il popolo sovrano a valutare bene l’espressione del voto, a valutare bene cosa si nasconde dietro rinnovate facciate.
La politica oggi ha bisogno di persone oneste e competenti, di persone che sappiano come amministrare le poche risorse rimaste per tentare di riprendere un cammino di normalità e non bastano le belle parole o le belle nuove facciate, bisogna soprattutto valutare quello che ognuno di noi ha fatto nel suo passato, i suoi dimostrati valori etici e quello che è riuscito a fare nella sua vita privata. Solo illuminati e capaci amministratori possono tentare, con sacrifici e senso del dovere e della responsabilità, di salvare l’Italia , le sue belle Regioni e le sue splendide comunità e riprendere un cammino di normalità nell’interesse del bene Comune.

Campobello di Mazara, 23/07/2012

Il Presidente dell’Associazione “Nuova Iniziativa Popolare”
Dr. Sebastiano Luppino