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11/08/2012 17:49:39

16 ore di sciopero per Antenna Sicilia e Telecolor



La protesta nasce dall’avvio delle procedure per il licenziamento collettivo di oltre la metà del personale per ciascuna delle emittenti.

Le organizzazioni sindacali Slc Cgil e Fistel CISL ritengono inaccettabile per i lavoratori dipendenti che rappresentano la decisione che le due aziende hanno preso, dopo il tentativo di riduzione al 50 per cento del lavoro per tutti i dipendenti dei settori tecnico e amministrativo.

Antenna Sicilia e Telecolor, importanti aziende al centro del sistema dell’informazione e della televisione siciliana, si sono dichiarate in grave crisi economica e in difficoltà a continuare le proprie attività a causa della riduzione dei finanziamenti pubblici e del carico economico dovuto al passaggio al digitale terrestre.

Nel dettaglio, l’azienda SIGE, che gestisce le emittenti televisive locali Antenna Sicilia e Teletna, non rinnoverà i contratti a termine; l’esubero riguarda 28 lavoratori a tempo indeterminato, dai diversi reparti, e, in particolare, coinvolgono i settori dell’amministrazione, tecnico e produzione.

L’azienda Telecolor International gestisce le emittenti televisive locali Telecolor e Video3; l’azienda non rinnoverà i contratti a termine; l’esubero riguarda 24 lavoratori a tempo indeterminato, dai diversi reparti, in particolare dai settori amministrazione, tecnico e produzione.

I segretari di Slc CGIL e Fistel CISL, Foti e Milazzo, dichiarano «inaccettabili le posizioni delle aziende». «Occorre costruire un confronto – aggiungono – per individuare tutte le possibili soluzioni. Così come i lavoratori in assemblea hanno dichiarato insostenibile la prima richiesta di riduzione del lavoro del 50 per cento, adesso è impensabile trovarsi senza lavoro. Ci preoccupa l’elevato numero di lavoratori inserito tra gli esuberi dichiarati dall’azienda e non riusciamo giustificarlo in relazione alla possibilità per entrambe le aziende di poter continuare a svolgere il propria attività. Senza cameramen, operatori, tecnici sarà impossibile poter offrire un’informazione di qualità e una produzione valida».

Per Angelo Villari e Alfio Giulio, segretari generali provinciali di Cgil e Cisl «a Catania la crisi non risparmia nessuno, ogni giorno la sintesi del confronto con le aziende sembra un bollettino di guerra, per la perdita di posti di lavoro. Riteniamo fondamentale il ruolo che Antenna Sicilia e Telecolor svolgono a Catania, e in tutta la Sicilia, per l’informazione e la promozione delle professionalità del territorio etneo.

«Ci preoccupa la soluzione alla crisi prospettata dalle due aziende – sottolineano Villari e Giulio – che ci aspettiamo sia diversa perché non può colpire i lavoratori e le loro famiglie. È inaccettabile mettere alla porta i lavoratori, che sono valore aggiunto, qualità e cuore delle aziende. Essi, con il loro contributo e la loro passione, hanno fatto sì che queste aziende dell’informazione, dell’intrattenimento della televisione locale, in tutti questi anni siano cresciute e si siano arricchite di contenuti. Occorre invece costruire un progetto comune che permetta di tenere insieme lavoratori e aziende, per far fronte all’attuale momento di crisi e recessione, le banche devono anche loro contribuire e agevolare le aziende, così da raggiungere prima possibile l’inizio di un nuovo periodo di stabilità e crescita».

«Questa situazione potrà essere superata – concludono i due segretari generali di Cgil e Cisl – solo attraverso un concorso di impegno e responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, lavoratori e sindacati, aziende, istituzioni competenti. Se ognuno riuscirà a fare la propria parte è possibile si riesca a trovare soluzioni che permettano a tutti di continuare a vivere dignitosamente. In questa fase di difficoltà generale, ognuno sarà costretto a condividere una parte per mantenere in piedi il progetto comune per raggiungere l’obiettivo finale e superare la crisi. I lavoratori sono disponibili da parte loro a sacrificare qualcosa a condizione che ci sia un progetto per il futuro e quindi una continuità lavorativa. Per questo chiediamo alle aziende di non continuare a rimanere arroccate in posizioni poco condivisibili. Così come chiediamo alle istituzioni competenti al finanziamento delle risorse di mantenere gli impegni assunti e necessari al mantenimento del settore dell’informazione».