Si chiamerà la «vendemmia della legalità», appunto perché la raccolta avviene in vigneti che sono stati confiscati alla mafia e sono tornati alla fruizione sociale. «Raccoglieremo i vitigni d’Inzolia e Grillo - spiega don Francesco Fiorino, presidente della fondazione - il ricavato della vendita servirà a coprire le spese della coltivazione e il salario degli operai agricoli». I beni confiscati gestiti dalla «Fondazione San Vito Onlus» (che li ha avuti affidati dai comuni di Salemi e Calatafimi) sono simbolo della riappropriazione del territorio da parte della comunità, del riscatto civile e dell’impegno di tanti, perché non si perda mai la speranza nel cambiamento. «È per questo - aggiunge il vescovo monsignor Domenico Mogavero - che quest’uva ha un sapore in più: quello della legalità». Nel terreno di contrada Rosignolo a Calatafimi, la Fondazione negli anni ha reimpiantato un nuovo vigneto ed ora sono nati i nuovi frutti simbolo della vittoria contro la criminalità. In contrada Fiumelungo a Salemi, invece, il vecchio casale presente sul terreno è stato ristrutturato ed è diventato turismo rurale («Al Ciliegio»), con un’aula didattica e 40 posti a sedere. Per partecipare alla «vendemmia della legalità» si può chiamare al 3382372766.