Quantcast
×
 
 
06/09/2012 15:04:26

La Formula 1 festeggia i 90 anni di Monza

Sono pochi in Italia e nel mondo gli impianti sportivi che possono vantare questo record. Una storia costellata da pagine gloriose, da situazioni meno fortunate da giorni tristi e da rivincite felici come nella storia di tutti noi.

Ricordi emozionanti come quelli targati 1979, con la vittoria di Jody Scheckter che valse il titolo mondiale, oppure, il 1996 della prima affermazione di Schumacher con la Ferrari, o ancora il 1988 quando, in maniera del tutto inattesa, una doppietta Berger-Alboreto rese il giusto tributo al Drake, scomparso poche settimane prima del Gran Premio d’Italia.
Ma anche tanti drammi a Monza. Prima ancora che valesse per il mondiale di Formula 1, sul velocissimo tracciato brianzolo si ebbero gare tragiche. Nel 1928 morirono trenta spettatori, travolti da una vettura finita fuori pista.

Impossibile dimenticare l’incidente che costò la vita a Ronnie Peterson, nel 1978, e sollevò importanti questioni sulla sicurezza di Monza, al punto da spostare la sede del gran premio a Imola nel 1980. Nel 2000 l’ultimo evento tragico: la morte di Paolo Gislimberti, commissario di pista colpito da una ruota staccatasi nel groviglio dellaseconda variante. Pericolo scampato nel 1995, quando a pochi giri dal termine si staccò la telecamera sulla Ferrari di Alesi, andando a colpire la sospensione anteriore di Berger, costringendolo al ritiro.

 

 

1996: le gomme… fanno la differenza
E’ un’edizione caratterizzata dalle protezioni poste per evitare il taglio delle prime due varianti, quella del 1996. A vincere sarà Schumacher, nel primo anno in Ferrari. Eppure il tedesco rischiò grosso in gara, andando a toccare la pila di gomme alla prima variante, senza riportare conseguenze. Quelle conseguenze che, invece, misero fuori gioco Coulthard, Hakkinen e Hill.

1998: Hakkinen tradito dai freni
Era in decisa rimonta Mika Hakkinen nel Gran Premio d’Italia 1998. Il pilota della McLaren era alle spalle di Schumacher quando dovette alzare bandiera bianca a causa di un problema all’impianto frenante. Per il tedesco arriverà la seconda vittoria a Monza con la tuta del Cavallino rampante, mentre Hakkinen chiuderà comunque al quarto posto.

1999: ritiro e lacrime
Non sarà più fortunata l’edizione del 1999 per Mika Hakkinen. Autorevolmente al comando, finirà nella ghiaia della prima variante per aver sbagliato la scalata. Vincerà Frentzen, mentre a podio andrà Mika Salo, sostituto dell’infortunato Schumacher. Eddie Irvine non riuscirà a far meglio del sesto posto.

2000: Schumacher eguaglia Senna
E’ un gran premio pirotecnico quello del 2000. Esordisce una Monza profondamente rivista nella prima variante, che abbandona il disegno delle due chicane ravvicinate per un imbuto molto più lento. I timori dei piloti per la partenza sono tanti, ma l’incidente drammatico avviene alla Roggia. Una carambola innescata da Frentzen mette fuori gioco Barrichello, Coulthard, De la Rosa ed Herbert. Nell’impatto vola via la ruota di una monoposto, che colpisce e uccide il commissario Paolo Gislimberti. La gara ripartirà dopo un periodo dietro la safety car e si concluderà con la vittoria di Schumacher davanti ad Hakkinen e Ralf Schumacher. Sarà la 41^ vittoria di Michael, che eguaglierà il record di Ayrton Senna.

2001: Monza sotto shock
Il Gran Premio d’Italia a Monza si corre in unclima di terrore. Pochi giorni dall’11 settembre e dall’incidente di Alex Zanardi. I piloti non vogliono correre, ma la legge degli affari imposta da Ecclestone scongiura l’annullamento. In segno di lutto la Ferrari rimuove tutti gli sponsor dalla carrozzeria della F2001 e corre con il musetto nero. Vincerà Juan Pablo Montoya, alla prima affermazione in carriera.

2002 e 2004: i sigilli di Rubinho
Sono gli anni di Rubens Barrichello, ma anche – il 2002 – quello del record assoluto della velocità media più elevata sul giro in qualifica: Montoya raggiunge i 259,8 km/h. Il colombiano ripeterà il successo del 2001 un anno più tardi, nel 2005.

2006: vittoria e ritiro
Il podio di Monza 2006 vede Schumacher davanti a Raikkonen, ovvero, il presente di allora e il futuro. Infatti, al termine della gara Schumacher annuncerà il ritiro a fine stagione e il sostituto sarà il pilota finlandese della McLaren. Terzo arrivò Robert Kubica. Raikkonen riuscirà ad agguantare il podio l’anno successivo, terzo alle spalle di Alonso e Hamilton

2008: Vettel chi?
Le qualifiche del sabato a Monza sono lavetrina per un giovane tedesco, segnalato da Schumacher come un potenziale campione: Sebastian Vettel. Con l’ottima Toro Rosso progettata da Giorgio Ascanelli il tedesco di Heppenheim agguanterà la pole position e la vittoria. Partenza dietro la safety car per la pioggia e mentre Hamilton rimonta posizioni a suon di sorpassi, Vettel vince autorevolmente davanti a Kovalainen su McLaren e Kubica.

2009: Fisichella subentra a Badoer ma i risultati non cambiano
La Ferrari sostituisce Luca Badoer, inizialmente chiamato a subentrare a Felipe Massa dopo l’incidente in Ungheria, con Giancarlo Fisichella. L’italiano è reduce dal secondo posto di Spa, dietro Raikkonen, con una Force India che si esalta sulle piste veloci. A Monza, il salto in Ferrari sarà emozionante ma i risultati saranno deludenti: concluderà nono, mentre Raikkonen salirà sul podio alle spalle di Barrichello e Button.

2010: si presenta Alonso
Il biglietto da visita di Alonso all’esordio a Monza sulla Ferrari? Pole, vittoria e giro veloce. Eppure la gara parte male, con Button che lo supera in partenza e fa l’andatura. La rimonta di Alonso non riesce in pista e la gara si gioca ai box. Un giro in più per lo spagnolo, che vale la vittoria. I meccanici lo mandano in pista appaiato a Jenson Button e alla prima variante gira primo Alonso, che non mollerà la testa della gara fino al termine. Terzo posto per Massa.

2011: catapulta-Alonso, ma non basta
In griglia la prima Ferrari è quella di Alonso, quarto. Macchina poco competitiva per sperare in un successo. Ma Al via la partenza dello spagnolo è da scrivere nelle Sacre scritture della Formula 1. Da quarto a primo in poche centinaia di metri, mentre Liuzzi fa strike finendo sull’erba e perdendo il controllo della Hrt che andrà a colpire Rosberg e Petrov. Safety car per pulire la pista e alla ripartenza si scatena Vettel. La Red Bull è la più “lenta” tra le vetture di testa, ma grazie agli scarichi soffiati è velocissima a Lesmo, Ascari e Parabolica. Da raccontare il duello con Alonso: Vettel lo affianca alla Biassono e attacca alla Roggia. Troppa la superiorità del tedesco, che vincerà la gara davanti a Button e Alonso. Si mette in luce anche Schumacher, protagonista di un duello rusticano con Hamilton.

E domenica, chi la spunterà tra Alonso e i suoi inseguitori?

Domenica si disputerà una tappa quasi fondamentale per la conquista del  titolo iridato. Dopo lo stop forzato di Fernando Alonso a Spa,  - causato dall’irruento Grosjean, che è stato appiedato (sostituito dal belga Jerome D’Ambrosio) per punizione, gli occhi dei tifosi della rossa sono puntati sul leader del campionato. Dietro c’è molta bagarre tra Vettel, Hamilton, Raikkonen e Webber. Alonso fra i tanti ha detto di temere di più Lewis Hamilton, anche perché la Mclaren si è dimostrata la vettura più a posto nelle ultime gare disputate. La Ferrari cercherà di fare il suo meglio per questo Gp di casa. I suoi tifosi sono i cavalli in più che servono per fare la differenza. Noi saremo in pista per raccontarvi i "90 anni più veloci del mondo".

 

Carlo Rallo