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18/09/2012 04:29:58

Le carte false del porto di Marsala. Adamo grida al complotto, ma non smentisce....

La "posidonia" è una pianta marina protetta, perchè al centro del delicato equilibrio biologico del Mare Mediterraneo. Per la presenza di posidonia, carte alla mano, è stato bocciato il progetto di una barriera frangiflutti dal costo di 15 milioni di lire, e quello di messa in sicurezza della società Myr (aggidicataria della concessione dell'area portuale in base alla Legge Burlando). Il progetto firmato dall'ingegnere Viviano del Genio Civile Opere Marittime (importo 50 milioni di euro) su richiesta del Sindaco Adamo, invece, presenta la stessa documentazione, ma "ritoccata". Tant'è che l'Assessorato regionale alle Infrastrutture ha mandato una nota alla Procura di Trapani, che già a Luglio aveva comunque di suo acquisito le carte della progettazione. 

Questi i fatti. L'inchiesta di www.marsala.it ha suscitato molto clamore in città, ed anche fuori. In tarda mattinata è arrivata una nota dell'Amministrazione Comunale, con una dichiarazione del Sindaco Giulia Adamo.

Il Sindaco Adamo non risponde all'evidenza del falso della documentazione. Piuttosto, se la prende con la posidonia: “È ridicolo- afferma il sindaco Giulia Adamo -  Nell’area interessata, la vegetazione è del tipo esausto e, pertanto, consente gli interventi previsti nel progetto regionale”.  Ma in realtà il problema non è la presenza di posidonia: il problema, sollevato da www.marsala.it è il falso che attesta la posidonia del tipo "esausto", come dice il Sindaco, che aggiunge: "La posidonia è diffusissima nel nostro mare e, certamente - nel caso di costruzione del porto - i lavori potrebbero avere effetti negativi sulla stessa. Ma, spiegano i tecnici, anche nel caso in cui si trattasse di posidonia vegeta, si adotterebbe un’apposita palificazione nel rispetto del fondale marino, così come è stato fatto per il porto di Pantelleria".

Secondo il sindaco tutto nasce da una denuncia della società Myr: "“È palese come la denuncia della MYR sia del tutto strumentale e pretestuosa. Eppure, all’indomani del mio insediamento, questa Amministrazione ha manifestato ampia collaborazione a rendere compatibili i due progetti, quello pubblico e quello privato. Invece, assistiamo ora ad un vergognoso attacco alla Città. Il gruppo Ombra sta brigando con metodi più che scorretti, nel tentativo di bloccare il progetto regionale. Il loro, invece – aggiunge Adamo - è il cavallo di Troia per un’assurda cementificazione dell’area portuale, con la costruzione di ristoranti, negozi, piscine, ecc. L’Amministrazione ritiene tutto ciò inconcepibile”.

Dalla società Myr, tirata in ballo dal Sindaco arriva una nota firmata dall'amministratore Massimo Ombra:  "Rimango  allibito come, di fronte alla conclamata esistenza di un grave falso documentale,  Giulia Adamo, in qualità di Sindaco di questa Città, non solo non abbia inteso prendere le distanze dagli illeciti emersi e non fornisca alcuna giustificazione delle irregolarità rilevate su un progetto pubblico che l’ha vista interessata in prima persona, ma bensì sia arrivata addirittura a tentare l’atto estremo di legittimazione di tali illeciti, riconoscendone quindi anch’essa nei fatti l’esistenza". "Mi chiedo - aggiunge Ombra - su quali proprie informazioni personali il Sindaco Giulia Adamo possa sostenere senza alcun dubbio che la posidonia presente nell’area in cui doveva essere realizzato il progetto pubblico sia  esausta (leggasi morta)". Poi, l'attacco: "Ma ciò che mi lascia maggiormente perplesso è come Giulia Adamo, oggi Sindaco di Marsala grazie anche alle ormai indiscutibili menzogne sul porto dette durante la campagna elettorale, possa ancora oggi utilizzare tale irrealizzabile progetto per continuare a boicottare con argomentazioni sempre più inverosimili la reale ed oggi unica iniziativa di riqualificazione del bacino portuale e di rilancio economico e culturale della Sicilia Occidentale, rappresentata dal progetto del Marina di Marsala. Nel non comprendere quale recondito interesse, tanto da dover giungere ad azioni di tale gravità, possa avere una Pubblica Amministrazione a realizzare a proprio carico e con soldi pubblici un’opera di messa in sicurezza che potrebbe essere interamente realizzata con fondi privati nell’ambito del progetto MYR, da parte mia ho già provveduto a segnalare al Provveditorato Regionale dei Lavori Pubblici la grave posizione di conflitto di interessi dell’Ing. Pietro Viviano, il quale ricopre il duplice ruolo di progettista dell’opera pubblica di messa in sicurezza e anche di valutatore della concorrente opera a carico dei privati, in qualità di Dirigente del Genio Civile delle Opere Marittime".

 

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Dispiace ancora una volta notare che rispetto ad un articolo giornalistico che riporta delle notizie gravi (il progetto regionale del porto di Marsala si basa su un documento falso, il direttore tecnico è stato arrestato per un'inchiesta sul porto di Balestrate) il potente di turno  - in questo caso il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo - reagisca parlando d'altro, e non rispondendo alle precise contestazioni mosse. Il progetto regionale  del porto di Marsala è morto: ricade su una zona di mare protetta. Prenderne atto, denunciare chi ha taroccato i documenti, anzichè gridare al complotto (schema già visto, lo fanno già Formigoni, Berlusconi, Lusi....) sarebbe un atto di grande responsabilità per il Sindaco, anche per il ruolo di primo cittadino e di pubblico ufficiale che ricopre.  Aggiungo che Marsala non è del Sindaco Adamo, nè tanto meno del "gruppo Ombra" o di altri. Marsala è prima di tutto dei marsalesi, che avrebbero nel porto un volàno di sviluppo certo in un momento di grande crisi economica. Ed invece assistono ancora una volta - impotenti - al triste spettacolo di una politica fatta solo di annunci, parole su parole,  e prese in giro. 

Giacomo Di Girolamo