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19/10/2012 05:11:34

Processo Matteo Messina Denaro + 13. In aula l’ex sindaco di Castelvetrano Tonino Vaccarino

 "Lui doveva vedere in me un riferimento per un eventuale cambiamento di rotta della sua vita". Ma con chi ha parlato per trovare un contatto? "Con nessuno..." dice Vaccarino. Poi aggiunge: "Ho contattato il fratello, per la prima volta nel 2002, credo". Con quale scusa? "Creare un'area di servizio presso Costa Gaia, nell'autostrada che porta da Palermo a Castelvetrano". E che disse Salvatore Messina Denaro? "Era grato della fiducia per questa iniziativa, e l'approvava,  ma non mi disse più nulla". Salvatore Messina Denaro fu poi arrestato il 19 Febbraio del 2004. L'affare non ebbe più sviluppi. 

12,35 - Vaccarino dice di non aver mai incontrato Messina Denaro senior, ma il Pm gli contesta che in un interrogatorio del 2007 lui dice invece che quando è uscito dal carcere è venuto il cognato di Messina Denaro, un certo Filardo, ad abbracciarmi e a chiedere di incontrare Francesco Messina Denaro, anche se era latitante. In aula, Vaccarino dice che effettivamente c'è stata la richiesta ma non si è mai tenuto l'incontro. Non esistono, secondo Vaccarino, delle credenziali particolari per ritenere una sua vicinanza a Messina Denaro. Vaccarino ha un terreno contiguo a quello di un cugno di Matteo Messina Denaro, Giovanni Filardo. Conosce superficialmente anche Salvatore Messina Denaro, fratello di Matteo. Ma qual è stato il momento  operativo della collaborazione di Vaccarino con il Sisde? "Abbiamo attivato ogni iniziativa utile per instaurare un rapporto che ci consentisse di raggiungere ed individuare Matteo Messina Denaro. Non c'è stato un progetto tecnico particolare.....".

12,30 - Vaccarino vuole rendere dichiarazioni spontanee.

 Il presidente Riggio gli ricorda che l'obbligo del testimone è di rispondere alle domande, non di fare dichiarazioni. Comincia l'esame di Vaccarino da parte del Pm. Vaccarino, nato a Corleone, è stato insegnante ed è proprietario del cinema Marconi. E' stato Sindaco di Castelvetrano nei primi anni '80. Viene ascoltato oggi in riferimento ai rapporti con il Sisde. Lui conferma i rapporti, intrattenuti dal 2001 in poi. Lo scopo dei rapporti - dice Vaccarino - era portare a conclusione la cattura di Matteo Messina Denaro, "una cappa di piombo per la città di Castelvetrano e non solo". Perchè Vaccarino poteva aiutare il Sisde? "Perchè ho avuto la sventura di passare cinque anni della mia vita al 41 bis, e in virtù di questa amara esperienza ritengo di essere d'aiuto allo stato perchè si liberi di questo tumore". Ma Vaccarino conosce la famiglia Messina Denaro? "In un centro molto grande - dice Vaccarino - ci si conosce tutti, ma senza frequenze particolari. Avevo avuto modo di conoscere Francesco Messina Denaro, e ci salutavamo. Nei, primi anni '80 per iniziative altrui mettemmo su una cooperativa, l'Agricola Mediterranea, che fallì presto, al momento dell'atto notarile, perchè la composizione della cooperativa non consentiva uno sviluppo legale". Vaccarino dice che Messina Denaro Francesco non ha avuto mai incontri con lui.

12,25 - Il Tribunale, rilevato che Vaccarino risulta essere stato condannato con sentenza  d'appello del 16 Aprile 1997, divenuta irrevocabile, per il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti commessi in concorso anche con componenti, di vertice, della famiglia mafiosa di Castelvetrano; e ritenuto che pertanto, ci sono collegamenti tra quei reati e quelli per i quali oggi si procede, disponde che Vaccarino vada ascoltato con le garanzie dell'assistenza di un avvocato. Vaccarino non ha un difensore d'ufficio. Viene nominato l'avvocato Vito Buffa, d'ufficio. Vaccarino assume l'obbligo del testimone, e legge la formula di rito. Comincia pertanto la sua testimonianza. 

12,20 - Dopo un'ora di pausa, è ripresa l'udienza, che in realtà non è mai entrata nel vito. In aula il collegio.

11,40 - Si attende ancora la ripresa dell'udienza.

 E' stata sospesa perchè bisogna valutare se Vaccarino sia da considerare un semplice teste o abbia bisogno, anche per i suoi precedenti giudiziari, di un'assistenza legale. 

11,20 - Vaccarino ha giustificato la sua assenza nella precedente udienza con una "erronea annotazione dell'udienza in agenda". 

Vaccarino ha giustificato in aula dicendo che ha confuso l'1 Ottobre, giorno di convocazione, con l'11. Già il 2 Ottobre, comunque, aveva giustificato il disguido, ed il Tribunale di Marsala ha revocato la multa di 200 euro che gli era stata erogata.  Vaccarino nel 1995 era stato condannato per mafia, poi è stato assolto in appello. Altre indagini in corso risultano archiviate. In virtù dei procedimenti trascorsi, Vaccarino avrebbe bisogno dell'assistenza di un avvocato. La seduta viene sospesa. 

11,10 - Dopo due ore di attesa, è arrivato in aula a Marsala Tonino Vaccarino, principale teste dell'udienza di oggi del processo Golem 2. 

Vaccarino, che mancava già dall'udienza scorsa, è arrivato con ritardo, poi è sceso al bar, e non si è fatto in pratica più vedere. Ora, finalmente, è in aula, e dopo tanta attesa.

09,00 -Tutte le persone che hanno contatti con me hanno dei nomi convenzionali, il suo è Svetonio, ciò la preserva da rischi inutili, ad esempio il nostro tramite quando riceve un biglietto “Svetonio” sa che lo deve portare a lei evitando così che io ogni volta gli spieghi a chi lo deve portare, quindi mi vorrà scusare se le ho cambiato nome.

Credo di averle detto tutto, a breve sarà il santo Natale e le auguro di trascorrerlo in serenità con i suoi cari, così come vi auguro un buon anno”. 

Con queste parole scritte da Alessio (Matteo Messina Denaro) inizia l’1 ottobre 2004 la corrispondenza epistolare tra il boss e l’ex sindaco di Castelvetrano Tonino Vaccarino. Il Prof. Vaccarino interverrà, oggi, come teste citato dalla pubblica accusa, al processo Matteo Messina Denaro +13 - scaturito dall'operazione Golem 2 - che si svolge davanti al Tribunale di Marsala. All’udienza precedente non si è presentato in aula. Non facendo, per altro, pervenire alcuna giustificazione. Vaccarino dovrà rispondere sulla corrispondenza intrattenuta con Messina Denaro. Una relazione epistolare condotta d’intesa con il Sisde per tentare di arrivare alla cattura del boss latitante e della quale ha già reso testimonianza l’ex capo della squadra mobile di Trapani Giuseppe Linares.

Tonino Vaccarino venne eletto sindaco di Castelvetrano nella primavera del 1982, ottenendo dal Consiglio comunale 22 voti su 36. Il 6 maggio del 1992, in quel momento consigliere comunale, viene arrestato con l’accusa di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Dopo essere stato sindaco, assessore, consigliere comunale, presidente dell’Usl, era divenuto proprietario del cinema Marconi. Nella sentenza di primo grado fu condannato a diciotto anni di carcere, ma in appello, l’accusa di essere mafioso cadde e gli furono inflitti soltanto sei anni per traffico di droga, che ha scontato in diverse carceri italiane. Uscito di galera nel 1999, negli anni a seguire iniziò la collaborazione con il Sisde (oggi Aisi).

Nell’ordinanza relativa all’operazione Golem 2, la Direzione Distrettuale Antimafia scriveva: “Vaccarino, già dal suo primo interrogatorio, chiariva che, dietro sua iniziativa, si erano svolti diversi incontri con funzionari del Sisde in cui era stato predisposto un progetto che doveva portare, grazie alla sua collaborazione, alla cattura del Messina Denaro. Avviato tale progetto, sempre in costante intesa con i funzionari del Servizio, il Vaccarino era riuscito, ad entrare in contatto con Messina Denaro Salvatore, fratello del latitante, al quale aveva prospettato - come “l’amo giusto perché calato abbocchino i pesci” - un’iniziativa imprenditoriale, la utilizzazione di Alcamo – Area Costa Gaia dove non c’era area di servizio, facendo intravedere la possibilità di suoi interventi presso l’ANAS e presso taluni politici”.


Carlo Rallo