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09/11/2012 05:23:01

Così Giammanco sta rivoluzionando alla Provincia di Trapani l'assetto lasciato da Turano

 Adesso, però, un giorno dopo l'altro, sono continue le picconate al sistema del suo predecessore. Luciana Giammanco, che fino a Marzo sarà commissario della Provincia di Trapani (cosa succederà dopo è un mistero che il governatore Crocetta è chiamato a sciogliere presto...) a poco a poco sta smantellando la rete di Mimmo Turano, ex presidente ed oggi parlamentare regionale dell'Udc. Qualcosa sarà successo, perchè Giammanco prima ha iniziaito a fari spenti, poi, a poco a poco, ha dimostrato di voler davvero fare risparmiare l'ente, e ha razionalizzato la barocca macchina amministrativa di Turano, affidando di fatto tutta l'amministrazione a tre persone. Unico neo rimane la nomina del super conuslente Francesco Giuseppe Fricano, ma alla Provincia lo aspettano al varco, per capire quanto e se davvero è esperto in materia di società partecipate.

Giammanco ha cominciato con il riassetto delle diverse posizioni organizzative e della dirigenza dell'ente Provincia. E via via sta andando avanti. Tutti gli incarichi affidati da Turano sono stati revocati, compresi quelli dei dirigenti a contratto e supplenti, che sono stati delegittimati.  La Regione ne manderà altri in sostituzione, gratis.  In pratica, Giammanco  ha deciso di utilizzare soltanto i tre dirigenti di ruolo che si ritrova la Provincia ed ha avviato le procedure per la richiesta di quattro dirigenti che arriveranno dalla Regione.  Adesso, c'è una seconda rivoluzione, che, cosa importante, vede di nuovo recuperato l'ufficio affari legali, che inizialmente era stato soppresso. Non solo, c'è una sostanziale marcia indietro rispetto all'Avvocatura. Turano l'aveva, di fatto, svuotata di significato. Giammanco si è impegnata per il ripristino, e per riscrivere di nuovo il regolamento, ma questa volta su consigli e proposte del settore.

Il nuovo assetto definito dal commissario  aveva ripartito le responsabilità tra l'avvocato Diego Maggio, Vincenzo Messina ed Antonino Candela. Al primo erano  stati affidati i settori Bilancio, Finanze, Economato, Risorse Umane, Patrimonio, Innovazione Tecnologica e Servizi Sociali, Pari Opportunità, Programmazione Turistica, Cultura, Pubblica Istruzione, Sport e Politiche Giovanili. Lo stesso Maggio ha però proposto di lasciare il terzo settore (Bilancio) per assumere le funzioni del primo, Affari Istituzionali, Generali, Legali, gare ed Appalti.  «Si tratta di una soluzione - ha scritto Maggio in una proposta fatta propria da Giammanco - che garantisce la tutela giudiziaria e processuale degli interessi dell'ente ed assicura i servizi di supporto ed assistenza legali con riferimento all'ambito di competenza delle partecipazioni societarie della Provincia». Maggio ha così ottenuto il primo settore lasciando il terzo ed ha invece confermato la direzione del quarto (Servizi Sociali). Il terzo settore ed il secondo, Presidenza del Consiglio sono stati affidati formalmente a Messina, ma il dirigente è ormai arrivato alla pensione, di conseguenza i due settori sono sotto la responsabilità del segretario generale Giuseppe Scalisi. Al terzo dirigente, Antonino Candela, i settori Lavori Pubblici, Viabilità, Portualità e Territorio ed Ambiente. La  nuova organizzazione interna porterà alla revisione del piano esecutivo di gestione- il cuore finanziario delle strategie dell'ente - ed alla necessari ridistribuzione delle risorse umane. Un altro passaggio consequenziale è quello della modifica delle posizioni organizzative e del trattamento economico da corrispondere ai dirigenti che sono stati chiamati a gestire i nuovi settori dell'amministrazione. 

La rivoluzione di Giammanco colpisce anche  l’ingegnere che ha dovuto lasciare il suo incarico. Era il dirigente per la pianificazione ed il controllo della segreteria tecnica operativa dell’Ato idrico n.7 che tra l'altro non è  mai entrato in funzione perché il servizio non è mai stato affidato. Il presidente Turano lo aveva nominato
con una determina del 19 maggio 2010.