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27/01/2013 05:17:44

Il reportage sul consiglio comunale aperto sul porto di Marsala

Mentre il vento e la pioggia lo sferzano, il porto di Marsala é stamattina [ 25 gennaio] al centro del dibattito nella Sala delle lapidi dove si svolge la seduta del consiglio comunale aperta, che il presidente del consiglio, Vincenzo Sturiano, ha convocato per fare chiarezza sulla situazione dei progetti di miglioramento del porto, e consentire a tutti, consiglieri, operatori e cittadini di parteciparvi. La decisione é stata importante, e non delle più semplici, perché si é avuta l'impressione che il primo cittadino, Giulia Adamo, non avesse tanta voglia di confrontarsi pubblicamente con gli avversari.
Due sono i progetti in itinere. Uno é quello pubblico di messa in sicurezza, redatto dall'ing. Pietro Viviano, su incarico dell'Assessorato regionale. Riguarda il prolungamento del molo della lanterna rossa, la creazione di una platea emersa dalle parti dell'attuale lanterna verde, di sette ettari circa, e lo sprofondamento fino a sette metri del fondo di una parte del bacino portuale. Costo: 50 milioni.
L'altro progetto é quello privato presentato in una competizione ad evidenza pubblica dalla società Myr di Massimo Ombra. Riguarda le opere per lo sviluppo turistico e commerciale. Costo: 50milioni.
Da quel che ha dichiarato l'ing. Massimo Ombra, il suo progetto non esclude la messa in sicurezza, che é prioritaria rispetto alla realizzazione delle altre opere. L'Assessorato regionale gliene ha fatto obbligo, ma se il progetto pubblico si potesse realizzare presto, la sua società ne prenderebbe i benefici e potrebbe far tutto il resto celermente. L'ingegnere a questo punto puntualizza che il progetto redatto dall'ing. Viviano non é fattibile, investendo un'estesa area marina abitata dalla Posidonia, pianta protetta. L'ingegnere si dichiara disposto a fornire agli uffici comunali il supporto del suo staff tecnico per rendere fattibile il progetto di messa in sicurezza del porto, e accelerare i tempi della sua cantierabilità. In questo modo, anche il suo progetto potrebbe essere cantierato.
Se le cose, come sembra, stanno così, non dovrebbero esserci problemi se l'amministrazione comunale accettasse l'aiuto di Ombra, ottenesse il finanziamento del progetto pubblico e consentisse a quello privato di essere ugualmente realizzato. Si otterrebbero così un finanziamento regionale di 50milioni per la messa in sicurezza del porto e un altro finanziamento privato di 50milioni per le opere di sviluppo turistico e commerciale. Si prenderebbero due piccioni con una fava. Si realizzerebbe il sogno di ogni consumatore: prendi due e paghi uno.
Ma le cose semplici a volte sono le più difficili da fare accettare a chi dovrebbe realizzarle.
Nella campagna elettorale della primavera scorsa, alla fine della quale sarebbe risultata sindaco, Giulia Adamo ha tirato fuori dalla manica il finanziamento del progetto pubblico. I primi dubbi che i soldi non ci fossero sono venuti quando, dopo l'insediamento della nuova amministrazione comunale, e prima dell'elezione di Rosario Crocetta a presidente della Regione, il futuro presidente venne da queste parti per il giro elettorale. A San Pietro il neo sindaco consegnò speranzosa a Crocetta un cd contenente le priorità che Crocetta avrebbe dovuto far ottenere alla città. Se il sindaco chiedeva aiuto a Crocetta, allora non aveva nella manica il finanziamento. La sicurezza che il finanziamento pubblico non c'é, si avuta con il comunicato dell'11 gennaio del Comune, dal quale si apprende che il presidente Crocetta manterrà gli impegni assunti in campagna elettorale per il finanziamento della messa in sicurezza del porto. E' stato chiaro a questo punto che il finanziamento pubblico non c'é, ma si può nutrire la speranza che il presidente Crocetta mantenga il precedente impegno.
Il finanziamento pubblico non può oggi esserci perché il progetto non é esecutivo, e si trova tra numerosi altri concorrenti - il progetto del porto di Pozzallo, del porto di Sciacca ecc. - nel fascio dei progetti che la Regione si riserva di finanziare se diventeranno esecutivi e se ci saranno i soldi. Alcuni saranno finanziati, altri no.
Il progetto della Myr dovrebbe essere adeguato alle direttive dell'Assessorato regionale, ma difficilmente la società riceverà queste direttive, perché il mittente sarebbe quell'ing. Pietro Viviano, che - si sente dire in consiglio - veste due abiti: quello di progettista del progetto pubblico e quello di valutatore del progetto della società privata. Se la Regione dovesse indicare alla società Myr di prevedere la messa in sicurezza del porto, sarebbe come dire che il progetto pubblico non sarebbe necessario. L'ing. Ombra teme che la Regione non gli darà le necessarie direttive, mentre il progetto pubblico chissà mai quando potrà realizzarsi stante le modifiche da apportare per la presenza della Posidonia e per l'inchiesta aperta presso la procura della Repubblica di Marsala.
A questo punto, si rischia di non prendere nemmeno un piccione dei due preventivati, e di non realizzare nessuno dei due progetti. Si resterebbe insomma con le pive nel sacco.
L'accordo tra l'amministrazione comunale e la società Myr, per portare avanti sia il progetto pubblico sia quello privato, é difficile. Si notano contrasti tra il sindaco e l'ingegnere, che non sono soltanto amministrativi, ma caratteriali e familiari. Il fratello dell'ing. Massimo Ombra é quel Salvatore Ombra che é stato candidato sindaco in città, sconfitto da Giulia Adamo al ballottaggio del 20 - 21 maggio scorso. La campagna elettorale di Salvatore Ombra é stata condotta all'insegna del progetto privato del porto. Giulia Adamo lo contrastava con il progetto pubblico. Non sono mancati tra i due i colpi bassi delle campagne elettorali, e le stoccate reciproche agli interessi familiari. Questo scambio di accuse ha continuato ad animare periodicamente la scena pubblica marsalese.
Stamattina, il sindaco é andato via dal consiglio alle 13, 45 dopo più di due ore di interessante dibattito in cui sono intervenuti acutamente i consiglieri dell'opposizione Carnese, Milazzo e Ragona. Il neo oppositore Gandolfo ha fatto una requisitoria niente male contro il sindaco, ex alleato. Della maggioranza che rimane al sindaco, sono state inesistenti le voci in sua difesa. Il consigliere Saladino formalmente non l'ha abbandonata, ma ha aperto al progetto privato. E' mancato pure al sindaco l'appoggio della consigliera Luigia Ingrassia, che di solito l'affianca con richiami storici e sociologici.
Un vecchio lupo di mare, con barba e berretto di lana, ha detto che tornando a casa dal consiglio dovrà dare un duro colpo a suo padre centenario: dovrà dirgli che il miglioramento del porto si farà tra vent'anni.
Non é detto che abbia ragione quell'uomo. Il sindaco é uscita indebolita dalla sala consiliare. L'opposizione si é ingrossata e la maggioranza si é assottigliata. I suoi consiglieri non hanno levato gli scudi per proteggerla. Può darsi a questo punto che la sua minore forza la spinga ad avvicinarsi alle posizioni dell'ingegnere.
Prima che il sindaco andasse via, uno scambio di battute al vetriolo ha attraversato velocemente l'aula da un capo all'altro. L'Ingegnere ha ricordato la vicenda del vassoio d'argento comprato dall'allora capo gruppo all'Ars Giulia Adamo con i soldi dei rimborsi elettorali. Il sindaco, con il viso di tutti i colori, ha gridato: "Vergogna! Vergogna!".


Leonardo Agate