Il Vicepresidente del Consiglio Mimma Gaglio (gruppo IdeAzione)ha presentato un’interrogazione che chiede al Sindaco e agli assessori Cosa propongono per il raggiungimento del Patto di stabilità interno ? Hanno intenzione di aumentare le tasse, di effettuare dei tagli, togliere dei servizi o altro? Che tipo di spending review interna per il raggiungimento dell’obiettivo vogliono effettuare? La Gaglio afferma – Il Sindaco Fontana dichiara che il Comune di Gibellina è stato lo scorso anno un comune virtuoso, ma la virtuosità viene considerata legittimamente dal MEF, ministero dell’economia e finanze, nel momento in cui Il nostro Comune è soggetto al rispetto dello stesso Patto , cioè a partire dal primo gennaio 2013- continua- Siamo a fine aprile e per l’Ente comunale la realtà è ben diversa, dalla verifica effettuata nel mese di marzo si evince, per converso, uno sforamento di quasi € 350.000,00--
Ai sensi della Legge 12.11.2011,n. 183, uno sforamento comporta pesanti sanzioni e conseguenze gravi per i Comuni come la riduzione dei trasferimenti erariali, impegni di spesa inferiori a livello medio dell’ultimo triennio, divieto di indebitamento per investimenti, divieto di assunzioni a qualsiasi titolo inclusa la stabilizzazione dei precari; ecc…
Il gruppo di minoranza CON SUTERA PER GIBELLINA, inoltre, ha presentato un’interpellanza per conoscere i motivi che hanno spinto il Sindaco, con i vincoli imposti dal rispetto del Patto di stabilità interno, ad aumentare le Aree strategiche. Inizialmente tre, quelle Amministrativa, Finanziaria e Tecnica, poi dopo pochi mesi sono aumentate a quattro con l’area Tecnica 2, adesso di fatto a cinque con l’inserimento di quella Ambientale e Innovazione. Interpellano se quanto determinato dalla Giunta non vada in contrasto con le azioni indicate dal Legislatore per garantire il contenimento della dinamica retributiva e occupazionale come la seguente : Razionalizzazione e Snellimento delle strutture burocratiche-amministrative, anche attraverso accorpamenti di uffici con l’obiettivo di ridurre l’incidenza percentuale delle posizioni dirigenziali in organico.