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16/10/2013 07:30:00

Sturiano: "Adamo e Crocetta ci dicano dove sono i soldi per il porto di Marsala"

Il sindaco di Marsala Giulia Adamo vede l’adeguamento del progetto della Myr sul porto come una sua vittoria. Dall’altro lato Massimo Ombra, amministratore della società, ribatte il blocco dell’iter per oltre un anno. In mezzo c’è un consiglio comunale che ha approvato un progetto, quello del porto “pubblico”, che sembra dovrà essere modificato. Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale, come la vede lei questa faccenda?

 

Se ci fosse un’approvazione definitiva del progetto del porto allora, davvero, a gioire dovrebbe essere tutta la città.

 

Quale progetto? Quello della Myr o quello del sindaco?

 

Quando parlo di porto parlo di entrambi i progetti. Parto dal presupposto che si parla del porto nella sua complessità, parte pubblica e privata.

 

Lei ha sempre detto che i due progetti possono essere compatibili.

 

L’interesse del consiglio comunale era quello di mettere in sinergia le due iniziative. E questo in tempi non sospetti, per vedere come poter sviluppare nel miglior modo possibile il porto della nostra città. Se passa soltanto il progetto della Myr, tutta la parte commerciale verrebbe sacrificata. E viceversa se si fa solo il porto pubblico, la parte turistica perderà.

 

Ombra dice che si è perso un anno.

 

Sono d’accordo. Perchè non capisco in un anno cosa sia accaduto.

 

Quello che ha messo fretta al sindaco, adesso, è il ricorso al Tar della Myr. Qualcuno avrà consigliato che con una richiesta di risarcimento danni da 8 milioni di euro, si poteva rischiare lo scivolone. La richiesta nasceva da questo ritardo.

 

Quello del ricorso fatto dalla Myr è un altro aspetto da approfondire. Io mi auguro che con l’approvazione del loro progetto la richiesta decada. Anche perchè questo eventuale risarcimento danni è a carico della città, di tutti i cittadini.

 

Sulla parte pubblica della messa in sicurezza, ancora una volta, in questi giorni, non è stato chiarito se i soldi che il sindaco Adamo ha più volte detto di esserci ci sono veramente. Parliamo di 50 milioni di euro che sempre secondo Adamo la Regione avrebbe pronti per il progetto pubblico.

 

La certezza invece c’è.

 

E qual è?

 

Che non ci sono stanziamenti per il progetto pubblico. Ma non ci sono nè per Marsala, nè per altre città.

 

E perchè il sindaco dice che ci sono e che anzi bisogna sbrigarsi prima che questi soldi vadano a finire ad altri comuni?

 

Bisogna chiederlo a lei. Dovrebbe chiarire innanzitutto il presidente della regione Rosario Crocetta, e poi in maniera ufficiale il sindaco.

 

Anche a Crocetta.

 

Più volte durante la campagna elettorale per le politiche, il presidente della Regione Crocetta è venuto a fare i proclami dicendo pubblicamente che ci sarebbero stati i finanziamenti per il porto pubblico.

 

E molti ci sono cascati. Anche il consiglio comunale ci ha creduto?

 

Il consiglio comunale un progetto di porto pubblico l’ha approvato perchè non volevamo che qualcuno dicesse che fosse stato colpa nostra. Ma abbiamo approvato anche un atto di indirizzo che passeremo alla Regione per capire se effettivamente ci sono i soldi.

 

La campagna elettorale è finita. Lei è di maggioranza ormai alla regione, perchè Articolo 4, il gruppo che fa riferimento al suo mentore Paolo Ruggirello, è passato con i sostenitori del Governo. Quindi potrebbe esserci questa ulteriore spinta.

 

Ci possiamo provare.

 

Lei in tutta questa vicenda è stato un po’ il pompiere. Ha mediato tra le due parti. Non c’è il rischio di passare dalla fase “non ti facciamo fare il porto” alla fase “te lo facciamo fare ma a condizioni così inapplicabili che ti passa la voglia di farlo”?

 

Ho dovuto fare il mediatore. Ho cercato in tutti i modi di fare il diplomatico, come quando ho convocato un consiglio comunale aperto per la presentazione di entrambi i progetti. Auspicavo che fosse quello il momento della sintesi, del mettere assieme parte pubblica e parte privata.

 

Stiamo parlando di quel consiglio comunale che il sindaco ha definito “festa grande”.

 

Sì, è successo parecchi mesi fa e c’era la possibilità che il progetto pubblico ottenesse finanziamenti. La nostra intenzione era quella di far camminare assieme entrambi i progetti.

 

E se adesso spuntano mille lacci e lacciuoli?

 

Forse si vuole sminuire il ruolo del consiglio comunale. Ripeto una cosa che ho detto due anni fa: non voglio avere sulla coscienza la responsabilità che il porto non si fa. Nè per la parte pubblica nè per quella privata.

 

Ma fino adesso, a parte quel consiglio aperto, il consiglio comunale è stato tirato fuori.

 

Nessuno, finora, ha chiesto cosa ne pensasse il consiglio comunale, su entrambi i progetti. Nessuno ci ha chiesto cosa pensavamo delle loro idee sugli operatori del porto, dove sarebbero finiti, cosa sarebbe successo dell’area di tutti coloro che oggi hanno le concessioni. Il passaggio finale adesso spetta al consiglio comunale che deve ratificare sulla variazione del piano regolatore del porto.

 

Si doveva fare molto tempo prima.

 

Già. E non vi sembra strano? C’è un difetto della normativa o ci potevano chiedere un atto d’indirizzo, a noi che siamo stati scelti dal popolo? Io vedo il sindaco che continuamente fa incontri con gli operatori, che si mercanteggia sugli spazi. Poi il privato che cerca fare il privato, anche se coniuga anche interessi pubblici. Quindi la migliore soluzione era quella di mettere assieme pubblico e privato. Ma non oggi, parlo di due tre 4 anni fa.

 

Il fatto che non si sia voluta fare questa cosa prima fa pensare male. Il consiglio comunale ha una bella gatta da pelare. C’è anche un privato che è arrabbiato.

 

Ma c’è anche da comprendere che il consiglio comunale in pratica dovrà ratificare qualcosa che non conosce.