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23/11/2013 20:00:00

La Formula1 nel Brasile di Senna. Finisce un’epoca. Dal 2014 con il turbo sarà tutto nuovo

Finisce un’epoca in Formula1. Dal 2014 con il turbo sarà tutto nuovo. Il Brasile, grazie a Senna, rimane uno dei luoghi magici di questo sport

Con il gran premio di Interlagos si corre l’ultima corsa dell’era contemporanea della Formula 1. Le prove libere fin qui svolte si sono effettuate sul bagnato e per il momento il più veloce è stato il tedesco Nico Rosberg su Mercedes. Dal 2014 inizia una nuova era. Si riparte da un foglio bianco e tutto ruoterà attorno alla novità più importante: il motore turbo, abbandonato nel 1989. Si passa così dal 2.4 V8 aspirato ad un 1.6 V6 con turbocompressore. Una nuova “power unit” che definitivamente potremo considerare ibrida. Ci sarà sempre il KERS che continuerà a svolgere il compito di recuperare energia cinetica dall’impianto frenante, ed immagazzinarla all’interno dell’apposito pacco batterie. Le Batterie avranno invece capacità doppia. Oltre al Kers ci sarà il nuovo HERS, un nuovo generatore di energia che verrà installato direttamente sull’asse della turbina del turbo e che recupererà energia dai gas di scarico che muoveranno il compressore, per poi ricedere energia, quando richiesta, agendo sempre sullo stesso asse della turbina; Questo sistema consentirà di eliminare il ritardo nella risposta tipico dei motori turbocompressi.
I due impianti kers ed Hers saranno gestiti da un’unica centralina che potrà utilizzare tutta l’energia disponibile circa 160 CV aggiuntivi per un tempo massimo di 33,3 sec a giro contro gli attuali 6.6 sec al giro. il Pilota inoltre, non potrà più decidere quando utilizzare la potenza aggiuntiva, mediante il pulsante KERS sul volante, ma tutto verrà gestito elettronicamente ed automaticamente dalla centralina. Una Formula uno che cambia tutto e che dovrà affrontare una nuova, forse, la più grande sfida tecnologica mai vissuta. Per il mercato dei piloti c’è ancora molto da delineare per le line up definitive dei team. Hulkenberg, Maldonado, Perez, Sutil e Di Resta non hanno ancora un volante sicuro. Maldonado dovrebbe sostituire Raikkonen alla Lotus, ma non è stato ancora confermato e nelle ultime ore si parla anche di Sauber. Per Hulkenberg si prospetta o la Force India o ancora la Sauber e ancora più dubbiosa appare la situazione del messicano Perez. Quelli sicuri di aver trovato un sedile per la prossima stagione sono: Massa alla Williams, Ricciardo alla Red Bull, Raikkonen alla Ferrari e i futuri piloti di Mclaren, Magnussen, e della Toro Rosso, il russo Kviat. Finisce in Brasile una stagione iniziata con molto equilibrio e con la “speranzosa” Ferrari, - così era stata chiamata la F138 dal Presidente Montezemolo - abbastanza competiva. La stagione poi è cambiata totalmente con i famosi 1000 km di test vietati del duo “Pirelli-Mercedes” (hanno iniziato a vincere gran premi) e soprattutto quando la Fia ha dato il via libera a Pirelli per il ritorno alla vecchia struttura degli pneumatici utilizzati nel 2012. Da allora è in dubbio che le gare sono cambiate. La Red Bull e Vettel hanno iniziato la loro cavalcata vincente verso il loro quarto titolo iridato e con un finale di otto vittorie consecutive hanno definitivamente affossato le timide speranze di Alonso e Hamilton. Interlagos è uno dei pochi posti rimasti della Formula Uno storica assieme a Monza, Montecarlo, Silverstone e Spa. In Brasile la passione e il tifo dei tifosi è incredibile e il boato alla fine del rettilineo di partenza è vibrante. Domani sarà così ancora un volta per Felipe Massa che disputerà la sua ultima corsa con la Ferrari. Nel 2008 vinse e tagliò la bandiera a scacchi addirittura da campione del mondo, salvo poi essere beffato pochi secondi dopo da Hamilton, grazie al contributo di Timo Glock. Domani, chissà, magari avrà l’opportunità seppur improbabile di riprovarci e di far scatenare il pubblico come nell’edizione del 1991 in cui Ayrton Senna vinse finalmente il GP di casa, quello sognato sin da bambino e che valeva come un titolo mondiale. Il grande campione brasiliano quasi non ce la faceva a raggiungere il podio; la lotta con il cambio rotto della sua McLaren gli paralizzò momentaneamente il braccio destro, tanto che sul podio quasi non riuscì ad alzare la coppa del vincitore. La forza di volontà di Ayrton, nonostante il cambio bloccato in sesta, gli regalò probabilmente la vittoria più bella della sua carriera. Le sue vittorie e la sua memoria renderanno per sempre il Brasile uno dei posti più belli dove la Formula Uno continuerà a correre. 

Carlo Antonio Rallo