E’ l’ora dei rimpasti ad Alcamo e Trapani, città della nostra provincia dove sempre frizzante è, per modo di dire, il clima politico.
Certamente singolare quanto avviene ad Alcamo dove, tra un’inchiesta giudiziaria e l’altra, il Sindaco Bonventre ha annunciato di voler cambiare gli assessori ai partiti che sostengono lal sua maggioranza di centrosinistra, ma anche detto che non prenderanno alcun compenso. Lui per primo darà l’esempio, rinunciando alla sua indennità di carica, che si aggira sugli 850 euro. “Nominerò solo chi vorrà lavorare gratis” ha detto Bonventre ai suoi, suscitando qualche protesta tra i rappresentanti di Area Democratica, Pd e Psi. Ma il comune di Alcamo deve ridurre molte spese, e i tagli ai costi della politica sono ormai ineludibili “così come quelli - ha detto Bonventre ai suoi - dei costi dei rifiuti”.
Per sindaco e giunta ogni anno vengono spesi, 160 mila euro lordi. Ad Alcamo i costi della politica attualmente ammontano e 513 mila euro l'anno.
A Trapani è vicino l’azzeramento della Giunta. Le trattative sono in corso. La maggioranza è fatta da Nuovo centrodestra, Mir e consiglieri vicini al presidente del consiglio Peppe Bianco. E’ stato fatto un tentativo di ragionare in stile “larghe intese”, che a Roma vanno tanto di moda, ma il Pd ha risposto picche e ha ribadito che per Maggio sarà presentata la mozione di sfiducia a Damiano. L’appuntamento è per il 26, secondo quanto ha dichiarato il capogruppo del Pd Enzo Abbruscato. Gli dà sostegno il segretario del Pd, Brillante: “Non daremo mai sostegno a Damiano”. “Non faremo mai accordi con il nuovo centrodestra e con D’Alì” ha aggiunto il consigliere Grignano.