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29/12/2025 06:00:00

Giunta Trapani, Tranchida rimescola le deleghe: ritorni, nuovi assessori e ...

Tempo di rimettere mano alla giunta del Comune di Trapani. Il sindaco Giacomo Tranchida ha trattenuto a sé le deleghe che prima erano di Lele Barbara, assessore di punta. Erano 17 le deleghe che gli vennero consegnate: godeva di ampia fiducia del primo cittadino, che puntava su Barbara per le prossime amministrative. Voleva lanciarlo sindaco. Invece, a settembre 2025, Barbara si è dimesso, in polemica con il sindaco e sposando in toto la linea politica dell’imprenditore romano Valerio Antonini.

Ora Tranchida dovrà dare stabilità alla giunta seguendo quello che è il manuale Cencelli.

È prossimo a diventare assessore Andrea Genco, che è pure attuale vicepresidente del Consiglio e lascerà quel ruolo. Altro assessore da nominare è in quota Trapani Tua: il nome che si fa avanti è quello di Totò Braschi, subentrato in seguito alla sospensione di Annalisa Bianco, raggiunta dalla legge Severino a seguito di condanna.

 

Feeling Turano-Tranchida continua

 

C’è chi li vorrebbe ai ferri corti e chi pensa che l’alleanza politica si possa spaccare. Invece no: Tranchida e Turano hanno un equilibrio politico che dura da anni e che è destinato a durare pure in futuro. Patti chiari tra i due, che vengono rispettati seguendo il manuale Cencelli, ed ecco arrivare gli assessori e le poltrone che spettano in quota Trapani Tua.

Alberto Mazzeo è stato assessore, oggi è presidente di Palazzo Cavarretta. Adesso è il turno di Totò Braschi: tutto fa pensare che sia lui a entrare in amministrazione, seppure si stia ancora discutendo della convergenza sul nome.

E poi c’è la figura di Giusy Poma, che è uscita dalla maggioranza dopo che Mazzeo venne eletto presidente dell’Aula ed è nel gruppo misto. Potrebbe andare a occupare la casella della vicepresidenza del Consiglio comunale. Se così non fosse, uscirà definitivamente dalla maggioranza.

 

Bianco, il ritorno

 

Il 2026, a fine giugno, è l’anno del ritorno in Consiglio dell’ex presidente del Consiglio Annalisa Bianco, sospesa dal prefetto di Trapani dopo la sentenza di condanna per corruzione a due anni e otto mesi di reclusione.

La legge prevede la sospensione automatica dalla carica per amministratori locali quando la condanna non è ancora definitiva; cioè, la sospensione opera nei confronti di chi ha ottenuto una sentenza di condanna, anche se non definitiva.

Secondo l’articolo 8 del decreto legislativo 235/2012, la sospensione dalla carica per condanna non definitiva ha una durata massima, di norma fino a 18 mesi dalla prima sentenza. Questo significa che, subito dopo una condanna (anche se in primo grado) per certi reati, scatta automaticamente la sospensione dalla carica.

Se entro 18 mesi la sentenza non diventa definitiva, perché il processo di appello non è concluso, la sospensione cessa e l’amministratore può tornare a esercitare le funzioni. È il caso della Bianco.