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31/01/2014 19:46:00

Tares a Marsala. Sabato e domenica manifestazione del Movimento 5 Stelle

Per domani (sabato 1 febbraio 2014) e domenica 2 febbraio 2014, dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 17,30 alle ore 20,00, il Movimento 5 Stelle di Marsala ha indetto una manifestazione di protesta/proposta sulla Tares, in largo Dittatura Garibaldina.

Ecco la nota dei 5 Stelle.


Che cosa è la Tares ? Diciamo subito che anche gli studiosi di diritto tributario sono confusi. Infatti, da una parte, è sicuramente una tassa perché, come tutte le tasse, anche la Tares serve a remunerare un servizio pubblico; dall’altra, è un’imposta, perché oltre a remunerare un servizio pubblico, la Tares dovrebbe garantire allo Stato i mezzi per finanziare gli enti locali. Da questa confusione, sorgono dubbi non solo di opportunità fiscale ma anche di legittimità costituzionale, e per diverse ragioni.
Innanzitutto, la Tares è calcolata sommando due voci: le componenti essenziali del servizio di gestione rifiuti e, in aggiunta, una maggiorazione pari a 0.30 euro per ogni metro quadro dell’immobile oggetto di tassazione. Proprio in relazione a tale maggiorazione, come per l’Imu, anche per la Tares, la base imponibile dipende dalla ampiezza dell’immobile. Altro aspetto di iniquità riguarda il fatto che, in linea di principio, la Tares aumenta con l’aumentare del numero dei figli.
Ma non solo, forti dubbi sorgono più genericamente in merito alla stessa scelta del legislatore di individuare questo specifico strumento tributario. In altre parole, ha senso che (i) il servizio di gestione rifiuti sia finanziato solo da una tassa e che (i) il finanziamento dei servizi degli enti pubblici, cosiddetti indivisibili (manutenzione delle strade, illuminazione e così via) sia finanziato da un tributo collegato alla semplice detenzione di un immobile ?
La ragione di questi dubbi è legata al fatto che sia i servizi necessari indispensabili per tutti i cittadini sia i servizi generali cosiddetti indivisibili sono più equamente finanziati dalle imposte personali, perché a differenza dagli altri tributi, più facilmente possono essere calcolati sulla effettiva e reale capacità contributiva dei cittadini.
Al contrario, la Tares colpisce tutti in modo uguale, visto che la tassazione scatta in forza della detenzione e non della proprietà di un immobile. E quindi ricchi e poveri possono in teoria essere tassati allo stesso modo, e ciò che è più grave, le famiglie con figli – come visto – sono danneggiate.
Anche alla luce di questi fatti, è innegabile che non solo i tributi statali non sono diminuiti, ma, rispetto al passato, sono aumentati quelli locali. E proprio la fiscalità locale, pensata originariamente come conseguenza del federalismo e, quindi, come uno strumento utile a diminuire gli sprechi e migliorare i servizi, oggi, anziché rendere il sistema fiscale più razionale ed equo, è una delle cause del suo imbarbarimento.
Molti Sindaci si sono ribellati ed hanno dichiarato: «non faremo gli esattori per conto dello Stato ed anzi faremo ricorso alla Corte costituzionale per chiedere l’annullamento della Tares (il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi entrato in vigore da questa estate ha preso il posto come noto di Tia e Tarsu). Per cittadini e imprese, rappresenterà una ulteriore stangata. Ma alcuni sindaci non ci stanno a «vessare» i loro concittadini.
A Marsala invece il Sindaco della città non ha battuto ciglio.
Per Noi è una tassa patrimoniale cieca che tassa in egual misura il metro quadrato dell’immobile di pregio come la bettola di periferia.
Ravvediamo quindi la violazione dell’articolo 53 della Costituzione laddove viene prescritto che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività».
La Tares è anticostituzionale; è al pari un tributo «insostenibile», in una situazione sociale e produttiva prossima al tracollo.
Avremo di dialogare con i cittadini della predetta tassa/imposta, di isole ecologiche computerizzate mancanti, di disservizi, dei mancati proventi della differenziazione della raccolta, dell'aumento dei costi della raccolta scandalosi, del silenzio dei partiti e dello strapotere indisturbato del Sindaco.