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05/02/2014 07:05:00

Tares a Marsala. Anastasi: "Scelte scellerate. Qui rischiamo il linciaggio"

E’ arrivata la Tares in questi giorni nelle case dei marsalesi. In tanti sono intervenuti, e hanno fortemente criticato la nuova tassa sui rifiuti. Soprattutto l’Adoc e il Difensore civico hanno attaccato l’Amministrazione comunale dicendo che poteva fare di più per alleviare la spesa per le famiglie disagiate. Guglielmo Anastasi, consigliere comunale di Forza Italia a Marsala, com’è stata gestita secondo lei la vicenda della Tares dall’amministrazione Adamo?

 

Il mio pensiero è semplice. E’ chiaro che le tasse si devono pagare, altrimenti non vengono finanziati i servizi per il cittadino. Ma in un momento di crisi economica come questo il Comune deve cercare di non fare spese superflue per non gravare ancora di più sui cittadini. Il consiglio comunale è stato obbligato a mettere la Tares per coprire i circa 15 milioni di euro che ogni anno paghiamo per la raccolta differenziata. Dato che lo Stato e la Regione non girano più soldi ai comuni, se non li versano i cittadini si va a sforare il patto di stabilità, con conseguenze pesanti per il Comune che rischia di fallire. Bene, se il comune non vuole fallire evitiamo di fare spese superflue per poi tassare ancora di più i cittadini.

 

In tutto ciò ci sono state forti critiche proprio sulla consegna dei bollettini Tares. Che sono arrivati in ritardo, con conteggi a volte sbagliati. Cosa è successo?

 

La cosa grave sulla Tares è proprio questa, la cosiddetta “bollettazione”. Siamo difronte a un atto scellerato da parte di chi ha organizzato tutto questo. Perchè stanno arrivando bollette con scadenza 24 gennaio. E sono arrivate ben oltre il termine. Sappiamo benissimo che se non si pagano le tasse entro una determinata scadenza poi ci sono gli interessi di mora. Oltre il danno la beffa. Inoltre non si può dimostrare che la bolletta è stata ricevuta dal cittadino dopo la scadenza, perchè sono state consegnate attraverso i servizi postali privati, che non mettono timbro postale e non è possibile dimostrare nulla.

 

A proposito di spese superflue. Si poteva evitare il ricorso alle poste private? Se questo servizio fosse stato gestito direttamente dal Comune non sarebbe costato molto meno?

 

Non lo so. Credo che ci sia qualcosa di organizzato sotto. Attenzione, è semplicemente un mio pensiero. Se avessi delle prove denuncerei tutto.

 

Ha la puzza sotto il naso, Anastasi?

 

Probabilmente è stato deciso di utilizzare le poste private per la questione della data certa. Non essendoci la data certa il cittadino non potrà dimostrare che la bolletta è arrivata in ritardo. Siamo davanti a una Amministrazione scellerata. Lo dico con tutto il cuore e con grande serenità d’animo.

 

Eppure lei è stato eletto nella lista che sosteneva Giulia Adamo. Faceva parte della maggioranza, ma poi è stato tra i primi a dire che non si riconosceva più in questa Giunta.

 

L’ho detto per otto mesi. Sperando che i miei messaggi potessero arrivare al destinatario. Così non è stato, e sono uscito dalla maggioranza.

 

Tra l’altro quando l’ha annunciato, ha detto che in consiglio in molti la pensavano come lei ma non parlavano per diversi motivi. Adesso però non passa seduta del consiglio comunale dove non si alzi qualcuno della maggioranza e dica che non si riconosce più in questa giunta. Come si metteranno le cose nei prossimi mesi?

 

Alla fine prevedo che non cambierà niente. Perchè, oltre al bilancio, gli atti che siamo chiamati a votare noi consiglieri comunali possono non essere presi in considerazione dall’Amministrazione comunale, come è successo. La signora Adamo anche quando era Presidente della Provincia litigava con i consiglieri provinciali di maggioranza. Bisognerebbe che i consiglieri comunali trovassero il coraggio per votare una bella mozione di sfiducia al sindaco.

 

E lo troverete questo coraggio?

 

Io sì, anche adesso. Non so i miei colleghi. Guardi, noi, in fondo, siamo stati eletti per fare politica, e speriamo che le cose possano cambiare, che Adamo possa ravvedersi e cambiare il suo modus operandi. Ma si deve davvero invertire la rotta. Noi consiglieri comunali rischiamo di essere linciati dai cittadini.

 

Addirittura.

 

Sì. Perchè il messaggio che passa è il consigliere comunale ha voluto la Tares. Ma noi, o la votavamo o rischiavamo di finire in dissesto finanziario. Non avevamo scelta.