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02/04/2014 07:13:00

Elezioni, Salemi. Siamo a sette candidati. C'è anche Sgarbi (e non è un pesce d'Aprile)

 Era apparso un pesce d’aprile a qualcuno. Giunto in redazione nel primo pomeriggio di ieri, un comunicato annunciava che Vittorio Sgarbi si ricandida a sindaco di Salemi. Sarebbe stato uno scherzo banale. Tutto vero, quindi. Poco importa se, lasciando la città tre anni fa, aveva dichiarato che "è inutile in Sicilia, non c'è speranza di fare niente. Io ho portato qui Caravaggio, Cezanne, Picasso e altre decine di artisti ma, evidentemente, gli ispettori non si sono accorti di nulla ma mi hanno rivelato queste forze occulte. In Sicilia non c'è spazio per le novità. A Salemi non è possibile fare il sindaco, evidentemente c'è una forza occulta che lo ostacola". E ancora di più non conta quanto aveva detto appena un mese fa quando ufficializzo la sua candidatura a sindaco di Urbino con i Verdi. ''Dopo l'enorme partecipazione alla consultazione promossa dai Verdi come risposta al Pd, che mi aveva escluso dalle primarie – aveva detto in quell’occasione – ho sciolto la riserva e mi candido”. Come si ricorderà, Sgarbi era stato eletto sindaco di Salemi il 30 giugno del 2008 ed era rimasto in carica fino al 15 febbraio 2011, quando si dimise da sindaco, come ama ripetere, “per protestare proprio per la richiesta di sciogliere il Comune per presunte e mai dimostrate «infiltrazioni esterne”. Si ricandida da solo con il sostegno della Lista Civica “Salemi Libera et immunis”. Si tratta di una lista che la coreografa bulgara Emiliya Mihaylova, naturalizzata italiana e legata a Salemi da un rapporto “odio/amore”, come ella stessa sottolinea, ha tenuto serbata nel cassetto in questi tre anni in attesa della riscossa. Avrebbe dovuto servire, in verità, per sostenere la candidatura alla prima carica cittadina del principe Bernardo Tortorici, quando si ventilò l’ipotesi di elezioni ravvicinate, dopo lo scioglimento per “condizionamenti esterni”. L’ex assessore blasonato, “il più amato” della compagine di Sgarbi, come lo definisce la Mihaylova, avrebbe dovuto essere la continuità del lavoro iniziato e interrotto bruscamente dal critico ferrarese. “In quel momento”- mi conferma Tortorici- “avrebbe avuto un senso una mia candidatura. Oggi non più. Oggi tocca a Vittorio Sgarbi riprendere il filo interrotto. E lo farà questa volta fuori dalle ambiguità che ci sono state sempre rinfacciate. E’ una sfida alta la sua. Con l’orgoglio e la consapevolezza di avere dato alla città tanto, riprenderà l’impegno, riprenderà il percorso lasciato in sospeso e la sua azione che è stata interrotta immotivatamente. Si servirà di una lista civica rivolgendosi a chi non ha creduto a questo atto di scioglimento, sperando che i salemitani abbiano capito che è stata un’ingiustizia.” Sin qui il principe. Sgarbi invece, va oltre e avverte che sullo scioglimento si aprono inquietanti scenari. Secondo la sua verità, il Vice Prefetto che guidò la Commissione di accesso agli atti, Giuseppe Ranieri, risulterebbe in rapporti con la 'ndrangheta. Il suo nome salterebbe fuori da numerose intercettazioni telefoniche- molte sono ancora coperte da omissis- contenute in una ordinanza di arresto del Gip del Tribunale di Reggio Calabria che a fine 2013 ha portato in carcere soggetti appartenenti  alla 'ndrangheta. Il sillogismo sgarbiano è semplice, sebbene espresso in una sintassi non tanto lineare. “I tanti dubbi su Ranieri, sulla base degli atti di una inchiesta del 2012 della Procura di Reggio Calabria che ha accertato i suoi inquietanti rapporti con soggetti appartenenti alla 'ndrangheta, sono avvalorati dal fatto che la relazione su Salemi stilata da Ranieri contiene numerosi falsi, travisamenti dei fatti e supposizioni e suggestioni elevati a "prove", scrive nella nota. Ce n’è abbastanza, quindi, per ritornare a sedersi sulla poltrona, ingiustamente sottratta. E lo fa, spinto anche da un gruppo di salemitani nostalgici del suo “governatorato”, che all’ex sindaco si sarebbero rivolti direttamente, scavalcando la persona che sembrava essere, e lo è ancora, la referente per eccellenza la rossa di Sofia Emiliya Mihaylova, che me lo conferma con la schiettezza che da sempre la caratterizza, e promettendomi gustosissimi aneddoti sulla gestione attuale Consulta delle Associazioni. “Mi dovevo incontrare con Bernardo Tortorici”- mi ha detto con grande determinatezza e ironia- per parlare della situazione e vedere se Sgarbi aveva intenzione a candidarsi sostenuto e appoggiato questa volta da un lista composta di anime ‘pulite’ e non di ‘prostitute’. Con tutto il rispetto per i salemitani, credo che nessuno possa essere in grado di portare avanti progetti in grande. Salemi ha bisogno di una vera e propria rivoluzione totale. Questi che si sono rivolti a Sgarbi, a mia insaputa, forse non sanno che la lista era pronta e con tutte le firme necessarie. Sarebbe servita per Tortorici. Ora sarà di Sgarbi.” Già. Ma nelle stesse ore Sgarbi a “Il Fatto Quotidiano dichiarava di non sapere se accetterà i “pressanti” inviti ricevuti a candidarsi. “Non lo so, ma esiste un punto d’onore che è quello di riportare la legalità a Salemi contro quello Stato che ha fatto con lo scioglimento un regalo alla mafia. E poi c’è da riprendere un percorso interrotto, un percorso culturale che nemmeno grandi città come Palermo o Catania hanno avuto”.

Che dire? Mentre il numero dei candidati sale così a sette, ancora una volta, a proposito del “ritorno” di Vittorio Sgarbi, ci viene in mente il filosofo di Treviri, quando amava ripetere che “La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”. Ci auguriamo tanto di sbagliarci. Nel bene di questa martoriata città.

Franco Lo Re