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07/07/2015 06:45:00

Calcio. Vecchio Marsala, non ti sembra l'ora di svelare il volto del tuo futuro?

 Smaltita l’euforia per la promozione in Serie D acquisita sul campo dalla squadra di Rosario Pergolizzi, grazie ad una galoppata senza sconfitte che il 14 marzo, col successo sul campo della Parmonval, dette con tre giornate di anticipo la certezza del salto di categoria, i tifosi del Marsala continuano ad aspettare notizie positive che non arrivano. Alle ore 18 di venerdì prossimo scade il termine ultimo per l’iscrizione al campionato di Serie D e fino ad oggi non sono arrivate notizie confortanti. Non ci sono certezze sulla compagine societaria, non si sa ancora chi guiderà il club e chi ne farà parte, né su quale <tesoretto> potrà contare per un campionato almeno di assestamento nella nuova categoria.

L’unica notizia positiva è stata la riconferma di Rosario Pergolizzi con un ruolo – a detta del responsabile della comunicazione della società – ben più ampio di quello del semplice allenatore: una sorta di allenatore manager, cui competerà anche la campagna di rafforzamento della rosa a sua disposizione. Una figura, quella del Pergolizzi-bis, che mi sembra un eccellente e solido punto di partenza.

Per il resto finora abbiamo sentito solo promesse, promesse, promesse e …dimissioni. Dapprima la lunga serie di riunioni e di indiscrezioni raramente concordanti sul famoso <passaggio di quote> fra Gerardi e Vinci. Com’è noto – lo ricordiamo brevemente a chi avesse la memoria corta o non fosse completamente informato – Luigi Vinci era entrato nello S.C. Marsala 1912 prima come sponsor e successivamente ne aveva assunto la presidenza formale, lasciando le quote societarie a Matteo Gerardi ed al suo gruppo, nel momento in cui essi non erano più certi di poter andare avanti da soli, con l’impegno sulla parola di vedersi cedere il 50% del pacchetto azionario del club. Le modalità esatte non sarebbero state stabilite: Vinci aveva inteso a titolo gratuito, come contropartita degli investimenti fatti per consentire la prosecuzione del torneo, Gerardi probabilmente intendeva dietro una contropartita, mai in realtà fissata. Ma questa è una mia ipotesi.

Sia prima della fine del torneo che nelle settimane successive, Gerardi e Vinci si sono incontrati diverse volte, hanno discusso a lungo, anche in pubblico, in qualche trasmissione radio o TV, hanno fatto capire che l’accordo era raggiunto, senza ammetterlo però esplicitamente.

Dopo però alla formalizzazione di questo passaggio non ci si è mai arrivati: Gerardi faceva capire che Vinci non si era presentato, Vinci che Gerardi non lo aveva chiamato.

Passavano i giorni e le settimane e improvvisamente, si innescava una spirale di dimissioni e di promesse che non hanno avuto il seguito che si sperava. Tutto è partito delle improvvise dimissioni di Luigi Vinci che, dopo aver esplicitamente sollecitato Gerardi a mantenere la promessa di cedergli le quote (9 aprile), il 3 giugno improvvisamente rassegnava le dimissioni.

A nostro avviso il gesto di Vinci, come in passato, non era dettato da una reale voglia di andarsene ma dal desiderio di forzare la situazione ed indurre Gerardi a cedere finalmente le quote. Matteo Gerardi a questo punto, insofferente verso una convivenza sempre più difficile, lo ha preso in contropiede e lo ha spiazzato: cinque giorni dopo, l’8 giugno, ha convocato una conferenza stampa, cui ha partecipato anche Enzo Sturiano (nuovo presidente del Consiglio Comunale al momento non ancora designato, che ha promesso di voler fare parte della società acquisendo una quota a titolo personale), ed ha assicurato di avere nuovi facoltosi soci, di poter andare avanti da solo, di essere sul punto di trovare nuovi importanti sponsor. E ha promesso di svelare, nel giro di pochi giorni, il nuovo vertice della società. Nel frattempo si dimettevano anche il diesse Cosimo Tumbarello (23 giugno, dimissioni già nell’aria) ed il vice-presidente Francesco Vinci (25 giugno).

Nei giorni scorsi Gerardi ha fatto trapelare la voce che nel giro di pochi giorni si sarebbe saputo il nome del nuovo presidente, ma nello stesso tempo ha cominciato a confidare che c’è qualche problema per trovare i grossi sponsor. Unica indiscrezione, oltre a qualche nome papabile per la presidenza, il fatto che sta già lavorando per lo Sport Club Marsala un giovane esperto di marketing con un buon curriculum alle spalle. Mentre Rosario Pergolizzi, assunte con grande entusiasmo le competenze allargate che gli sono state conferite, si è già messo al lavoro con grande entusiasmo e sta cercando di mettere al servizio della società la sua esperienza, le sue relazioni, la sua conoscenza del calcio siciliano.

Nel frattempo Vinci fa sapere di essere stato corteggiato da alcuni club della provincia (Mazara in testa) per assumerne la presidenza, ma che non ha ancora preso alcuna decisione.

Da diversi giorni su alcuni siti gira la notizia: <Domani il nome del nuovo presidente del Marsala>. Ma i giorni si susseguono veloci ed il nome non compare: la storia mi ricorda i cartelli che apparivano nei negozi di pizzicagnoli di una volta <<Oggi non si fa credito, domani sì!>).

Ora bisogna che la situazione si sblocchi: ne va di mezzo il futuro del Marsala e la credibilità di una antichissima piazza sportiva. Io premetto che personalmente non tifo per nessuno, mi stanno bene tutti, purchè facciano il bene del Marsala. Non ho legami né con Vinci né con Matteo Gerardi (che in passato, ricordiamolo, ha salvato il Marsala in una situazione difficilissima). Il mio affetto disinteressato ed appassionato per il calcio marsalese e per i suoi destini d’altronde è testimoniato dal mio recente libro <AZZURRO COME MARSALA 100> alla cui presentazione ho invitato personalmente sia l’allora presidente Vinci che il diesse Gerardi.

A questo punto però non c’è più tempo da perdere (se n’è già perso troppo). E’ ora che Matteo Gerardi scopra le sue carte, formi un sodalizio in grado di poter portare avanti la conduzione del Club con le ambizioni che la Città e la tifoseria merita, costituisce la società, nomina il presidente e ne dia nlotizia. Ed iscriva ovviamente la squadra al campionato. Ed allora un caloroso in bocca al lupo a lui, ai nuovi soci ed al club. Non fosse così – ma non vogliamo crederci - dovrebbe recitare il mea culpa, richiamare Luigi Vinci, cedergli le quote secondo le antiche promesse (quali che fossero, non mi interessa) e riprende insieme con lui il cammino sulla strada tracciata da Vinci. Ma che senso avrebbe aver fatto tanto rumore per nulla?

Una terza via purtroppo non c’è.

Salvatore Lo Presti