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16/07/2015 06:30:00

Dalle borse alle cene. Le "spese pazze" all'Ars di Ruggirello, Adamo e gli altri

 Le borse, le cravatte, i fumetti, i gelati, le cene, liquori. Nella lista della spesa dei deputati regionali siciliani c'era tutta questa roba. E secondo la procura di Palermo queste e altre spese sarebbero state fatte con soldi pubblici. Da qui per 13 ex capigruppo dell'Ars si sono chiuse le indagini ed è stato chiesto il rinvio a giudizio per il reato di peculato.
Tra gli indagati c'è anche Paolo Ruggirello, deputato questore trapanese di ex Articolo 4, confluito nel Pd. Il rinvio a giudizio è stato chiesto anche per  Giulia Adamo, ex capogruppo di Pdl e Udc ed ex sindaco di Marsala, e Livio Marrocco. La procura di Palermo ha anche chiesto l'archiviazione di Antonello Cracolici del Pd e del sottosegretario Davide Faraone.
I politici per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio per l'ipotesi di peculato, sono 13, dicevamo: sono Nunzio Cappadona Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola Leanza, Nicola D'Agostino, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini, Cataldo Fiorenza e Cateno De Luca.
Erano 97 le persone coinvolte, di cui 83 politici, nell'inchiesta che ha sollevato il velo sul sistema dei rimborsi ai gruppi dell'Assemblea regionale Siciliana. Nelle carte comparivano trasferimenti nei soldi personali, le ceste natalizie, regali di nozze, cene, soldi ai dipendenti, borse Luis Vuitton, come quella comprata dall'ex sindaco di Marsala Giulia Adamo. In questo anno e mezzo di indagine si è fatta una corposa scrematura. Gli inquirenti si sono concentrati sulle spese estranee ai fini politici, ecco il motivo della “scrematura” nell'indagine lasciando fuori le spese per i dipendenti dei gruppi.
L'indagine per le 'spese pazze' dei politici all'Assemblea regionale siciliana "è stata complessa, c'è stato un grande lavoro della Guardia di Finanza che ha analizzato migliaia di documenti, e questo ci ha costretto a tempi lunghi". Lo ha detto il Procuratore aggiunto di Palermo, Leonardo Agueci, che coordina l'inchiesta. E' stata chiesta l'archiviazione per 45 politici, tra cui il sottosegretario Davide Faraone e il Presidente Ars Giovanni Ardizzone. "Il lavoro non è ancora finito, alcune posizioni rimangono iscritte - dice ancora Agueci - Il criterio adottato è stato che tutto quello che fosse finalizzato agli interessi del gruppo è stato ritenuto giustificabile sul piano penale. Dove, invece, abbiamo visto che c'erano spese risultate di carattere personale, abbiamo proceduto con la richiesta di rinvio a giudizio".
Certo è stata una delle indagini più corpose che hanno riguardato i politici siciliani. I capigruppo coinvolti sono accusati di aver comprato borse pregiate, cene, auto, ma anche di aver pagato multe con i soldi pubblici. Tutti fatti che si inseriscono nella passata legislatura, quella che va dal 2008 al 2012. In questi casi la prescrizione è lunga, si può arrivare anche a 12 anni e mezzo, mentre la condanna massima è di 10 anni.
Tra le spese contestate a Giulia Adamo ci sono liquori per 1600 euro, una borsa Louis Vuitton da 440 euro, cravatte “Hemes” per 1320 euro. A Paolo Ruggirello viene contestata l'appropriazione di 3500 euro, questo perchè non sarebbe riuscito a fornire le classiche pezze d'appoggio.
Le spese sostenute dall'ex capogruppo di Futuro e Libertà Livio Marrocco sono tra le più particolari. Non tanto per i 1650 euro messi sotto la voce “pranzi di pasqua, acquisto pasta fresca, abbigliamento, articoli da profumeria, revisione motociclo personale”. Quanto per l'acquisto dei fumetti Diabolik per 179 euro e dei panettoni al bar per 40 euro.
E poi Marianna Caronia non avrebbe dimostrato le pezze d'appoggio per spese da 48 mila euro. Cateno De Luca per la procura avrebbe continuato a pagare le rate della sua Audi A6 con soldi pubblici riservati al gruppo Forza Sud. E, tra le piccole spese, ci sarebbero 1800 euro per 133 agende Nazareno Gabrielli. A Innocenzo Leontini, ex capogruppo di Forza Italia, viene contestata la somma di 7.100 euro per l'acquisto di un gioiello a Modica, e poi 210 per due piatti di cristallo, 480 per un servizio di tazze. 237 euro per panettoni, pandori e spumanti. Leontini avrebbe speso anche 830 euro per riparare un'auto e 51 per una multa. Rudy Maira, ex capogruppo Pid, per la polizia tributaria avrebbe osato di più. Si sarebbe fatto rimborsare 48 mila euro per il leasing della sua AudiV6. Anche Francesco Musotto, secondo la procura, avrebbe usato soldi pubblici per la sua auto. Una Audi A6 per la quale avrebbe usato 22 mila euro.
Acquisti per 39 mila euro vengono contestati a Cataldo Fiorenza. Anche qui, dalla pasticceria alla pizzeria, a giocattoli e arredamenti, e centri estetici. 
Ma non ci sono solo gli acquisti, ci sono anche i soldi per mantenere il personale dipendente dei gruppi parlamentari. Anche su questo fronte si sono concentrati gli inquirenti ma i capigruppi coinvolti mettono sul tavolo, a propria difesa, il fatto che spesso hanno "ereditato" il personale da chi li ha preceduti.

LE REAZIONI. Livio Marrocco: “La richiesta di rinvio a giudizio era nelle cose dopo la chiusura delle indagini. Mi auguro di poter chiarire al più presto la mia posizione perché sono nelle condizioni di poter giustificare il mio operato. Farò pienamente chiarezza sulle contestazioni che mi vengono rivolte. Vorrei sottolineare che nella prima fase delle indagini mi sono state contestate spese per 185 mila euro che si sono ridotte a 12-13 mila euro. Ma importa poco. Ciò che più conta per me è riuscire a dimostrare che le spese sono state fatte nel rispetto della legge e nell’interesse del gruppo parlamentare e non d’interessi personali”.

Paolo Ruggirello: “Ho appreso dai giornali on line della richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica di Palermo. Sarei chiamato in causa come ex capogruppo. Vedremo perché ritenevo di avere superato questa fase e di essere uscito dall’inchiesta da tempo perché erano c’erano i pressupposti per andare avanti. Mi sono state invece contestate spese per 3.500 euro relative ad iniziative e convegni sul disegno di legge per il riordino delle coste. Non ero più capogruppo e facevo parte del gruppo misto. Ho sempre dato massima collaborazione ai magistrati presentando le pezze d’appoggio e le fatture. Vedremo di cosa si tratta. Continuo ad essere sereno e sicuro di poter chiarire la mia posizione. Mi congratulo con il neo capogruppo del mio partito, onorevole Cracolici, per la richiesta di archivizione da parte della Procura. Aveva una delle posizioni più pesanti con spese contestate per un milione di euro. Buon per lui che è riuscito a chiarire tutto già ora”.

Camillo Oddo: “La richiesta di archiviazione nei miei confronti, nell’inchiesta “Spese Pazze” all’Ars conferma e ribadisce la legittimità dei miei atti assunti da vicepresidente del Parlamento siciliano. Ho sempre avuto fiducia nella magistratura ed ero consapevole di avere agito nel rispetto delle leggi e delle norme che regolamento la vita parlamentare. La richiesta di archiviazione che la Procura della Repubblica di Palermo ha esteso, tra gli altri, all’ex presidente del gruppo parlamentare del Pd Antonello Cracolici sottolinea la correttezza e la trasparenza delle spese che l’intero gruppo ha effettuato per le sue attività parlamentari”.

 

 



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