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08/02/2016 07:25:00

Lucia, Rosaria e Caterina Maltese. Tre martiri marsalesi dimenticate

Oggi non parliamo di pallone ma di un’iniziativa importante e doverosa, a mio avviso, da parte della nostra Città. Il 12 gennaio scorso, ad iniziativa della <Remember the Triangle Fire Coalition>, una fondazione creata appositamente per ricordare la tragedia di poco più di un secolo addietro, sono state commemorate a New York – a centocinque anni dalla loro tragica scomparsa - tre donne marsalesi: Lucia e Rosaria Maltese e la loro mamma Caterina, morte nel tragico incendio della camiceria nuovaiorchese <Triangle> che il 25 marzo 1911 uccise 146 dipendenti, fra cui 129 operaie, trentotto delle quali italiane ed in gran parte siciliane.
Rosaria Maltese, coi suoi quattordici anni, era la più giovane delle vittime, sua sorella Rosa aveva 20 anni, Caterina, la loro mamma non ne aveva ancora compiuti quaranta. Lucia e Rosaria Maltese erano nate a Marsala, la loro mamma, si era trasferita a Marsala nel 1890 dopo il matrimonio con Serafino Maltese.
A Rosaria Maltese il 23 ottobre dell’anno scorso, su sollecitazione della V^ classe della scuola <Lombardo Radice> guidata dalla maestra Rosa Perupato, la Città di Vittoria ha dedicato ed intitolato la piazzetta del Belvedere della Villa Comunale.
Alla maestra Perupato ed ai suoi giovanissimi allievi l’idea era venuta dopo aver letto e commentato il libro <Camicette bianche> che la giornalista licatese Ester Rizzo aveva scritto rievocando l’immane tragedia del 1911. Una tragedia cui è stata erroneamente accostata la nascita e la fissazione all’8 marzo della festa della donna (che invece risale ad una manifestazione avvenuta il 28 febbraio 1909, ad iniziativa del Partito Socialista americano, che in quella data organizzò una grande manifestazione in favore del diritto delle donne al voto). Il giorno della tragedia del Triangle, la <Festa della Donna> esisteva già da due anni.
A Marsala di queste sue figlie così tragicamente scomparse in ricerca di una vita più fortunata non si è mai saputo nulla o quasi. Solo nel febbraio di due anni fa - due mesi prima dell’uscita del libro della collega Ester Rizzo - Tiziana Sferruggia aveva scritto un documentato e toccante articolo sul <Vomere>. Nessuno a Marsala ha mai pensato di onorare la memoria di queste tre donne le cui speranze sono finite soffocate nel fuoco di un incendio che ha assunto dimensioni così apocalittiche per il fatto che le uscite erano state criminalmente chiuse dai proprietarie della camiceria.
Della famiglia maltese a New York rimasero il capofamiglia, Serafino (nato a Marsala il 3 novembre 1866 e i due figli più piccoli. Serafino, che a Marsala faceva il calzolaio, continuò lo stesso lavoro a New York e successivamente aprì anche un caffé-vineria sulla Terza Strada. Non si risposì dopo la tragedia e crebbe i due figlioli superstiti, Paolo e Vito. Paolo da grande fece il tappezziere, sposo una donna di Belmonte Mezzano, di nome Frances, e visse a New York e per un breve periodo anche a Corona nel Queens. Paolo Maltese ebbe quattro figli: Serphin, Vincent, Paula ad Andrew. Il primogenito, Serphin, ha fatto una brillante carriera politica. Dopo aver conseguito la laurea in arti liberali e scienze presso una prestigiosa università nuovayorchese, è stato eletto senatore per il partito repubblicano nel 1988 ed è stato confermato per dieci legislatura, circa venti anni. E’ sposato ed è stato una volta a Marsala con la moglie Costanza ma non ricorda di aver incontrato dei parenti.
Suo fratello Vincent è stato presidente della fondazione che ricorda le vittime del <Triangle> (e che ha eretto anche un mausoleo) ed ha sempre sostenuto con tutta la famiglia le attività della stessa.
A questo punto, crediamo che Marsala abbia il dovere di ricordare le tre vittime marsalesi della immane tragedia del 1911 a New York, Lucia, Rosaria e Caterina Maltese. Intitolare loro una strada o una piazza credo sia il minimo che si possa fare, e magari potrebbe essere l’occasione per riportare a Marsala il senatore Serphin Maltese (che oggi ha 84 anni, essendo nato nel 1932) ed i suoi tre fratelli.
Proprio poche ore dopo aver scritto questo articolo, la nostra attenzione è stata attirata dalla notizia dell’iniziativa del Gruppo<Toponomastica Femminile> promosso a livello nazionale da Maria Pia Ercolini e raccolto a livello marsalese dall’assessore alle Pari Opportunità Anna Maria Angileri sulla cui proposta la Giunta Di Girolamo ha deciso di varare l’iniziativa “8 marzo, tre donne, tre luoghi”, con l’intitolazione a tre piccole o grandi donne marsalesi di tre località del nostro centro urbano. All’uopo è stato predisposto – a cura del segretario comunale dr. Bernardo Triolo - un avviso pubblico per individuare, con la collaborazione dei cittadini, le donne meritevoli del ricordo e del riconoscimento.
Una inziativa che capita a puntino e che spiana la strada alla nostra iniziativa.

 

Salvatore Lo Presti



Native | 2024-04-13 12:19:00
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