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17/02/2016 06:40:00

Erice e il mega progetto di social housing. Il consiglio comunale decide di non decidere

Niente numero legale, niente votazione. Slitta ancora l'approvazione del megaprogetto di social housing che riguarda il comune di Erice. E' l'eterna lotta tra pubblico e privato. Quanto dello sviluppo deve passare per le finanze collettive e quale può essere il contributo delle imprese. Il progetto è ambizioso. Alcuni ne parlano come la speculazione edilizia dei prossimi anni, altri come un vero cambiamento per un pezzo abbastanza funzionale della città. Si tratta di una zona posizionata alle spalle dell'Università tra la via dei Pescatori e le aree limitrofe. E' questo il cuore del «Programma Integrato» pubblico-privato di interventi, deliberato dalla Regione siciliana nel 2012 nell'ambito del piano di edilizia sociale finanziato dal Consiglio dei ministri. Il progetto prevede un impegno pubblico di 3,9 milioni di euro mentre quello privato dovrebbero essere di 14,1 milioni di euro.

Il «Programma» al momento è fermo e ieri, nonostante la seduta del consiglio comunale si sia svolta in via straordinaria a valle – al circolo Peppino Impastato, nel quartiere San Giuliano –, le assenze di alcuni consiglieri hanno fatto mancare il numero legale per giungere a votazione. Sul punto c'è una forte spaccatura, soprattutto riguardo i parametri edilizi del progetto. «Si tratta di un'occasione più unica che rara – dice Vincenzo Maltese dell'Osservatorio per la legalità e di Codici – è un opportunità di sviluppo e di legalità senza precedenti e spiace constatare che tutto si riduca ai termini di maggioranza e opposizione». Il piano è articolato e prevede la sistemazione di piazza Pagoto, l'installazione di fermate bus per disabili su carrozzina oltre al progetto di «social housing» riservato a studenti e giovani coppie. «L'approvazione del progetto, sia per quanto riguarda le linee guida della Regione, sia per quanto riguarda le trattative concluse con il soggetto privato – ha detto il sindaco Giacomo Tranchida, durante la seduta di consiglio – deve rispettare dei parametri e sono questi i punti che dobbiamo seguire per lanciare un idea di sviluppo della Erice che verrà. Il progetto in fase sperimentale era destinato ai giovani studenti interessati all'Alta formazione (un percorso che prevederebbe un ruolo delle Università siciliane ndr) ma se non dovesse formularsi un offerta formativa adeguata saranno destinati ad altre categorie».

In totale, gli alloggi costruiti, dovrebbero essere 92 (56 destinati a studenti; 36 in vendita a libero mercato a prezzi ridotti) e, siccome sorgerebbero in un area coperta da Zona Franca Urbana, dovranno essere realizzati con un 30% di mano d'opera locale. «In questi giorni ci siamo incontrati con Confindustria e svilupperemo un piano anche con i sindacati – ha continuato Tranchida - la gara è stata vinta da un imprenditore che si chiama Romeo (le società sono Esit costruzioni e Acestro costruzioni ndr) e con l'archietto Gianni Mauro abbiamo passato le giornate su google a cercare se avesse precedenti di qualsiasi tipo, ma sembra pulito». La premessa è ovviamente il percorso di Alta formazione che, se dovesse saltare, lascerebbe i 56 alloggi ad alcune fasce di soggetti deboli, coppie giovani e monoreddito. «Ho la strana sensazione – ha detto la consigliera dell'opposizione Lella Pantaleo – che andremo a fare un progetto riservato a giovani professionisti in cerca di abitazione». «Quello no – ha risposto Tranchida -, ma dovranno avere almeno un reddito, non è rivolto agli indigenti, per quello c'è lo Iacp».

Per l'approvazione del piano occorre una deroga sull'edificabilità. La questione è tutta numerica, ma gli effetti sarebbero più che visibili. L'area di costruzione rientra nei 500 metri attigui alla battigia (Lungomare Dante Alighieri) ed è previsto un indice di edificabilità dello 0,75. Il progetto invece prevede un parametro di 4,50. Il raffronto è tra una decine di villette bifamiliari e alcune palazzine da cinque piani. Secondo la Regione la costruzione è possibile, visto che il progetto è dedicato alla categoria dei giovani studenti. «Il parametro – conclude Tranchida – fa parte dell'accordo con il socio privato, se salta questo, salta il contratto». Gli uomini del Psi chiedono un adeguamento a 2,50 (tre piani) ed'è per questo che 8 dei 20 consiglieri hanno preferito disertare la seduta. Assenti i consiglieri del Psi. Notevole invece la partecipazione dei cittadini, per lo più anziani, che hanno riempito le sedie del circolo. Almeno loro.

 

Marco Bova

https://twitter.com/marcobova



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