Due noti commercianti marsalesi, Sergio D’Alberti e la moglie Anna Daniela Perrone, sono stati condannati dal giudice monocratico per appropriazione indebita. Lui a un anno e 8 mesi di reclusione, lei a 8 mesi. Entrambi erano accusati anche di danneggiamento, ma il reato, nel frattempo, è stato depenalizzato. La vicenda giudiziaria scaturisce dalla denuncia di un marsalese (L.E.) proprietario del locale nel quale i due commercianti avevano il negozio. Pare - secondo la ricostruzione dell'accusa - che a un certo punto i D’Alberti non pagassero più l’affitto e per questo motivo il proprietario li ha sfrattati. Dopo, però, che il suo locale era stato vandalizzato. Probabilmente, per ripicca. Non c’erano più, inoltre, i vetri blindati della porta d’ingresso e l’intero impianto elettrico. Danneggiati anche i muri e la porta in acciaio. Adesso, il giudice ha condannato i D’Alberti anche al risarcimento del danno da quantificarsi in sede civile. Intanto, però, dovranno pagare al proprietario una “provvisionale” di 5 mila euro. Il magistrato, per altro, ha subordinato la sospensione condizionale della pena inflitta a D’Alberti (attualmente, titolare di un negozio di abbigliamento e accessori in via XI Maggio) proprio al pagamento della “provvisionale”. Nel processo, L.E. si è costituito parte civile. Ad assisterlo è stato l’avvocato Salvatore Errera, che dopo la sentenza ha dichiarato: “La magistratura ha sanzionato in maniera esemplare il comportamento incivile del conduttore, che oltre a non adempiere al pagamento dei canoni ha letteralmente reso l’immobile inutilizzabile per alcuni mesi”.