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29/06/2016 10:35:00

Anche il Movimento "Noi per Trapani" si schiera per il no al referendum costituzionale

 Il movimento Noi x Trapani prende posizione contro la riforma costituzionale promossa dal governo Renzi e si ascrive alla schiera di coloro che voteranno no.
A ottobre gli italiani saranno chiamati a votare un referendum costituzionale per approvare o respingere la riforma della costituzione, che porta il nome dell’attuale ministra Maria Elena Boschi, promotrice insieme al governo Renzi. La riforma è stata approvata in doppia lettura da Camera e Senato e ora dovrà passare al vaglio dei cittadini. 
Di seguito il comunicato che spiega i motivi di questa scelta:


Questa è la riforma di una minoranza che, grazie alla sovra rappresentazione parlamentare fornita da una legge elettorale dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale, è divenuta maggioranza solo su carta. Una simile maggioranza non può spingersi fino a cambiare, con un violento colpo di mano, i connotati della Costituzione. La sommatoria tra riforma costituzionale e riforma elettorale spiana la strada ad un mostro giuridico che travolge i principi supremi della Costituzione, l’“Italicum”, che con il premio di maggioranza alla singola lista consegna la Camera, che può decidere senza difficoltà a maggioranza in merito a tutte o quasi tutte le cariche istituzionali, nelle mani del leader del partito vincente (anche con pochi voti) nella competizione elettorale. La Costituzione costituisce l’identità politica di un popolo; è stata approvata quasi all’unanimità ed ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo del nostro Paese. Certamente quell’impianto necessitava e necessita di riforme, che si inseguono invano da decenni, ma questa riforma costituzionale per il suo codice genetico e per i suoi contenuti divide anziché unire, lacera anziché cucire, porta le cicatrici di una violenza di una parte sull’altra. Quella Italiana doveva essere la costituzione di tutti, invece il risultato è un parlamento la cui composizione è deformata e alterata da un premio di maggioranza illegittimo, che ha visto nel corso di questi anni deputati e senatori cambiare gruppo per sostenere all’occorrenza la maggioranza. Parlamento che ha portato avanti la riforma, su richiesta dell’Esecutivo, utilizzando gli strumenti parlamentari acceleratori più estremi, delineando un vero e proprio sopruso nei confronti delle garanzie e delle prerogative riconosciute all’opposizione. Il governo Renzi ambisce al modello dell’uomo solo al comando,che fa nascere una sorta di “Premierato assoluto” privo degli idonei contrappesi, e quando gli elettori andranno al voto, il tema delle riforme passerà inevitabilmente in secondo piano. Due anni fa si è insediato a Palazzo Chigi senza passare per le urne e in caso di successo, otterrà quella legittimazione popolare che finora non ha ricevuto .Questi sono i motivi per cui Noi siamo tra gli oppositori, un fronte ampio e articolato, che dice NO “alla politica dei tweet e alla Repubblica delle slides”, che attacca la deriva autoritaria e l’inadeguatezza delle riforme, anzi, delle “deforme” costituzionali. Se davanti agli italiani il governo riesce a presentarsi come il partito del cambiamento, a Noi spetterà il ruolo mediatico dei conservatori, peggio, dei difensori della casta. Dobbiamo riuscire a evitare la contrapposizione tra vecchio e nuovo, tra gufi e riformisti. Il terreno di scontro deve essere un altro, deve porre attenzione sull’inadeguatezza delle riforme, evitando derive plebiscitarie sul premier. Insomma, Noi non siamo incartapecoriti difensori delle virgole della Costituzione, ci riteniamo militanti dei suoi principi, ed è con questo intento, insieme ad alcune associazioni, che proponiamo la costituzione immediata di un comitato per il NO al referendum di costituzionale.