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07/09/2016 06:30:00

Marsala, bilancio e rifiuti in consiglio comunale. Ma lo scontro è su San Teodoro

C'è il vecchio e il nuovo. La vecchia guardia e le nuove leve che tentano di fare a spallate per un posto al sole nella politica marsalese. Tra corsi e ricorsi storici, ricordi di tempi passati, e aneddoti dei “senatori” di Palazzo VII Aprile. Il consiglio comunale di Marsala tenta di entrare nel vivo dopo la pausa estiva e una seduta interlocutoria. Si è stati calmi e buoni per l'estate. Per l'autunno, però, bisogna che ci si dia da fare.
Flavio Coppola ha cominciato bacchettando l'amministrazione sulla, appunto, ordinaria amministrazione. Ha ricordato il caso del water del fortino, che è stato rimosso solo qualche giorno fa.
Tutti, nel frattempo, fanno i complimenti a Ginetta Ingrassia, che è stata eletta presidente della commissione Turismo e Spettacoli. Forse per l'emozione ha dimenticato la chiave appesa al suo armadietto.

 

Ma la Ginetta marsalese è sicura di sé. Nessuno la tocca, nessuno l'attacca. La donna che ha unito maggioranza e opposizione. A differenza del “povero” Calogero Ferreri, che non è in aula ad assistere al passaggio di consegne.
“Nulla di personale sul collega Ferreri – dice Ingrassia – ma sono importanti le competenze”. E “nulla di personale” neanche per Arturo Galfano, secondo cui Ferreri “si faceva condizionare troppo dall'amministrazione”. Nuove leve contro vecchi protagonisti della politica locale.
Ecco che lo scontro generazionale si materializza con Daniele Nuccio e il grande “vecchio” Enzo Sturiano. Nuccio dichiara di voler ritirare la mozione sul Lido di San Teodoro che ha presentato la scorsa seduta. Ne aveva chiesto il prelievo, per parlarne subito, ma il consiglio l'ha bocciato e la mozione è andata in fondo all'ordine del giorno. Si tratterà nel duemilaemai. “La ritiro ma non mi nascondo, la mole di messaggi arrivati mi porta a pensare di essere nella ragione. Le dichiarazioni di Frazzitta non mi intimidiscono. Vorrei capire se alle sanzioni di questi anni sono seguiti i fatti”. Nuccio poi presenta una mozione per ricostituire i consiglio di quartiere. Sturiano condivide: “io faccio parte della seconda repubblica, e ne sono orgoglioso. Il decadimento della terza repubblica deriva dallo scollamento con il territorio. Adesso si diventa deputati senza sapere l'abc”. Sturiano è un po' come lo zio per i giovani, chiama i consiglieri “i ragazzi”.
I due sono d'accordo. Poi nasce la discussione sulla mozione San Teodoro. Sturiano bacchetta Nuccio sulla scelta di prelevare il punto. “Lei è convinto che un atto può essere discusso in due minuti solo per fare populismo” attacca il presidente. “Populista non me lo faccio dire” dice tra sé e sé il consigliere di Cambiamo Marsala che rinfaccia a Sturiano e agli altri veterani di Sala delle Lapidi di non aver seguito negli anni scorsi cosa stava accadendo dalle parti di San Teodoro. Ecco che Sturiano difende il consiglio comunale: “Siamo stati molto attenti”. “Non su questa vicenda”, dice Nuccio, “doveva farla uscire lei negli anni scorsi”. Antonio Vinci, l'altro grande zio, si irrita e se ne va “noi andiamo, quando finite la discussione rientriamo”. La polemica tra Nuccio e Sturiano va per le lunghe. “Voglio capire – continua Nuccio- se il mio Comune ha commesso irregolarità o illeciti. Queste cose andranno alla procura”. Il presidente batte i piedi e si guarda attorno, in molti condividono la sua irritazione. Mentre Nuccio continua: “Cosa ha fatto questo consiglio in questi anni? La politica demanda alla giustizia la soluzione ad alcuni problemi. Non può essere così”. Sturiano allora ricorda che nel piano di utilizzo del demanio marittimo, approvato durante la scorsa consiliatura, quella zona, che ricade nella Riserva dello Stagnone, non è stata inserita.
Galfano dà la spalla a Sturiano e spiega a Nuccio, come si fa ai bambini, che è stato “presuntuoso” nel non ritirare la richiesta di prelievo la scorsa settimana. “La invito a studiare il regolamento”.
L'ingenuità Nuccio l'ha pagata cara. Adesso gli danno tutti una piccola lezione su come si presentano mozioni e atti d'indirizzo. C'è Flavio Coppola che gli dice che non ha “il potere per chiudere un'attività”. E che “l'unica cosa da fare è un atto d'indirizzo nei confronti del sindaco, perchè la mozione comporta una delibera. E che delibera dobbiamo presentare? Capisco il tuo stato d'animo, ma attenzioniamo anche i lidi che si prendono più spazio del dovuto”. Questione chiusa perchè nel frattempo è arrivato in aula il vice sindaco Agostino Licari, che deve spiegare cosa succede con la raccolta rifiuti in città. E' Michele Gandolfo a spronarlo e a chiedere anche le sue dimissioni. “Il vice sindaco dice che la responsabilità della proroga è del consiglio comunale, che ha perso tempo. Ma non si può permettere. Mi aspettavo che arrivasse in aula per dimettersi”.
Agostino Licari ribadisce quanto dichiarato ieri a Tp24. “Mi assumo le mie responsabilità. Non era nostra intenzione prorogare il contratto con Aimeri ma di andare immediatamente in gara. Ci sono però delle corresponsabilità. Con qualche settimana di dibattito in meno si sarebbe arrivati alla scadenza per fare la gara. La regione è entrata a gamba tesa sui Comuni, mettendo sullo stesso piano Comuni virtuosi e non. Se tutti i Comuni avessero la nostra stessa percentuale di differenziata non ci sarebbe questa crisi. La Regione ha bloccato tutto imponendo di fare la gara entro il 7 luglio. Abbiamo diffidato la Regione che non può sostituirsi ai Comuni nel fare la gara ma rimanendo ferma senza fare le gare d'appalto. Lunedì ci si riunisce per avviare le procedure”.

Aldo Rodriquez non è convinto e appoggia le timide richieste di dimissioni di Gandolfo. “Come mai le due istituzioni, Comune e Regione, non si parlano? Alla Regione non importava una pippa... Le chiedo gentilmente di ritirare la sua delega”.
Poi arriva l'ora del Bilancio consuntivo. Ci sono i tecnici del Comune che spiegano la situazione contabile del 2015. Un dato su tutti, a proposito degli errori del Comune, di qualsiasi anno, di qualsiasi amministrazione, che arrivano fino ai giorni nostri. Nel 2015 si sono pagati debiti fuori bilancio per 1,3 milioni di euro circa. Non sono noccioline. E poi una chicca storica la fornisce Letizia Arcara ricordando un ex assessore, si trattava di Martinico, che presentando il bilancio, disse, lapidario: “signori miei, qua ci sono le entrate e qua ci sono le uscite, fine”. Ma quella era la vecchia politica.



Politica | 2024-05-28 17:22:00
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