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12/10/2016 06:30:00

Marsala, nervi tesi nel Movimento 5 Stelle. Il meetup si divide

 Nervi tesi, ancora, nel Movimento 5 Stelle di Marsala dove gli attivisti si sono nuovamente divisi. Sembrano lontani secoli i tempi in cui i “grillini” marsalesi si presentavano uniti e fiduciosi alle elezioni amministrative. E’ passato un anno e mezzo, e quella squadra che sosteneva il candidato sindaco Antonio Angileri era la rivelazione della tornata elettorale. Aldo Rodriquez è stato l’unico del Movimento a riuscire ad essere eletto in consiglio comunale, e in questo anno e mezzo ha alternato battaglie caparbie a qualche figuraccia. Dietro il portavoce però c’è un gruppo, quello degli attivisti:  sempre più spaccati in due. E negli ultimi mesi non sono stati pochi i momenti di tensione. Quelli per la sostituzione dell’organizer del meetup, in cui si parlò di "deriva autoritaria", quelli sulle strategie da adottare in consiglio comunale. Inoltre, adesso, il Movimento non ha più una sede. Quella di via Aspromonte, che avevano affittato sin dalla campagna elettorale è stata dismessa, segno che qualcosa non va.
Andiamo con calma, perchè le dinamiche dei grillini sono sempre molto particolari.
A Marsala il movimento si è diviso in due, con la nascita di un nuovo meetup.
La base del movimento 5 Stelle è costituito dai meetup, sono le piattaforme online in cui si discute, ci si organizza, si fa politica. Il meetup, e il movimento non sono la stessa cosa, ripetono sempre gli attivisti e i portavoce. La regola - per uno strano concetto di democrazia interna - del Movimento 5 Stelle è che l’unico che può “parlare” a nome del Movimento 5 Stelle, la persona che detiene il simbolo è il portavoce. Nel caso di Marsala è il consigliere Aldo Rodriquez. Poi ci sono gli attivisti, quelli iscritti al blog di Beppe Grillo e i meetup, luoghi virtuali di incontro che sono alla base del movimento.
A Marsala adesso ci sono due meetup.
Un gruppo di una ventina di attivisti infatti è uscito dal meetup “storico” e ha creato un nuovo meetup, si chiama “Marsala in Movimento”. In realtà è un ritorno al passato. Prima delle elezioni i meetup erano anche due: il Grillo di Marsala, il meetup storico, e Marsala 5 Stelle. Quest’ultimo era un gruppo di persone che si erano avvicinate al movimento in un secondo momento, seguendo anche una moda accresciuta dopo l’exploit alle Regionali del 2012. Un gruppo di persone che, per la maggior parte, aveva come mentore l’avvocato Peppe Gandolfo che ha sostenuto durante le amministrative del 2012 quando si candidò sindaco con Idv e Sel, tra gli altri. Gandolfo è anche dominus dell’Associazione Antiracket di Marsala (poi ci arriviamo...). In sostanza, molte persone del suo comitato elettorale, che erano le stesse che facevano parte o sostenevano l’associazione antiracket, si fecero travolgere dall’onda grillina e fondarono un meetup tutto loro: “Marsala 5 Stelle”. Le attività di questo meetup con quello storico venivano svolte in autonomia. Poi per le amministrative bisognava unirsi. Se non ci si univa Beppe Grillo non avrebbe dato l’ok ad utilizzare il simbolo del Movimento 5 Stelle per le amministrative. I due gruppi ingoiano il rospo e si presentano alle amministrative. Prendono tanti voti che permettono di superare la soglia del 5%, da molti avversari non prevista, ed eleggere un consigliere comunale: Aldo Rodriquez, appunto, che faceva parte del gruppo “gandolfiano”, per intenderci.
Nel frattempo l’associazione Antiracket di Gandolfo comincia una trasformazione. Ne abbiamo parlato diverse volte. E’ una creatura, che attraverso l’avvocato Gandolfo, gira in lungo e in largo i tribunali di tutta Italia lanciandosi nel business del momento per l’antimafia: la costituzione di parte civile nei processi contro la criminalità organizzata o per reati ambientali o di usura. Non si chiamerà più associazione Antiracket di Marsala, troppo stretta come denominazione per affrontare processi oltre la provincia, ma “Associazione Antiracket e Antimafie Paolo Borsellino Onlus”. Tutto quadra. "Le mafie", non più la mafia, consente di far rientrare nella lista dei processi in cui costituirsi parte civili anche quelli contro le ‘ndrine di tutta Italia, come quello Aemilia in cui l'associazione ha ottenuto già una bel risarcimento. O ancora le associazioni criminali ibride, come Mafia Capitale. Spuntano sedi fittizie. In Piemonte, a Roma, a Bologna. Quando non c’è neanche quella di Marsala, quasi, in una stanza del comando dei vigili urbani quasi sempre chiusa.
Tornando ai 5 Stelle, il caso di questa stramba associazione è stato anche argomento di discussione molto accesa all’interno del Movimento di Marsala tra gli appartenenti dell’associazione e il “gruppo storico”. In sostanza, la preoccupazione per alcuni attivisti era che quanto emerso, ossia l’attività ambigua dell’associazione - con le costituzioni di parte civili in ogni processo di mafia senza una concreta attività antimafia sui territori in cui quei processi sorgono - potesse generare di riflesso un danno al Movimento. Queste discussioni, assieme ad altre divergenze e antipatie pregresse, sono state alla base della divisione.
Il caso dell’associazione antimafia è arrivato anche all’attenzione dei portavoce nazionali.
Tant’è che nel corso di una riunione il senatore Maurizio Vincenzo Santangelo avrebbe detto ai responsabili dell’associazione di chiarire le cose, che non era opportuno far parte del movimento e dell’associazione.
Santangelo rimane vago: “Non sta a nessun portavoce dare ultimatum, ogni gruppo si organizza come vuole. Il movimento è rappresentato da Aldo Rodriquez e so che si sono divisi per questioni organizzative, ma non desta particolari preoccupazioni. Il meetup non è il movimento”.
Conferma però l’intervento Antonino Chirco, che è presidente dell’associazione antimafia e attivista dei 5 Stelle. Chirco è uno di quelli che è “migrato” nel nuovo meetup.
“Il senatore Santangelo nel corso di una riunione ha espresso una sua personale interpretazione del non statuto del M5s. Sostiene che chi sia legale rappresentante di un’associazione, non potrebbe far parte del Movimento 5 Stelle. Ma Santangelo ha preso una cantonata, dice Chirco. “Perchè questa regola riguarda solo le associazioni che non sono consoni al Movimento 5 Stelle, e la nostra associazione si occupa di legalità, un valore in comune con il Movimento”.  “Nel dubbio mi sono auto-segnalato al Blog” spiega Chirco. “Al Blog di Beppe Grillo si possono segnalare persone, chiedendone anche l’espulsione, se ci sono motivi ostativi alla loro appartenenza al Movimento. Per me non ci sono motivi ostativi”. Dal Blog però ancora non c’è stata alcuna risposta. Il nuovo meetup? “Non è collegato ai fatti dell’associazione. Infatti nel nuovo meetup non c’è Peppe Gandolfo e altre persone che fanno parte dell’associazione. C’era una incompatibilità generale, divergenze di vedute. A me non è piaciuto ad esempio che una persona si sia autocandidata alle regionali”.
Già, il prossimo anno ci sono le regionali, e il Movimento 5 Stelle di Marsala non può presentarsi diviso, in ballo ci sono molte cose, la credibilità di un simbolo, e la tenuta stessa del consigliere portavoce. Aldo Rodriquez ci tiene a sottilineare che lui è “l’unico che può parlare in nome e per conto del Movimento 5 Stelle a Marsala”. Adesso che farà il portavoce con due meetup? “Terrò conto di entrambi. Se decidono di dividersi non posso farci niente. Sarà mia cura recepire dai due meetup. Credo che entrambi lavoreranno nel bene del movimento. Dai due meetup devo raccogliere il maggior frutto possibile. L'importante è che non danneggiano il Movimento 5 Stelle” aggiunge Rodriquez. Per il portavoce grillino, poi, che fa parte dell’associazione antiracket “il nuovo gruppo non è nato per accogliere i membri dell’associazione”. E ha difeso l’associazione, “chi la gestisce è trasparente e fa azione per la legalità”. E ci mancherebbe. Nel frattempo sulla scissione si è aperto un gran dibattito in rete, e a giorni dovrebbe esserci una sorta di resa dei conti.