Naufragio nel Mediterraneo, sette morti e trecento dispersi
Ormai è una tragedia inaccettabile. E' l'ora che i governi europei creino dei canali legali e sicuri per attraversare il Mediterraneo. Ennesimo naufragio nel Canale di Sicilia. Il bilancio, provvisorio, è di 7 morti e 96 dispersi. Lo ha reso noto Medici senza frontiere. "Ventisette uomini, adesso a bordo della nave Bourbon Argos, si trovavano su un gommone che trasportava 130 persone. Loro sono gli unici sopravvissuti. Questa tragedia è insopportabile", ha scritto sul suo account Msf.
Sono tristi, scioccati e traumatizzati. Vogliono solo riposarsi e dimenticare, per ora”, racconta Elisa Compagnone, responsabile della prima assistenza psicologica a bordo della Bourbon Argos.
Alle 9 di questa mattina sono stati trasferiti sulla nave Bourbon Argos 27 uomini e 6 cadaveri che erano stati soccorsi e recuperati dalla nave inglese Enterprise. Quattro persone hanno ustioni chimiche provocate dal contatto col combustibile, mentre una persona affetta da ipotermia è ora stabile.
Le 27 persone sono state soccorse intorno a mezzogiorno di mercoledì 16 novembre, a circa 55 miglia nautiche da Tripoli. Il gommone è partito il 14 novembre alle due di notte, trasportava in totale 130 persone, tutti uomini e due adolescenti. Con loro viaggiava un secondo gommone con circa 110 persone a bordo.
Quando hanno lasciato la costa, il trafficante li ha trainati per due ore. Successivamente, minacciati con una pistola, sono stati privati dei giubbotti di salvataggio che indossavano e anche del motore. Anche se avevano pagato per avere quei giubbotti. Senza motore e senza giubbotti di salvataggio, sono andati alla deriva. A un certo punto il gommone si è forato e ha iniziato a sgonfiarsi e imbarcare acqua. In molti sono caduti in mare. Chi è riuscito a sopravvivere è stato salvato dalla nave inglese.
“In quel momento ho pensato che stavamo per morire, sapevo che non eravamo vicini all’Italia e senza un motore non potevamo andare lontano. Il trafficante ci ha detto che saremmo stati soccorsi, ma sentivo che saremmo morti” racconta il supertite Abdoullae Diallo, 18 anni, dal Senegal.
E' di due giorni fa la notizia dei naufragi, almeno due, avvenuti in poche ore sempre nel Canale di Sicilia dove i mezzi di soccorso avevano salvato quasi mille persone. Le vittime accertate erano nove, ma le testimonianze dei superstiti confermavano il timore che ad annegare siano state decine di persone.
Dieci i gommoni intercettati dai mezzi di soccorso coordinati dalla sala operativa della Guardia costiera. Cinque corpi erano stati trovati a bordo di un gommone semisgonfio dalla nave Aquarius dell'Ong italo-tedesca Sos Mediterranee, il cui equipaggio non era riuscito a salvare un'altra persona caduta in mare.
I 27 uomini ora sulla #Argos erano su una barca con a bordo 130 persone. Loro sono gli unici sopravvissuti. Tragedia è INACCETTABILE! pic.twitter.com/0UxiF4pG3C
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) 17 novembre 2016
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