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26/11/2016 00:00:00

Salemi, il 2 dicembre un workshop su processi comunicativi ed educativi dei social network

Il prossimo 2 dicembre a Salemi, nel cuore della Sicilia occidentale, si svolgerà il primo workshop sui processi comunicativi ed educativi dei social network. “Riflessi digitali” - organizzato dai Club Leo e Interact di Salemi, dall’Associazione fotografica Controluce, dall’Associazione socio-culturale Giovani di Salemi e con la collaborazione di don Alessandro Palermo - sarà una preziosa occasione per conoscere più da vicino cosa sono veramente i media digitali, comprendere le loro opportunità e soprattutto perché sono così importanti per la società di oggi.

A guidare la riflessione sarà il Filippo Carlo Ceretti (professore presso la Libera Università di Bolzano e docente presso la Pontifica Università Lateranense) esperto di teoria dei media digitali, tecnologie didattiche e di media education oltre che teorico dell’Umanità mediale. A introdurre la conferenza sarà, invece, don Alessandro Palermo, specializzato in comunicazione pastorale e direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni, il quale evidenzierà brevemente come sia necessario anche per la Chiesa e per gli ambienti pastorali comprendere e praticare una cultura digitale.

Per realizzare il workshop i partecipanti dovranno scattare in diretta delle foto con l’intenzione di esprimere un concetto o un significato, inviarle poi a una piattaforma di condivisione per visualizzarle e avviare così una riflessione sui linguaggi comunicativi delle immagini, sull’importanza dell’hashtag e del titolo per la pubblicazione nei social network; verranno dati, inoltre, preziosi suggerimenti di media education facendo leva sull’importanza dell’intenzionalità comunicativa e sulle dinamiche dei linguaggi multipli.

La conferenza-laboratorio, alla luce della prospettiva dell’Umanità mediale, cercherà di far comprendere che c’è un legame tra la dimensione umana e quella mediale e che, soprattutto, al centro della dinamica mediale c’è l’azione umana perché negli scenari digitali il vero protagonista è l’uomo con la sua libertà e creatività. Pertanto, quando riflettiamo sui media stiamo riflettendo sull’uomo. Le bontà e i mali presenti nei social network dipendono solo dalle intenzioni degli utenti. Dunque «l’intervento educativo più che rivolgerlo ai media deve essere rivolto all’uomo e che l’educazione deve mirare a «far si che l’uomo impari a coesistere, convivere e adoperare le potenzialità comunicative e rappresentative dei media digitali» perché, «come ogni azione umana anche quella digitale possiede tante potenzialità ma anche tante insidie e spetta all’uomo prevenire le insidie e alimentare il potenziale».