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15/12/2016 08:47:00

Ecco com'è andato a Salemi il Festival delle Comunità ospitanti

 Si è concluso, dopo tre giorni di attività, il Festival delle Comunità Ospitanti promosso dal Comune di Salemi, Assessorato alle politiche giovanili e comunitarie, Assessorato ai servizi sociali, progetto SPRAR e dalla Cooperativa C.O.R.F. Onlus, in collaborazione con la Cooperativa Sociale CRESM, il Forum del Terzo Settore-Provincia di Trapani, IISS "F. D'Aguirre" e le associazioni AGA, Associazione Artistica Artemisia, Leo Club Salemi, Associazione musicale "V. Bellini", Associazione Emydance.

La Città di Salemi è stata travolta dall'euforia delle comunità ospitate generando nuove spunti di riflessione in materia di accoglienza e integrazione anche grazie alle attività pre-Festival e dalla collaborazione con alcune associazioni locali.

In sintesi.

L'inaugurazione del 9 dicembre è avvenuta in presenza degli Amministratori, la Cooperativa sociale Corf Onlus,che gestisce il progetto Sprar per conto del Comune, Save the children in prima linea sin dagli sbarchi nelle coste, il Forum del Terzo Settore e il loro ruolo come associazioni nell'accoglienza, la scuola e la ricaduta dell'azione educativa soprattutto tra i minori stranieri. Durante l'incontro è emersa anche la necessità di proporre un tavolo per la costituzione di una 'Consulta delle culture' locali/provinciale con sede a Salemi.

Nella seconda giornata sono state riunite, attorno ad un focus, le comunitá ospitanti locali e della provincia, che con la guida della dott.ssa Graziella Manno (tutor provinciale dei progetti Sprar), hanno ragionato su quelle attività portate avanti in questi anni o sulle buone pratiche da seguire per meglio offrire il servizio agli ospiti. Tra le comunità presenti: Cooperativa sociale CORF Onlus, Cooperativa sociale Etica, Consorzio Solidalia, Cooperativa Sicilia Bedda, Associazione TerraFerma, Associazione Mokarta.

Un dato negativo emerso é stato la non costante collaborazione tra le comunitá che insistono sullo stesso territorio e sembra, invece, più semplice, avviare una collaborazione con le strutture che insistono su territori diversi. Nel pomeriggio, grazie alla presenza del prof. Marco Antonio Pirrone, docente di sociologia generale e del diritto presso l'Università di Palermo e della dott.ssa Martina Lo Cascio, è stato approfondito il concetto di integrazione passando per quelle esperienze territoriali che mettono in relazione il binomio lavoro-sfruttamento degli immigrati.

Nella giornata conclusiva è stata data voce alle Amministrazioni e alle loro progettualità in vista delle continue e future migrazioni previste. La parola poi è passata ai ragazzi dei centri di accoglienza che hanno raccontato le proprie storie e speranze per un futuro migliore in terra "straniera".

Un ruolo determinate, invece, hanno avuto i triangolari di calcio e i momenti di food condiviso, ma i laboratori urbani si sono confermati occasione per fare meglio comunità e per avviare un percorso proficuo di collaborazione tra pari e non solo.

Il laboratorio di street art curato da "I Mangiatori di Patate" ha condotto i ragazzi nella realizzazione di un murales nel centro storico mettendo in risalto le diverse identità; il laboratorio di musica di insieme, curato dall'Associazione musicale "V. Bellini", ha dato la possibilità di fare espremire attraverso gli strumenti musicali a percussioni nuovi "talenti" presenti nei centri di accoglienza; i laboratori di valorizzazione del territorio, guidati dai ragazzi del Leo Club di Salemi, e quello per la realizzazione delle bandiere del mondo, guidato dall'Associazione AGA, hanno messo in evidenza l'abilità manuale dei partecipanti; il laboratorio di danzamovimentoterapia, curato dall'Associazione Emidance, ha posto l'attenzione su come il movimento e il corpo possono portare l'altro ad attraversare un particolare momento difficile della vita del migrante e posto anche in relazione con la comunità; e il laboratorio per la realizzazione del grande Mandala, in piazza Libertà, è stato il momento che, oltre aver visto più di 60 partecipanti, è divenuto il "segno" caratterizzante di questa prima edizione.

La riflessione portata avanti dal Festival ha dunque permesso agli enti locali, cooperative e centri di accoglienza, associazioni e cittadini, di lavorare sulla tematica delle migrazioni, seppur consapevoli di aver rappresentato un punto di partenza, per iniziare a creare nuove occasioni di aggregazione e determinare nuove buone pratiche, per sapere meglio accogliere, sapere condividere e sapersi divertire insieme, nonostante le differenze e le diversità culturali.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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