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31/01/2017 09:00:00

Castelvetrano, ecco dove si incontrano e inquinano i ladri di rame

 Non è la prima volta che le verdi campagne tra Castelvetrano e Campobello di Mazara vengono violentate dall’abbandono di rifiuti e trasformate in discariche abusive. Ma questa zona in contrada Magaggiari, oltre alle lastre di eternit ed al materiale edile di demolizione, ha tutta l’aria di essere una sorta di stazione operativa per l’estrazione del rame dai cavi elettrici. La quantità di spinotti, spine e prese, lascia ipotizzare che qualcuno si stia occupando di ricavare rame da un buon numero di piccoli elettrodomestici, oltre che da lungi cavi, le cui guaine vengono dapprima ammassate e poi bruciate.
Ogni tanto, da quelle parti si alzano delle colonne di fumo nero, con un odore acre che si diffonde nell’aria e che il vento trasporta anche a centinaia di metri di distanza. Nelle vicinanze, i terreni coltivati ad uliveto ricevono una diossina che non aiuta certo a migliorare la produzione di Nocellara del Belice, che ha resistito alla mosca olearia e cerca di difendersi dalla rogna.

Non è da escludere che queste zone possano anche essere uno degli ultimi anelli della catena collegata ai furti di rame.

Egidio Morici