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01/02/2017 07:35:00

Un uomo di Partanna è stato condannato perché picchiava la moglie

 Avrebbe iniziato a picchiare la moglie, almeno stando al racconto della donna, già all’indomani del matrimonio (a fine 2006). Protagonista della vicenda è un muratore di Partanna di 45 anni che adesso è stato condannato a un anno e 8 mesi di carcere dal giudice monocratico di Marsala Matteo Giacalone. L’imputato è stato ritenuto colpevole di maltrattamenti in famiglia e pericolo di crollo di costruzioni. Questo secondo reato contestato per quanto accaduto il 3 novembre 2010, quando, secondo l’accusa, Greco avrebbe lasciato il gas della cucina aperto, rischiando di far esplodere la bombola e far crollare l’appartamento in cui viveva con la moglie di 33 anni, nonché mettendo in pericolo anche l’incolumità delle altre famiglie del palazzo. Nella stessa giornata la donna decise di sporgere denuncia-querela contro il marito, raccontando poi agli inquirenti i suoi quattro anni di tribolato matrimonio. La donna ha detto di essere stata ripetutamente picchiata (calci, schiaffi, etc.), offesa (“brutta” e “cretina”), umiliata e minacciata (“ti sgozzo”). Inoltre, l’uomo le avrebbe fatto mancare i soldi per fare la spesa. A coordinare l’indagine fu il pm Nicola Scalabrini. Nel processo, la donna si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Enza Pamela Nastasi, che dopo la sentenza del giudice Giacalone, che ha condannato il marito anche a un risarcimento danni di 15 mila euro, di cui 5 mila a titolo “provvisionale”, ha espresso “soddisfazione”, anche se a suo giudizio “la provvisionale riconosciuta dal giudice ripara solo in minima parte le sofferenze psichiche patite dall’ex moglie di Greco, costretta a subire i comportamenti violenti dell’ex marito”. A difendere l'uomo è stato l’avvocato Gianni Caracci, che ha affermato: “Ci sono diecimila contraddizioni nel racconto dell’ex moglie. Tutte le persone estranee al nucleo familiare ascoltate nel processo hanno smentito il suo racconto su punti essenziali”.