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13/04/2017 06:00:00

Omicidio Mirarchi. Il punto sulle indagini. Si cerca il complice di Girgenti

Sarebbe imminente, da parte della Procura di Marsala, la notifica dell’avviso conclusioni indagini preliminari al 46enne bracciante agricolo Nicolò Girgenti, in carcere con l’accusa di essere uno degli assassini del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi. Il sottufficiale, vice comandante della stazione di Ciavolo, fu ferito a morte con un colpo di pistola la sera del 31 maggio 2016 nelle campagne di contrada Ventrischi, mentre con un altro carabiniere era impegnato in un appostamento (volto a contrastare furti) nei pressi di una serra all’interno della quale furono, poi, scoperte 6 mila piante di canapa afgana.

L’arresto di Girgenti scattò il successivo 22 giugno, anche sulla base degli accertamenti svolti dal Ris di Messina. Da allora, il bracciante è dietro le sbarre e il gip Amato, respingendo la tesi difensiva secondo cui alcune particelle trovate addosso a Girgenti siano dovute all’uso di fertilizzanti (per l’accusa, sono particelle di polvere da sparo), ha anche respinto, ai primi di febbraio, la richiesta di scarcerazione, o in subordine di ammissione ai domiciliari, avanzata dall’avvocato difensore Vincenzo Forti. “La posizione di Girgenti – afferma, adesso, il procuratore Vincenzo Pantaleo – è ormai definita”. E questa affermazione prelude, naturalmente, alla notifica dell’avviso conclusione indagini preliminari. Atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

Tre sono le accuse che, nell’ordine, sono state mosse al bracciante marsalese. La prima è quella di omicidio, in concorso con altri ancora da identificare. Sette sarebbero stati, in tutto, i colpi di pistola esplosi contro i due militari non appena questi, qualificandosi, hanno imposto l’alt a persone che si muovevano nel buio nell’area incolta di fronte le serre e che parlavano, pare, in siciliano. Si scoprirà, poi, che questi stavano portando via piante di marijuana.

Per gli inquirenti, le avevano appena rubate nelle serre la cui gestione, qualche mese prima, era stata ceduta proprio dal Girgenti al 54enne partinicese Francesco D’Arrigo. La seconda accusa, per Girgenti, è quella di tentato omicidio dell’appuntato, rimasto miracolosamente illeso, che era con Mirarchi. La terza, l’ultima ad essere contestata, è produzione e traffico di sostanza stupefacente (cannabis). Secondo la Procura e i carabinieri della Compagnia di Marsala e del Comando provinciale di Trapani, Nicolò Girgenti “era in società con chi gestiva la piantagione”. E con lui anche il pregiudicato castelvetranese Fabrizio, detto “Elio”, Messina Denaro, 50 anni, nessuna parentela con l’omonima famiglia mafiosa.

MEMORIAL IN RICORDO DI MIRARHI - Giovedì 6 aprile 2017 al Teatro Comunale “E. Sollima” i giovani “attori” del Laboratorio Teatrale del Baluardo Velasco, hanno messo in scena la commedia “Fools” di Neil Simon, nel primo Memorial in ricordo del Maresciallo Silvio Mirarchi, pensato dal Lions Club di Marsala e patrocinato dall’Amministrazione Comunale che ha concesso l’uso gratuito del Teatro. Per i ragazzi lo spettacolo è stato la conclusione del percorso di laboratorio annuale che da ottobre a marzo li ha condotti nel magico mondo della recitazione sotto la guida di Salvo Ciaramidaro, regista e Diana D’Angelo, attrice.

Per il Lions Club, presidente Francesco Gandolfo, è il secondo anno di collaborazione con il Baluardo, questa stagione è stata dedicata in onore del Maresciallo Mirarchi e in omaggio alla sua famiglia: “Per ‘non dimenticare’ - come afferma Gandolfo - quale è stato il prezzo pagato dalla famiglia Mirarchi per vivere in una società civile, così come non è facile dimenticare tutte le volte che l'Arma dei Carabinieri e tutte le altre forze dell'ordine, hanno subito la perdita di vite umane per garantirci la tutela e il rispetto di valori sacri come la libertà, la legalità e la democrazia”. Era presente la vedova Mirarchi che è intervenuta per un ringraziamento e fra le autorità: il Comandante provinciale dei carabinieri Stefano Russo, il comandante della compagnia carabinieri Marco Cirillo, il comandante dell’aeronautica militare colonnello Salvatore Ferrara, il dirigente della polizia municipale Michela Cupini, il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano.

“Questa serata - conclude Gandolfo - è stata voluta e condivisa dai soci del Lions Club per ribadire, qualora ce ne fosse bisogno, che tutta la società civile condanna il vile gesto a tutti i livelli e che solo la cultura, l’educazione, la conoscenza sono le uniche armi da impugnare per prevenire e sconfiggere ogni atto criminale”.


 



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