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29/04/2017 06:05:00

Regionali 2017, candidature: l'unica certezza è Crocetta. E gli altri candidati?

 La data per le elezioni c'è,  il 5 novembre, i candidati in corsa alla presidenza meno.

Parliamo di regionali, di un rebus senza fine, chi sono i candidati? Al momento c'è una sola certezza: il presidente uscente, Rosario Crocetta, si ricandida.

Crocetta non ha terminato il lavoro, lo dice lui, e allora vuole guidare ancora una volta il timone della barca Sicilia verso quale porto non si sa, e non è dato conoscere nemmeno le alleanze che lo porterebbero, nuovamente, a fare il timoniere. I suoi compagni di viaggio, oramai ex, hanno già da tempo preso le distanze. Non ci sono più le condizioni per appoggiare Crocetta, voce unanime da Sicilia Futura passando per l'UDC e finendo al PSI.

Dentro lo stesso PD i mugugni sono tanti, troppi. Crocetta ha deluso le aspettative di quanti lo hanno votato ma anche dei partiti che lo hanno sostenuto, l'analisi, però, dei partiti arriva troppo tardi, arriva quando siamo al rush finale di un governo che non ha dato nulla a questa Sicilia.

I partiti adesso ne prendono le distanze, c'è poco da salvare, scaltrezza elettorale vuole che si critichi e si prendano le distanze per tentare di riconfermare lo scranno.

Cosa ardua, i siciliani sono nel frattempo incattiviti contro la classe politica che poco ha ascoltato i territori tutti, dalla Sicilia orientale a quella occidentale.

Crocetta a parte, un altro candidato in corsa alla presidenza è Nello Musumeci di #Diventeràbellissima. Musumeci ha visto sfiorire il sogno delle primarie del centro destra nonostante le circa 52 mila firme raccolte e un radicamento su tutti i territori, è stato lasciato solo. Forza Italia e Cantiere Popolare lo hanno lasciato a ridosso delle primarie: Musumeci non convince, troppo integerrimo e troppo schiena dritta per trovare alleanze che della politica spesso ne fanno un uso clientelare.

Certo è che il centro destra è spaccato, Cuffaro tesse le fila per una candidatura più centrista e meno ancorata a destra, va verso Matteo Renzi dicendo che se potesse lo voterebbe alle primarie del 30 aprile.

La regia c'è e si vede, gli attori, quelli invece, sono sempre gli stessi e sono anche un po' scarsi, classe dirigente di centro destra che non si è saputa rinnovare e che cerca di ritornare sulla poltrona creando alleanze innaturali, tracciano il solco della non governabilità sulle pelle dei siciliani purchè arginino il mostro dei Cinque Stelle. Chissà, ci riusciranno? Difficile e improbabile, se lo pensano forse non stanno tra la gente che, a gran voce, vede i pentastellati come rottura al vecchio sistema.

Il PD tace, Faraone non viene più menzionato come possibile competitor, meglio tenerlo a Roma, la Sicilia è altra cosa. Sullo scenario compare Enzo Bianco, sindaco di Catania, già Ministro dell'Interno nel '99. Bianco potrebbe lasciare il governo della città di Catania per candidarsi a Presidente della Regione, le dimissioni dovrebbero arrivare entro il 2 maggio. Bianco dice di avere avuto delle pressioni interne al PD e potrebbe essere il candidato del centro sinistra, scalzando Cracolici. Bianco tentenna, vuole maggiore convergenza sulle alleanze, non vuole perdere. Il PD pare non lavori alle primarie per i candidati alla presidenza ma solo alle eventuali primarie di coalizione, evitando i gazebo. Magari eviterà proprio le primarie per come è stato fatto in alcune città chiamate al voto amministrativo l' 11 giugno dove i dem si sono spalmati su un candidato senza dare la parola agli elettori. Ma non erano per le primarie sempre e comunque?

Il PD cerca il candidato migliore da proporre, discontinuo a Crocetta ma allo stesso tempo che dia certezza a chi dentro il partito ha lavorato negli ultimi 5 anni.

Se il Partito Democratico sta con il moccolo acceso e si dipana nel labirinto delle candidature il centro destra è spaccato e viaggia su due binari diversi.

E' stato firmato un documento programmatico tra alcune forze di destra che convergono su Nello Musumeci, Noi con Salvini, i sicilianisti , l'Mpa e Diventerà Bellissima, il documento è un patto elettorale per il sostegno pieno alla candidatura a Musumeci.

Cosa fa Forza Italia? A Palermo Gianfranco Miccichè è in mano a Saverio Romano che segue fitto fitto i consigli di Totò Cuffaro e vorrebbero in campo l'ex rettore Roberto Lagalla, Forza Italia è spaccata e l'ex coordinatore regionale Enzo Gibiino ha già siglato il patto elettorale per Musumeci.
Forza Italia è in discesa libera, non ha propri candidati da spendere sui territori e ne è dimostrazione la scelta su Palermo città, hanno deciso di sposare la candidatura di Fabrizio Ferrandelli che di Forza Italia è stato oppositore e di certo nasce a sinistra.

Non si esclude che si possa fare una alleanza con il PD e quindi sostenere Bianco alla presidenza della regione per bloccare i Cinque Stelle. La governabilità non è assicurata, FI e PD insieme non possono governare e sarebbe un'altra debacle per il popolo siciliano.

A frenare ci pensa il segretario regionale dei dem, Fausto Raciti, che indirizza i suoi a non fare alleanze con il centro destra, PD e Forza Italia non possono mischiarsi, lo dice Raciti e ci sentiamo di dire che siamo daccordo con lui.

Le direttive del segretario regionale sono precise,  memore del cambio nome di NCD tramutata in Alternativa Popolare e che sposta l'asse sul centro sinistra.



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