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31/07/2017 06:46:00

Alcamo, l'incendio al deposito di rifiuti. Disastro ambientale, allarme diossina in città

14,10 - In seguito all’incendio verificatosi ieri pomeriggio nella zona C/da Sasi Vallone Monaco ed in considerazione delle ordinanze sindacali n.39679 del 30 luglio e 39698 del 31 luglio che prescrivono di osservare comportamenti a scopo precauzionale da parte di tutta la cittadinanza, fra cui evitare di stazionare all’aperto, gli eventi in programma per la giornata odierna del calendario di Alcamo Estate vengono annullati e rinviati a data da destinarsi, in attesa di ulteriori comunicazioni da parte delle Autorità competenti.

 13,30 - Anche la Prefettura di Trapani è in campo per fronteggiare l'incendio tossico di Alcamo. Attivata nella serata di domenica 30 luglio, l’unità di crisi presso la Prefettura, costituita da rappresentanti della Prefettura, delle Forze di Polizia , dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile Regionale e del Corpo Forestale, per il coordinamento delle operazioni di spegnimento dell’incendio di vaste proporzioni divampato nel tardo pomeriggio di domenica 30 luglio nella zona industriale del Comune di Alcamo, presso un centro di raccolta rifiuti.

L’allarme è scattato alle 19 circa quando una fitta nube scura si è alzata dall’area attorno il deposito.

Sul posto sono intervenute immediatamente diverse squadre dei Vigili del Fuoco, provenienti anche dal comando Provinciale di Palermo, le Forze di polizia territoriali e volontari della Protezione Civile regionale, che hanno assicurato assistenza e supporto agli operatori sul campo.

Attesa la constatata complessità e le possibili implicazioni di natura ambientale, è stato richiesto l’intervento di tecnici dell’ARPA e del nucleo speciale dei VVF, NBCR, per le necessarie rilevazioni circa la qualità dell’aria. Da una prima sommaria analisi, non sono stati evidenziati livelli preoccupanti.
Per monitorare la situazione ed i valori definitivi sono state posizionate apposite centraline da parte dell’Arpa .

Il COC istituito presso il Comune e l’Unità di crisi della Prefettura sono in continuo contatto al fine di verificare la necessità di eventuali misure precauzionali a tutela della popolazione interessata.

Le operazioni di spegnimento sono risultate lunghe e complesse e hanno reso necessaria la richiesta di mezzi aerei, che come noto, possono tuttavia operare solo nelle ore odierne.


La situazione è tenuta comunque sotto stretto controllo da parte dei numerosi operatori intervenuti sul posto.

L’attività dell’Unità di crisi prosegue, mantenendo il costante contatto e collegamento tra le sale operative degli Enti che operano sull’area interessata, fino alla completa cessazione dell’emergenza.

 

 08,40 -L'incendio di Contrada Sasi ad Alcamo è attualmente ancora in corso di spegnimento. L ’Arpa fornirà i dati del monitoraggio sulla qualità dell’aria e su eventuali effetti dell’incendio sull’ambiente entro la giornata di domani. Il Sindaco Domenico Surdi ha emanato una nuova ordinanza, nella quale vieta l'avvicinamento al'area interessata dall'incendio per un raggio di 500 metri. E dà queste nuove indicazioni alle persone:

- evitare di stazionare all’aperto;
- tenere gli infissi di casa il più possibile chiusi;
- limitare il più possibile gli spostamenti;
- non praticare attività sportiva all’aperto;
- fare uso di adeguate misure di protezione nel caso di necessità di stazionare all’aperto;
- evitare il consumo di prodotti ortofrutticoli di produzione propria o comunque raccolti nel territorio
dopo lo svilupparsi dell’incendio e comunque se non dopo accurato lavaggio con abbondante acqua
potabile;

07,00 -   Una colonna nera lunga un chilometro. Visibile dall'autostrada, dal mare, da tutta la provincia di Trapani.  E' stata una domenica  di paura ad Alcamo. Un incendio ad un deposito di stoccaggio di rifiuti ha creato una gigantesca nube nera, che è calata sulla città. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare tutta la notte e sono ancora sul posto per per spegnere l'incendio. Ma soprattutto i cittadini hanno vissuto l'incubo di un'intossicazione da diossina.

La cronaca di ciò che è successo la potete leggere cliccando qui. L'incendio è scoppiato nel tardo pomeriggio presso lo stabilimento privato di proprietà dell'imprenditore Salvatore D'Angelo per lo stoccaggio dei rifiuti, zona c/da Sasi - Vallone Monaco.La zona è già oggetto di grandi polemiche per la sua incuria. L'incendio sarebbe partito dalle sterpaglie vicino lo stabilimento. E in pochi minuti è stata una catastrofe. Tanto che squadre di vigili del fuoco sono venute non solo da tutta la provincia di Trapani, ma anche da Palermo. 

Ad Alcamo, l'aria si è fatta da subito irrespirabile, in tanti hanno accusato malori, tanto che il Sindaco Domenico Surdi, con un'ordinanza urgente, ha chiesto a tutti i cittadini di non uscire di casa, di chiudere le imposte, e di non accendere i condizionatori. E una macchina del Comune, in un clima surreale, ha fatto il giro della città trasmettendo l'invito con un megafono. 

 

E' stata chiamata l'Arpa, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, che solo verso le due di notte ha fornito le analisi.  Tramite l'assessore comunale alla Protezione civile Fabio Butera, solo a notte fonda è stato comunicato che:  "A seguito dei rilievi strumentali effettuati dal Nucleo NBCR dei Vigili del Fuoco, congiuntamente all’ARPA, il sindaco comunica alla cittadinanza che i valori di particolato, riscontrati in diversi punti della città alle ore 22:45, sono nella norma. Dati più accurati, forniti dall’ARPA, saranno disponibili entro le prossime 48 ore".

"Occorre un accurato e serio monitoraggio dei danni provocati dall'inquinamento dell'incendio - dice Massimo Fundarò, ex assessore ad Alcamo-. Adottando il sacrosanto principio di precauzione  sarei intervenuto prima per ordinare l'evacuazione preventiva delle zone della città interessate dalle esalazioni. Alcuni cittadini, tra cui mio cognato, hanno detto che al Bottino ed in altre zone limitrofe non si poteva respirare".

Adesso la situazione va verso la normalità, ma va detto che la diossina non scompare, si deposita. Ed è allerta, adesso, per la sorte dei terreni agricoli.  



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