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17/08/2017 06:05:00

Elezioni Sicilia, Turano: "Mi candido. Musumeci Presidente mi sembra un'ottima scelta"

Mimmo Turano, parlamentare in carica all'ARS. E' data per scontata la sua ricandidatura. Il centro è destinato ad essere forte in Sicilia?

Sì, in verità ho intenzione di ricandidarmi. Credo che in Sicilia, come nel resto del paese, il centro abbia ancora una funzione, e spero che in Sicilia possa avere pure un buon risultato elettorale. Vede, nel nostro paese, l'Italia, che geograficamente è un Paese stretto stretto e lungo lungo, il centro ha saputo sempre unificare le differenze; credo che anche in Sicilia questo si verificherà e sarà decisivo per la vittoria di uno schieramento sull'altro.

La sua parte politica ha appoggiato il governo Crocetta, solo negli ultimi mesi ha preso le distanze. Non è una situazione di comodo mollare a sei mesi dalle votazioni? Eppure questa legislatura, che definite fallimentare, l'avete composta e sostenuta...

Grazie per la domanda, questa non è affatto spigolosa come si immagina. È notoria la mia posizione molto critica nei confronti dei governi di Crocetta, ma mi permetta di fare una breve analisi politica: tanti colleghi, eletti con il centro destra, nel corso dei primi mesi della legislatura, ammaliati dal potere, sono passati dall'opposizione in maggioranza. Io, che in campagna elettorale avevo sostenuto Crocetta, avevo capito fin da subito che non era la prospettiva che i siciliani aspettavano, e da prima ho espresso la mia criticità e poi sono passato ufficialmente all'opposizione. Ritengo però di avere un primato: sono stato l'unico deputato a rinunciare al ruolo di assessore regionale. Questo, mi creda, è una cosa che tanti altri non hanno mai fatto.

I centristi, si dice, siano determinanti per la vittoria, una sorte di ago della bilancia. Intercettati da destra e sinistra, Casini ha già aperto al centro sinistra. Non rischiate di ripercorrere la stessa strada del 2012?

Il centro, come ho affermato, è certamente importante per la vittoria dei due schieramenti. Il mio partito, l'UDC, guarda più a destra che a sinistra. Personalmente vorrei guardare ai candidati presidenti che purtroppo ancora non conosciamo e scegliere il migliore che possa per davvero aiutare questa terra a rinascere.

L'UDC, di cui Lei è vice segretario regionale, può sedersi al tavolo delle trattative con Forza Italia e con il suo commissario regionale Gianfranco Miccichè?

Ovviamente.

Il nome di Giampiero D'Alia si fa strada per una candidatura che potrebbe mettere insieme più forze politiche di centro sinistra. Una figura che a Totò Cuffaro è stata legata, lo fece eleggere senatore. Dove è il nuovo che avanza?

Certo, se la sinistra scegliesse D'Alia come candidato sarebbe certamente autorevole. Tuttavia non credo che le correnti interne del PD, la Sinistra Radicale ed ancora il Civismo di Orlando abbiano la maturità e capacità di arrivare a una simile soluzione. Insomma, tutti vogliono il centro ma nessuno vuole riconoscerne la leadership. Sui rapporti tra Cuffaro e D'Alia non ho niente da dire. È vero che D'Alia è stato eletto come senatore dopo Cuffaro ma è pur vero che si sono più volte scontrati, basta pensare al tempo dei "quarantenni" dell'UDC. Comunque si può chiedere sempre a loro come stanno le cose.

Tutti i deputati in corsa per la competizione del 5 novembre ripetono un'unica canzone: discontinuità da Crocetta. Non si dovrebbe essere discontinui pure dal cuffarismo che tanto bene a questa Regione non ha portato?

La stagione del cuffarismo è una stagione che ci porta a vent'anni fa, quando il quadro politico era molto diverso dall'attuale. Direi che questi vent'anni di politica sono paragonabili a un'era geologica, purtroppo le novità che Crocetta voleva rappresentare sono state effimere ed insignificanti. Oggi non serve pensare né al cuffarismo né al crocettismo. Serve qualcosa di nuovo, di diverso. Vorrei dire "di sana e robusta
costituzione" per assicurare alla Sicilia e ai siciliani un buon governo, in un contesto storico e geopolitico molto diverso da quello che si raffigura con il cuffarismo e il crocettismo.

Archiviata l'esperienza Crocetta, qualcosa di buono di questa legislatura la salva o buttiamo tutto nel mare profondissimo della delusione?

Io non sono abituato a buttare a mare mai nulla. Ogni esperienza, anche la più negativa, permette di formarsi, ma alla Sicilia serve guardare oltre. Certo, nell'Assemblea Regionale si è fatto tanto, e oggi non serve rivendicare il merito delle cose buone che si sono portate avanti. Sono certo questa volta che il Movimento Cinque Stelle, parolaio e inconcludente, riperderà le elezioni. Per il bene della Sicilia mi auguro che vinca il
miglior presidente. A me l'ipotesi Musumeci sembra una di queste.