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24/10/2017 06:00:00

Sanità in Sicilia, liste d'attesa infinite. Tempi doppi rispetto alle altre Regioni

 Sono lunghissime le liste d'attesa per le prestazioni della sanità pubblica in Sicilia. Lo certifica un'indagine di CittadinanzAttiva, e il Ministro della Salute Lorenzin è molto chiaro: "Il problema delle liste d'attesa è un tema puramente di organizzazione. Le ho inserite nei principi di valutazione dei manager e la legge è entrata in vigore: se un manager non raggiunge l'obiettivo di annullare le liste d'attesa decade automaticamente. Questo sarà un grande cambio culturale, le best practice per eliminarle ci sono".

Gli ultimi dati forniti dai centri unici di prenotazione disegnano un quadro addirittura peggiore di quello tratteggiato nel dossier di Cittadinanzattiva appena presentato, che vede la Sicilia sforare la media italiana per cinque delle otto prestazioni considerate.

Le liste d’attesa restano uno dei buchi neri della sanità siciliana, come emerge dall’indagine dell’Osservatorio nazionale sul federalismo sanitario di Cittadinanzattiva: nel 2016 i tempi record per le prenotazioni rappresentano la prima causa di disservizi segnalata dai pazienti ai Tribunali del malato di Asp e ospedali.

Le liste più lunghe si registrano per la mammografia: 122 giorni nel 2017 (+60 giorni rispetto al 2014), ossia quasi 4 mesi in media, passando dagli 89 del Nord-Ovest ai 142 di Sud ed isole; segue la colonscopia con 93 giorni in media (+6), con punte di 109 al Centro e un minimo di 50 al Nord-Est; la visita oculistica con 87 giorni (+18 rispetto al 2014). Anche dall'ultimo monitoraggio del ministero della Salute (2014), Calabria, Campania, Lazio e Molise risultano inadempienti sulle liste di attesa.

Per quanto riguarda i tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche e specialistiche in caso di sospetto tumore, i dati del Monitoraggio delle strutture oncologiche di Cittadinanzattiva evidenziano che al Nord l'80% delle persone in condizione di urgenza accede entro le 72 ore stabilite, rispetto al 72% del Centro e al 77% del Sud. Più brevi i tempi per l'intervento dopo la diagnosi: al Nord il 100% dei cittadini accede entro 60 giorni, al Centro l'88% e al Sud il 77%. Nota dolente la possibilità di sottoporsi alla radio e alla chemioterapia, che al Centro e al Sud viene garantita entro 30 giorni solo nell'84% e nell'86% delle strutture.