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03/11/2017 06:00:00

Aeroporto di Birgi chiuso: l'Airgest, Messineo e la formula giusta per il futuro...

Non ci sono aerei nel piazzale, non ci sono passeggeri né trolley in attesa di essere imbarcati né tantomeno tassisti pronti ad accompagnare qualche turista. Da mercoledì 1 novembre l’Aeroporto di Birgi è vuoto. Il giorno prima, con l'occasione della conferenza stampa, il pannello delle partenze riportava due soli voli nell’arco dell’intera giornata, uno per per Bologna alle 17:35 e l’altro per Pantelleria alle 19:45.

Il “Vincenzo Florio” vive uno dei periodi più difficili da quando la compagnia low cost Ryanair è sbarcata nel nostro territorio. Da due giorni hanno chiuso i battenti le aree commerciali e di ristoro del primo piano dello scalo. La decisione, già comunicata da Airgest, anticipa di qualche giorno la chiusura prevista da lunedì 6 novembre e fino all’11 dicembre a causa della manutenzione straordinaria della pista di volo, ed è dovuta alla concomitante decisione del vettore irlandese di ridurre i voli per il periodo che va da novembre 2017 a marzo 2018, con la sospensione di tre rotte europee Cracovia, Francoforte e Baden Baden e 4 nazionali Parma, Genova, Roma e Trieste. Riduzione di voli da parte di Ryanair che non fa ben sperare neanche per la prossima stagione estiva, almeno fino a quando non ci sarà la sottoscrizione di un nuovo accordo. A rischiare oltre all’economia del territorio, sono i 76 impiegati a tempo indeterminato dell’aeroporto.

Il punto di vista dell’Airgest – Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta mercoledì il presidente di Airgest Franco Giudice assieme a Pino Pace presidente della Camera di Commercio, a Gregory Bongiorno presidente di Confindustria Trapani e a Giuseppe Pagoto sindaco di Favignana e presidente del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale hanno fatto il punto della situazione. Giudice ha spiegato che l’importo del bando che sarà espletato dalla società di gestione non sarà più di 20 milioni di euro, così come inizialmente previsto ma di 17,7 milioni a causa dei minori introiti da parte dei comuni. Il bando di gara nel giro di qualche mese verrà espletato grazie ai 13 milioni di fondi regionali e quelli in autofinanziamento da parte dei 13 Comuni su 24 che hanno firmato per il rinnovo (Marsala, Favignana, San Vito Lo Capo, Mazara del Vallo, Castellammare del Golfo, Erice, Valderice, Petrosino, Custonaci, Paceco, Salemi, Calatafimi-Segesta e Buseto Palizzolo).

A questi dovrebbe aggiungersi anche il Comune di Alcamo, con la Giunta Surdi che ha approvato la delibera di adesione, confermando l’impegno dell’amministrazione a trovare le somme necessarie nel bilancio 2018-2020. “Con questi fondi disponibili diamo inizio alla fase finale della gara iniziata lo scorso maggio - le parole di Giudice –. Dobbiamo correre contro il tempo perché fino a questo momento la prossima estate non è in vendita sul sito di Ryanair, speriamo che il vettore riapra le vendite. Il nostro segnale positivo per la conclusione della gara è stato dato in questi giorni e quindi speriamo che questo contribuisca a far riaprire le vendite. Per quanto riguarda i lavoratori di Airgest sono estremamente preoccupato. D’altra parte una riduzione così importante dei voli, fermo restando la necessità di avere delle posizioni di presidio in aeroporto non può che comportare esuberi. Per questi abbiamo attivato una procedura sindacale che è quella dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali per potere ridurli al minimo o addirittura evitarli. Incontreremo i sindacati nei prossimi giorni per raggiungere un’intesa”.

Il no del Commissario straordinario di Trapani Messineo – Come dicevamo, sono 13 i Comuni che hanno firmato per il rinnovo del co-marketing. Non hanno firmato Pantelleria, Campobello di Mazara, Partanna, Santa Ninfa, Vita, Gibellina, Salaparuta e Poggioreale e i comuni di Trapani e Castelvetrano, entrambi sotto gestione commissariale. Negli ultimi giorni ha scatenato tante polemiche la decisione del commissario straordinario del Comune di Trapani Francesco Messineo che con una sua presa di posizione ha deciso di non firmare per il rinnovo del co-marketing. Messineo critica gli accordi firmati in precedenza tra enti locali, società aeroportuale e low cost irlandese. Stigmatizzando l’assenza di meccanismi di compensazione. E si chiede se quel tipo di contratto non serva piuttosto a pagare una compagnia aerea per farle mantenere basse le tariffe verso lo scalo siciliano e non, come dovrebbe essere, per fare promozione al territorio. E se proprio di promozione si tratta «allora è naturale che si tratti di azienda operante nel settore della pubblicità e non del trasporto». Messineo smonta  il «sistema Ryanair» del co-marketing, il meccanismo pensato per dare impulso al turismo incentivando i vettori e quindi facendo arrivare più visitatori.

Altra questione sollevata da Messineo è quella dell’efficienza. «Emerge con evidenza il fatto che a fronte degli ingenti oneri economici gravanti sugli enti territoriali sottoscrittori non vi è alcuna certezza in ordine alle contropartite ottenute in termini di flussi turistici, e soprattutto non risulta prevista alcuna forma di corrispettività fra oneri e risultati», prosegue il commissario straordinario. L’accordo, sostiene Messineo, non prevede meccanismi di riduzione del denaro in caso di parziale insuccesso della azione promozionale.

La decisione di Messineo ha scatenato una serie di reazioni e di appelli da parte del mondo politico e sindacale con la richiesta al commissario di ritornare sulla sua decisione. E a proposito delle diverse vedute, il sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto, da presidente del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale ha un pensiero opposto a quello di Messineo:I sindaci devono rimanere in prima linea, - afferma Pagoto - in questo caso tredici sindaci, speriamo che crescano di numero, hanno dimostrato un grande segno di responsabilità verso il territorio, era quello che dovevano fare e lo hanno fatto, tra l’altro all’interno di un percorso che ci è stato suggerito con un decreto della Regione Siciliana. In realtà i sindaci hanno fatto quello che la Regione aveva avviato e non si sono tirati indietro nel sostenere il nuovo bando per l’aeroporto, almeno la maggioranza, soprattutto quelli che da sempre ci hanno creduto. Venivamo da un accordo triennale ed era giusto rinnovarlo e cercare di migliorarlo, poi sarà l’Airgest a decidere i percorsi tecnici. Era giusto fare così, - conclude il primo cittadino di Favignana - poi nei prossimi giorni sarà maggiore lo sforzo per capire se c’è qualcosa da migliorare. Ritengo in questo momento che sia da sottolineare il fatto che i sindaci abbiano fatto la loro parte”.

Il co-marketing è davvero la formula giusta? - Considerando le diverse posizioni, l’importanza strategica dell’aeroporto per la provincia di Trapani e il fatto che la sua operatività è strettamente collegata alla politica palermitana, dato che la maggioranza delle quote azionarie è in mano alla Regione, forse bisognerebbe fare una riflessione diversa e, per certi aspetti, i punti di criticità lanciati da Messineo sono anche condivisibili. Davvero quella del co-marketing è la formula giusta da percorrere per questo aeroporto? Visto quello che si è verificato fino a questo momento, con un contratto scaduto a marzo e non ancora rinnovato, con una compagnia aerea che detta la sua legge, tenendo lei la guida delle operazioni, è lecito chiedersi: cosa succederà nel momento in cui si sottoscriverà il nuovo accordo e fra due anni e mezzo sarà di nuovo in prossimità di scadenza? Ci ritroveremo ancora una volta di fronte una situazione come questa, con alcuni comuni che pagheranno, altri che decideranno di non farlo perché non ci credono o perché non hanno fondi o semplicemente perché non hanno nessun beneficio perché non raggiunti dai flussi turistici. In questi giorni di campagna elettorale ogni candidato all’Ars ha fatto la sua proposta sull’aeroporto di Birgi, avendo, quasi per magia, la soluzione a portata di mano, tra cabine di regia uniche e possibili accorpamenti con l’intera rete aeroportuale siciliana. La speranza, nonostante tutto, è che, con il nuovo governo regionale e con l'elezioni dei cinque deputati della provincia, si possa innanzitutto, stabilire cosa si vuole fare di questo aeroporto, perchè così come vanno le cose non è molto chiaro se si vuole dare un futuro certo a questa struttura, e poi, cercare quella che sia una formula sicura e consolidata che vada oltre il bando per l'assegnazione del vettore aereo.