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05/12/2017 07:59:00

La nuova teologia di S.J.Spong . Tesi n. 5 sui miracoli

Le storie dei miracoli del Nuovo Testamento non possono più essere interpretate, nel nostro mondo post-newtoniano, come avvenimenti soprannaturali provocati da una divinità incarnata. Nella Bibbia, i miracoli non sono esclusivi di Gesù. (...). Credo che si possa ora dimostrare che quasi tutti i miracoli attribuiti a Gesù possono essere spiegati come versioni estese di storie di Mosè, di Elia e di Eliseo, o come applicazioni alla vita di Gesù, in senso messianico, dei segnali del regno di Dio in Isaia. (...). Cosicché i miracoli sarebbero segnali che interpretano Gesù, non avvenimenti soprannaturali che infrangono le leggi della natura. Conviene prendere nota che Paolo sembra non aver saputo assolutamente nulla di miracoli associati al ricordo di Gesù. (...). I miracoli associati a Gesù vengono introdotti nella tradizione cristiana con Marco, agli inizi dell'ottava decade del I secolo. (...). I testi dei racconti di miracoli nei vangeli, che costituiscono la base su cui parlare del potere soprannaturale di Gesù, sono pieni di simboli che servono a interpretare. (...). Se solo aprissimo gli occhi per vedere come i racconti di miracoli del Nuovo Testamento non debbano essere letti letteralmente come avvenimenti soprannaturali, ci avvicineremmo molto di più a ciò che gli evangelisti avevano in mente quando cercavano di usare il testo di Isaia 35 in maniera che trovasse compimento nei vangeli. (...). 

 

a cura di Franco D'Amico