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12/12/2017 15:08:00

In farmacia di notte le medicine si pagano 7,50 euro in più. Nuove farmacie in Sicilia

 In farmacia di notte adesso le medicine si pagano 7,50 euro in più. Una “tassa” di 7,50 euro per chi  ha la sventura di dover acquistare in una farmacia notturna una medicina. Sarà bene tenerne conto, dato che l’aumento è del 100% (da 3,87 euro a 7,50, per l’appunto). E la stangata è ancora più pesante per le farmacie rurali eventualmente aperte di notte che passano da 4,91 euro a 10 di “sovrattassa”.

Il termine giusto è “diritti addizionali” ma la sostanza rimane la stessa, una batosta per chi avesse urgenza di un farmaco di notte. E a stabilirla è stato un decreto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin emanato lo scorso settembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a ottobre.

L’unica alternativa? Presentarsi muniti di ricetta della guardia medica per un farmaco urgente.

Non è solo il supplemento per l’acquisto dei farmaci di notte ad essere aumentato, ma anche le preparazioni galeniche. “In molti casi si assiste al raddoppio dei prezzi. È vero che le tariffe per la vendita al pubblico dei medicinali erano ferme da 24 anni, dal 1993, ma non è accettabile che si stabilisca per legge il raddoppio delle tariffe in un colpo solo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Anche perché le preparazioni galeniche servivano alle famiglie proprio per risparmiare sulle vendite dei prodotti preparati industrialmente e troppo cari o per preparati non più disponibili in commercio con quel dosaggio. Insomma, si ricorreva anche per necessità” conclude Dona. Che chiede:”al ministero, che su questo decreto del 22 settembre 2017 si è limitato a sentire il parere della Federazione degli ordini dei farmacisti, come previsto dal Regio decreto del 1934, di aggiornarsi ai giorni nostri e sentire anche il parere delle associazioni di consumatori e di quelle dei malati” conclude Dona.

NUOVE FARMACIE. I giudici del consiglio di giustizia amministrativa, presieduti da Carlo Deodato hanno respinto il ricorso presentato dalle farmacie rurali che di fatto avevano bloccato l'apertura di 212 farmacie in Sicilia. Alla luce del ricorso 174 potranno aprire entro primavera, le rimanenti dovranno attendere un secondi ricorso che non dovrebbe essere diverso da quello emesso in appello. Il ricorso era stato presentato dai farmacisti Elio Di Silvestri, Donatella Paolino, Antonina Gervasi, Carlo Genovese, Gaetano Consalvo, Giovanni Spadaro, Gerlando Zicari e Caterina Scorsone contro l'assessorato regionale alla Salute.

I farmacisti delle zone rurali chiedevano di rivedere i punteggi assegnati considerando che loro hanno operato in zone svantaggiate. Per i giudici del Cga una richeista che va contro le norme europee sproporzionato al requisito della ruralità nell'attribuzione dei punteggi per titoli professionali - si legge nella sentenza - esporrebbe il nostro sistema regolatorio a dubbi di compatibilità comunitaria nella misura in cui, l'attribuzione per intero della maggiorazione per ruralità si risolverebbe in un vantaggio competitivo eccessivo in favore dei cittadini residenti (i soli, tendenzialmente, ad aver potuto maturare il requisito della ruralità) ed in una discriminazione dissimulata in danno dei non residenti, che potrebbe in definitiva rendere eccessivamente gravoso il diritto di stabilimento i cittadini provenienti da altri Paesi membri dell'Unione europea che volessero accedere in Italia all'esercizio dell'attività farmaceutica".