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01/01/2018 04:30:00

Marsala, la demolizione delle case abusive e le inadempienze del Comune

di Leonardo Agate - Brutti tempi stanno per arrivare agli amministratori comunali e ad alcuni dirigenti comunali, riguardo alla demolizione delle opere abusive. La commissione straordinaria di Castelvetrano, Comune sciolto per mafia, ha ottenuto 3 milioni di euro dalla Cassa Depositi e Prestiti per effettuare le demolizioni di 85 costruzioni abusive sul suo territorio.

Presso la Cassa depositi e Prestiti esiste un fondo di rotazione, con una disponibilità annua di 50 milioni destinata ai fabbisogni dei Comuni che volessero abbattere le opere abusivamente costruite. Il fondo è previsto dal D.L. 269/2003 e da allora è stato attivo. Anche il Comune di Marsala avrebbe potuto accedere al fondo ed eliminare lo scempio edilizio, che tanto danno fa al presente e al futuro della città. Con il finanziamento della Cassa Depositi e Prestiti, abbattute le opere abusive, il Comune potrà esercitare il diritto di rivalsa a carico dei soggetti inadempienti all’ordine di demolizione. Ha cinque anni di tempo per rendicontare. In cinque anni l’Ufficio Legale del Comune provvederà a recuperare i fondi anticipati dalla Cassa, che verrà reintegrata. A carico del Comune non resterà niente, con il grande beneficio di aver fatto un ottimo servizio ai cittadini onesti, che sono la grande maggioranza.

Certo, se il sindaco Di Girolamo volesse essere rieletto, dopo l’effettuazione delle demolizioni perderebbe qualche migliaio di voti. Ma questo sindaco deve toglierselo dalla testa che possa di nuovo essere eletto, dato gli umori della gente. Allora, al sindaco non resta che dimostrare di essere persona perbene, oltre che averlo dichiarato; non pensi alla sua rielezione e metta in moto la macchina burocratica per le demolizioni obbligatorie. Solo in questa maniera sarebbe ricordato come persona perbene, altrimenti resterà di lui un brutto ricordo.

Con quello che sta facendo il Comune di Castelvetrano, cade ogni scusa avanzata ripetutamente dai politici e dai funzionari marsalesi, che si sono trincerati dietro l’impossibilità finanziaria di effettuare le demolizioni. Di questo dovrebbe tener conto pure la Procura della Repubblica che potrà esaminare le inadempienze. Ho pure il sospetto che i funzionari che avrebbero dovuto proporre all’amministrazione di ricorrere al finanziamento del Cassa Depositi e Prestiti, e non l’hanno fatto danneggiando la collettività, abbiano pure ottenuto negli anni i premi di produttività, in questo caso evidentemente per aver prodotto danni.