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01/01/2018 06:00:00

Musumeci e Miccichè, nomine e polemiche. Arriva Mattarella, Monterosso alla Federico II

 Nello Musumeci, presidente della Regione, insieme alla sua Giunta ha varato la turnazione dei dirigenti regionali.

Alla segreteria generale arriva Maria Mattarella, figlia di Piersanti, assassinato dalla mafia, nipote di Sergio, presidente della Repubblica.

La Mattarella prende il posto di Patrizia Monterosso.

Per la Monterosso, sempre protetta da tutti i governi che si sono succeduti, tanto che tra i corridoi dell'ARS si rumoreggia parecchio, si aprono le porte della Fondazione Federico II. Così vuole Gianfranco Miccichè.

La nomina ha sollevato l'opposizione dei Cinque Stelle, per Giancarlo Cancelleri la Monterosso esce dalla porta per rientrare dalla finestra: “Riesce perfino difficile trovare un aggettivo per fotografare ad hoc questa nuova manovra di bassissimo profilo. Buon senso avrebbe imposto il suo allontanamento definitivo da qualsiasi poltrona collegata direttamente o indirettamente alla Regione. La cosa gravissima è che questa nomina è avvenuta con l'avallo di Musumeci. Quando abbiamo chiesto spiegazioni a Miccichè, infatti, lui ci ha risposto che l'operazione è stata concordata col presidente della Regione, cioè con colui che in campagna elettorale aveva detto chiaramente che avrebbe allontanato la Monterosso. Se questo significava soltanto spostarla di poltrona avrebbe dovuto specificarlo ai siciliani cui ha chiesto il voto e che ancora una volta sono stati vergognosamente ingannati”.
Sulla Monterosso, alla direzione della Fondazione, pure Vincenzo Figuccia, deputato dell'UDC, ritiene che Miccichè si sia spinto oltre: “La nomina della dottoressa Patrizia Monterosso al vertice della Fondazione Federico II è l'ennesima beffa per i cittadini. Non resistono nemmeno le condanne della Corte dei Conti davanti alla volontà del presidente dell'Ars di far tornare indietro di venti anni la politica siciliana. Non bastava la sua rielezione e quella di altri evergreen con Savona alla commissione Bilancio, ora anche la discussa ex segretaria generale della Regione per la Federico II. Miccichè è imprigionato nella sua storia che in decenni di politica non ha prodotto granché. Più che le azioni di discontinuità qui prevalgono quelle dei bari".

Altra nomina è quella di Salvo Cocina che andrà alla guida dell'Ufficio Speciale per la raccolta differenziata.
Cocina ha un'esperienza maturata nel settore, affiancherà il presidente Musumeci che ha, ad interim, trattenuto a se la delega, dopo le dimissioni di Vincenzo Figuccia.
In rivoluzione anche l'assessorato alla Salute.
L'assessore Ruggero Razza è sul piede di guerra. Pronto a rimuovere i manager delle ASP che non sapranno risolvere il caos pronto soccorso.
Razza ha incassato il via libera, da parte della Giunta regionale, alla modifica della Rete Ospedaliera.
L'assessore sostiene che quella varata dal suo predecessore, Baldo Gucciardi, è piena di errori.
E sulle poltrone riservate ai manager Razza non si farà intimorire: non saranno più indicati dalla politica , per prassi fino adesso consolidata.
L'assessore alla Salute stoppa i bandi di concorso per i primari; nel 2018, infatti, dovranno essere tagliate 113 unità complesse, questo significa che alcuni primari potrebbero risultare vincitori di concorso, quindi assunti, senza poi avere l'unità complessa da dirigere.
Ecco che Razza ha chiesto e ottenuto dal Ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, sei mesi di proroga per poter eliminare i refusi e gli errori alla Rete Ospedaliera.
L'ex assessore alla Salute, Gucciardi, non sti stupisce e chiarisce: “ Il 4 aprile scorso la Rete Ospedaliera è stata approvata dai Ministeri dell'Economia e della Salute.
Si prevedono quattro step di assestamento o correzione. Il primo, il 30 giugno del 2017, e personalmente ho provveduto, nella qualità di assessore, ai primi aggiustamenti di errori o di refusi. L'altro step il 31 dicembre 2017 e sarà compito del nuovo assessore, terzo step il 30 giugno del 2018 e ultimo step il 31 dicembre del 2018. Tutto normale quello che sta pertanto avvenendo. Peraltro, l'applicazione di una riforma così complessa necessita di aggiustamenti in corso di attuazione. Quindi, nessuna stranezza. Tutto nella norma”.
Roberto Lagalla, assessore all'Istruzione e alla Formazione professionale, ha incontrato le organizzazioni sindacali per avviare un dialogo sulle criticità del sistema della formazione.
Per Lagalla “occorre valorizzare il contributo di tutti, cercando di garantire continuità occupazionale ai tanti che hanno perso il posto di lavoro, superando l’attuale fase di stallo. La sfida è quella di rendere la formazione professionale moderna, fruibile e soprattutto di qualità, ricordando che essa non è un segmento distaccato dall’istruzione, anzi, entrambe sono volte alla creazione di competenze indispensabili per un efficace inserimento nel mondo del lavoro.
A breve poi verrà istituito un tavolo tecnico sul diritto allo studio.