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04/01/2018 13:10:00

Mafia, a Palermo giornalisti e magistrati ricordano tutte le vittime di Cosa nostra

La prima manifestazione antimafia del 2018 in Italia è stata organizzata da Unci e Anm a Palermo. Cronisti e magistrati stamane hanno ricordato tutte le vittime della mafia. L’evento, promosso da Unione cronisti e Associazione nazionale magistrati e giunto alla seconda edizione, si è svolto al Giardino della Memoria di via Ciaculli a Palermo, ed è noto dal 2017 con la definizione "Comincia il nuovo anno, ricordiamoli ogni giorno". Davanti agli alberi che ricordano le vittime della mafia, cronisti e magistrati hanno dedicato una riflessione per tutti i caduti.

Oltre alle autorità istituzionali hanno partecipato all’iniziativa alcuni familiari di vittime della mafia come la vedova del giornalista Giuseppe Alfano, Mimma Barbaro che era accompagnata dal figlio Fulvio Alfano, e Antonella Azoti figlia del sindacalista Nicolò ucciso alla mafia a Baucina (Palermo) nel dicembre del 1947. Come è accaduto nel 2017, nel corso dell’evento si è proceduto alla lettura di un testo poetico di Giovanni Pascoli e di un breve resoconto di Elie Wiesel sul tema della memoria.

Per l’Anm c’erano il presidente della sezione distrettuale di Palermo, giudice Giovanna Nozzetti, ed il segretario, procuratore aggiunto Ennio Petrigni. Hanno partecipato all’evento il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il vice-sindaco Sergio Marino, il vice-questore vicario, Dario Sallustio, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, colonnello Antonio Di Stasio, ufficiali, sottufficiali e funzionari della Prefettura, della Dia, dell’Esercito e della polizia penitenziaria.

Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha fatto pervenire un messaggio: .

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Il presidente del Gruppo siciliano dell’Unci, Andrea Tuttoilmondo, ha trasmesso un messaggio in cui ha sottolineato che .

In un messaggio fatto pervenire ad Unci e ad Anm, Maria Falcone, ha osservato che

Unire il ricordo delle vittime alla lettura di alcune poesie, tra gli alberi dedicati alle vittime, – ha concluso la sorella del magistrato trucidato a Capaci assieme alla moglie e a tre agenti di polizia - assume poi un significato di assoluto valore. Perchè è con la cultura che si sconfigge l’incultura della mafia. Seguo sin dalle prime battute le iniziative che si svolgono nel Giardino di Ciaculli e questa dell’1 gennaio dallo scorso anno fà da battistrada a tutte le manifestazioni antimafia che si svolgono in Italia ormai quasi quotidianamente. Iniziare l’anno con il ricordo delle vittime di mafia è senz’altro uno stimolo a fare sempre di più>.